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Caccia alle vitamine, vola la frutta Ma servono braccia nei campi

La spesa per frutta e verdura è aumentata nelle ultime settimane del 16%: gli italiani cercano di fare scorta di vitamine per sostenersi in questo momento di emergenza da coronavirus. Coldiretti lancia però un allarme: manca la manodopera per i nuovi raccolti, pronti prima del tempo dopo un inverno in troppo mite.

 
24 marzo 2020 | 13:16

Caccia alle vitamine, vola la frutta Ma servono braccia nei campi

La spesa per frutta e verdura è aumentata nelle ultime settimane del 16%: gli italiani cercano di fare scorta di vitamine per sostenersi in questo momento di emergenza da coronavirus. Coldiretti lancia però un allarme: manca la manodopera per i nuovi raccolti, pronti prima del tempo dopo un inverno in troppo mite.

24 marzo 2020 | 13:16
 

Cresce la spesa di frutta e verdura: con l’emergenza Coronavirus gli italiani cercano vitamine per aiutare a rafforzare il sistema immunitario contro il virus e così le vendite sono cresciute in media del 16%. È quanto emerge da una analisi di Coldiretti su come sono cambiati gli acquisti alimentari delle famiglie, secondo i dati IRI relativi all’ultima settimana rilevata dall’8 al 15 marzo. Una crescita trainata dalla voglia di avere una riserva naturale di vitamine poiché secondo Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi Milano “la miglior alimentazione per il nostro organismo, quella che più potrebbe aiutarlo ad affrontare un’infezione da coronavirus, è quella mediterranea. Consiglio di consumare alimenti ricchi di vitamina B e C, e oligominerali”.

Mancano braccianti per il raccolto Caccia alle vitamine, vola la frutta Ma servono braccia nei campi

Mancano braccianti per il raccolto

Nei supermercati, discount, negozi e mercati è corsa all’acquisto di arance, kiwi, mele, pere, fragole ma anche insalate, carote, pomodori, cavolfiori, broccoli, carciofi, asparagi e patate che garantiscono una riserva naturale di vitamine. A preoccupare gli agricoltori la difficoltà delle spedizioni all’estero dove lo scorso anno è stata esportata ortofrutta per un valore di quasi 5 miliardi, messi ora a rischio dalle campagne di disinformazione e dai lunghi rallentamenti alle frontiere che danneggiano i prodotti deperibili.

Pesa però soprattutto – precisa la Coldiretti - la mancanza di manodopera per i nuovi raccolti arrivati in anticipo per effetto del caldo inverno. Con i vincoli alla circolazione tra Paesi è a rischio più di un quarto del Made in Italy a tavola che viene raccolto nelle campagne da mani straniere con 370mila lavoratori regolari che arrivano ogni anno dall’estero, soprattutto Est Europa come Romania, Albania, Bulgaria e Polonia. Sono molti i “distretti agricoli” del nord dove i lavoratori immigrati rappresentano una componente bene integrata nel tessuto economico e sociale come nel caso della raccolta delle fragole e asparagi nel Veronese, delle mele in Trentino, della frutta in Emilia Romagna, dell’uva, delle mele, delle pere e dei kiwi in Piemonte, dei pomodori, dei broccoli, cavoli e finocchi in Puglia.

Ettore Prandini - Caccia alle vitamine, vola la frutta Ma servono braccia nei campi
Ettore Prandini

«Occorre intervenire al più presto per sopperire alla mancanza di manodopera stagionale e non pregiudicare le fornitura di generi alimentari a negozi e supermercati rimasti aperti e per questo occorre prorogare gli attuali permessi per lavoro stagionale in scadenza al fine di evitare ai lavoratori stranieri di dover rientrare nel proprio Paese di origine», chiede il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che peraltro “è anche necessaria una radicale semplificazione del voucher “agricolo” che possa consentire da parte di cassaintegrati, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui scuole, università attività economiche ed aziende sono chiuse e molti lavoratori in cassa integrazione potrebbero trovare una occasione di integrazione del reddito proprio nelle attività di raccolta nelle campagne”.
 
L’82% degli italiani cerca di acquistare prodotti Made in Italy per sostenere l’economia ed il lavoro del territorio secondo l’indagine Coldiretti Ixè. E per non cadere nell’inganno dei prodotti importati spacciati per Made in Italy è importante verificare sempre l’origine nazionale in etichetta che – conclude la Coldiretti – è obbligatoria per la frutta e verdura e privilegiare gli acquisti direttamente dagli agricoltori nelle aziende o nei mercati di campagna Amica dove i prodotti sono anche più freschi e durano di più.

Sul tema della manodopera agricola è intervenuta oggi anche la ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, che ha sollecitato la mappatura dei fabbisogni di lavoro agricolo, prevista come azione prioritaria nel Piano triennale di prevenzione e contrasto al caporalato. E nel sottolineare che la “filiera agroalimentare sta assolvendo ad un compito per nulla semplice, assicurando anche in questi giorni la continuità degli approvvigionamenti, mettendo in campo le misure di sicurezza necessaria”, Bellanova ha rilevato la necessità di un intervento urgente e congiunto per «fare i conti con un significativo problema di assenza di manodopera nei campi. Tema che assumerà dimensioni ancora maggiori tra poche settimane, quando molti prodotti ortofrutticoli andranno a maturazione».
 
«Il lavoro condiviso sul Piano triennale di prevenzione e contrasto al caporalato – ha detto la ministra Bellanova - può consentire di avanzare al meglio, ma serve uno sforzo e un coraggio che siano all’altezza della sfida che abbiamo davanti. Per questo già nelle prossime ore vorrei iniziare a dare attuazione alla mappatura dei fabbisogni di lavoro agricolo».
Il fine è evidente: fronteggiare la diminuzione delle presenze attuali per “compensare il probabile calo degli arrivi di lavoratori stagionali stranieri dall’estero”, impedire l’emergenza sanitaria ed umanitaria che rischia di determinarsi in “insediamenti informali pieni di persone che oggi non lavorano e sono a rischio fame”.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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