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Mense scolastiche tra alti e bassi Menu monotoni, il 59% spreca cibo

Le mense scolastiche continuano a far parlare, facendo discutere per qualità del cibo e poca sicurezza. Un dossier di Cittadinanzattiva prova a fotografare la situazione nazionale. Lo spreco di cibo resta un problema rilevante così come la differenza di tariffe tra le città: tra Livorno e Barletta ci sono più di 800 euro di differenza all'anno.

13 novembre 2018 | 11:20
Mense scolastiche tra alti e bassi 
Menu monotoni, il 59% spreca cibo
Mense scolastiche tra alti e bassi 
Menu monotoni, il 59% spreca cibo

Mense scolastiche tra alti e bassi Menu monotoni, il 59% spreca cibo

Le mense scolastiche continuano a far parlare, facendo discutere per qualità del cibo e poca sicurezza. Un dossier di Cittadinanzattiva prova a fotografare la situazione nazionale. Lo spreco di cibo resta un problema rilevante così come la differenza di tariffe tra le città: tra Livorno e Barletta ci sono più di 800 euro di differenza all'anno.

13 novembre 2018 | 11:20
 

Le mense scolastiche continuano a far parlare, facendo discutere per qualità del cibo e poca sicurezza. Un dossier di Cittadinanzattiva prova a fotografare la situazione nazionale. Lo spreco di cibo resta un problema rilevante così come la differenza di tariffe tra le città: tra Livorno e Barletta ci sono più di 800 euro di differenza all'anno.

L’indagine è stata effettuata entrando in 51 scuole di 12 regioni e intervistando 598 protagonisti tra alunni, genitori, docenti e rappresentanti della commissione mensa. La prima “macro-tendenza” dice che ai bambini che piace stare in compagnia, la mensa piace ma che solo uno su dieci mangia sempre tutto quello che arriva in tavola.

(Mense scolastiche tra alti e bassi Menu monotoni, il 59% spreca cibo)

Poi un dato preoccupante: solo il 10% delle scuole non ha un locale dedicato esclusivamente alla mensa, le altre si arrangiano in altre aule dove la sicurezza- si rileva - è garantita in modo generale, anche se nel 45% dei casi manca un elemento piuttosto basilare come la porta antipanico che crea disagio soprattutto ai ragazzi con disabilità.

Le critiche più diffuse: l’80% dei commensali ritiene “rumorosissime” le mense, poco accoglienti per il 57% e poco allegre per il 45%. Più della metà degli intervistati (il 57%) ammette in ogni caso di mangiare volentieri in mensa, soprattutto (90% dei casi) per il fatto di restare a contatto coi compagni.

Chi invece non gradisce mangiare in mensa lo spiega dando la colpa alla monotonia del cibo (2 su 3) ma per l’81% degli intervistati complessivi il menu resta adeguato e vario. Nel 59% dei casi la commissione mensa ammette che il cibo non consumato a pranzo finisce nella spazzatura e che pochissime scuole ripropongono gli avanzi ad esempio a merenda.
 
Quindi, la questione tariffe: spicca la differenza netta tra due città come Livorno e Barletta. Se nella città toscana le famiglie spendono 1.152 euro annui per la mensa scolastica, in quella pugliese ne bastano 288. È però l’Emilia Romagna la regione che in media presenta le tariffe più alte con 937 euro per la materna e 964 per la primaria. La Sardegna al contrario è la regione con le mense, in media, più economiche per le materne (583 euro), la Puglia in vetta per le primarie (607 euro).

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