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La Via della Seta parte da Verona A Vinitaly si svela “Wine to Asia”

 
10 aprile 2019 | 16:36

La Via della Seta parte da Verona A Vinitaly si svela “Wine to Asia”

10 aprile 2019 | 16:36
 

Si chiama “Wine to Asia” ed è la nuova piattaforma multicanale di Veronafiere per portare il made in Italy stabilmente sul mercato dell’Estremo Oriente. L’iniziativa, in programma nel 2020, è stata presentata a Vinitaly. Nuove opportunità per le aziende nostrane, non soltanto del settore enologico, su un mercato che vale complessivamente 6,4 miliardi.

L’ultima giornata di Vinitaly ha fatto da palcoscenico alla presentazione della newco di cui Veronafiere detiene la quota di maggioranza. Partner unico è la Shenzhen Taoshow Culture & Media, società che fa parte della Pacco Communication Group Ltd con sede a Shenzhen e attiva anche a Pechino, Chengdu, Xi’an e Shanghai.

(La Via della Seta parte da Verona A Vinitaly si svela Wine to Asia)

«Il Far East - spiega Maurizio Danese, presidente di Veronafiere - è un’area da presidiare costantemente e per la quale abbiamo creato un’iniziativa permanente, come previsto dal nostro piano industriale, dopo oltre vent’anni di attività continuativa. Basti dire che la domanda globale di vino dell’Asia Orientale vale 6,45 miliardi di euro di import ed è prossima all’aggancio del Nord America che somma 6,95 miliardi di euro. Nella corsa al vino, l’Asia Orientale sta facendo gara a sé con un balzo a valore negli ultimi dieci anni del 227%: undici volte in più rispetto ai mercati Ue e quasi il quadruplo sull’area geoeconomica Nordamericana».

(La Via della Seta parte da Verona A Vinitaly si svela Wine to Asia)

Presente alla presentazione il sottosegretario del ministero allo Sviluppo economico, Michele Geraci, che ha detto: «Si tratta di una modalità di approccio innovativa al crescente mercato asiatico. Come Italia dobbiamo approfittare di questo momento di grande attenzione per il nostro Paese da parte dei media e dei consumatori cinesi. Il Governo, dopo la firma del memorandum sulla Via della Seta e la creazione della Task force Cina, conferma una volta di più il suo sostegno alle PMI che necessitano di guida e assistenza».

(La Via della Seta parte da Verona A Vinitaly si svela Wine to Asia)
Maurizio Danese, Alan Hung, Giovanni Mantovani, Michele Geraci e Federico Sboarina

La città scelta per la nuova iniziativa è una delle aree più dinamiche della Cina, crocevia della Guangdong-Hong Kong-Macao Greater Bay Area che conta oltre 100 milioni di abitanti. «Shenzhen ha il più alto tasso di crescita economica in Cina negli ultimi venti anni - ha sottolineato Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere - e sono presenti il 30% degli importatori totali di vino. Inoltre, è la terza città per importanza economica dopo Pechino e Shanghai ed è considerata la città dell’innovazione e della comunicazione digitale. Vinitaly è il brand forte del vino italiano in Cina, un marchio riconosciuto su cui stiamo costruendo un modello di stile tutto italiano di promozione in Asia. L’evento è b2b, prevede nella fase di start up la presenza di 400 espositori e si configura fin da subito con un respiro internazionale».

Un’operazione a cui plaude anche il sindaco di Verona, Federico Sboarina: «Verona è stato il primo comune italiano a stipulare un gemellaggio con la città cinese di Hangzhou su un palcoscenico incredibile come quello della Via della Seta. Il rapporto con la Cina deve essere culturale, ma devono anche crescere gli scambi in ambito commerciale, soprattutto nel settore vitivinicolo dove possediamo ora un nuovo importante asset come Wine To Asia, primi in Italia. Insieme alla Fiera e alle categorie economiche del territorio dobbiamo lavorare per mettere in rete fin da subito tutte le eccellenze che possono interessare al mercato cinese, non soltanto quelle agroalimentari. Penso ad esempio all’offerta turistica o a quella della stagione lirica in Arena».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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