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Niente gelata, i prezzi all'ingrosso dell’ortofrutta restano stabili

Secondo i dati Bmti, solo la melanzana fa un balzo in avanti nel mese di dicembre registrando un +38,2%. Calo per gli agrumi. Le aziende produttrici puntano su bio e sostenibilità per conquistare il cliente finale.

di Nicola Grolla
 
13 febbraio 2021 | 07:30

Niente gelata, i prezzi all'ingrosso dell’ortofrutta restano stabili

Secondo i dati Bmti, solo la melanzana fa un balzo in avanti nel mese di dicembre registrando un +38,2%. Calo per gli agrumi. Le aziende produttrici puntano su bio e sostenibilità per conquistare il cliente finale.

di Nicola Grolla
13 febbraio 2021 | 07:30
 

Il mese di dicembre 2020 del mercato ortofrutticolo ha mostrato prezzi tendenzialmente in calo, ma attestai su livelli medi. A rivelarlo sono i dati dell’ultimo Indice dei prezzi all’ingrosso elaborato da Bmti (Borsa merci telematica italiana). Grazie a una produzione elevata per buona parte dei prodotti invernali, i prezzi di alcune referenze hanno registrato un notevole calo. È il caso degli agrumi (-12,7% rispetto a novembre). Per quanto riguarda la frutta a lunga conservazione, la variazione significativa è relativa alle pere che calano del -15% rispetto a dicembre 2019, anno in cui il prezzo era stato impattato dagli ingenti danni provocati alle coltivazioni da parte della cimice asiatica.

Prezzi leggermente in calo per l'ortofrutta all'ingrosso - Niente gelata, i prezzi all'ingrosso dell’ortofrutta calano ma di poco

Prezzi leggermente in calo per l'ortofrutta all'ingrosso

Anche il meteo, tutto sommato mite, ha permesso di sfruttare le condizioni climatiche favorevoli per l’anticipo della produzione di molti prodotti invernali a media e breve conservazione. Questo ha portato a un calo dei prezzi rispetto a novembre. Le flessioni più significative si registrano per le zucchine (-28,4%), per i finocchi (-20,4%) e la lattuga (-18,5%). Andamento inverso, invece, per le melanzane che hanno registrato un aumento a doppia cifra dei prezzi rispetto a novembre: +38,2%.

I dati di Bmti

L'andamento della melagrana
«Siamo, per superfice integrata, i maggiori produttori di melagrana in Italia e dopo il raccolto iniziato nelle prime settimane di settembre ora siamo arrivati alla conclusione della stagione con dati molto interessanti», racconta Dario De Lisi, responsabile commerciale e marketing di Masseria Frutti Rossi. Oltre alla vendita del frutto fresco, che ha raggiunto quota tre milioni di euro, l'anno appena passarto si è contraddistinto per l'attività di trasformazione, in particolar modo dei succhi composti al 100% di melagrana. «Referenza che abbiamo esteso attraverso una gamma di succhi mix, con melagrana a ingredienti del territorio, soprattutto arance e clementine. In questo modo abbiamo frutta da bere tutto l’anno. Ora l’obiettivo è riprendere la commercializzazione avviata nel 2020 e rallentatasi a causa della pandemia», racconta De Lisi.

Melagrana - Niente gelata, i prezzi all'ingrosso dell’ortofrutta calano ma di poco
Melagrana

Un modo per andare incontro alle mutate abitudini alimentari degli itlaliani che, durante la pandemia, hanno riscoperto i beni di prima necessità, senza per questo rinunciare alla qualità. «Abbiamo registrato una sensibilità sempre maggiore da parte del consumatore nei confronti di prodotti naturali e provenienti da processi sostenibili. Inoltre, i superfrutti o superfood come la melagrana sono molto ricercati perché svolgono una doppia funzione: nutriente e salutare», afferma De Lisi. A livello di canali di vendita, lo sbocco principale è la Gdo. Poi c’è l’Horeca per cui, lo scorso anno, Masseria Frutti Rossi ha anche ideato una linea ad hoc.

Frutta e verdura, il patrimonio italiano
«C'è grande soddisfazione per la mela rossa Igp di Cuneo, coltivata alle pendici del Monviso. Siamo entrati nel vivo della distribuzione di tutta la gamma di radicchi, che in questo periodo può contare sul dolce e tenero radicchio rosa. Infine, il vitaminico kiwi italiano con packaging innovativo e rispettoso dell'ambiente». Sono queste le novità di stagione di La Grande Bellezza Italiana descritte dal presidente Antonio Cipriani che ora può contare sulla maggiore sensibilità del cliente finale per collocare i suoi prodotti premium. «La pandemia ha trasformato le abitudini degli italiani: si preferisce un prodotto confezionato e, soprattutto, fatto in Italia.  Il prodotto di "primo prezzo", cioè quello posizionato in basso nello scaffale e "scontato", sembra stia perdendo di interesse giorno dopo giorno. Stiamo assistendo a un cambiamento di pensiero e di comportamento nelle persone: il "comprare meno ma compare meglio" sta diventando un modo di agire quotidiano», afferma Cipriani.

Kiwi - Niente gelata, i prezzi all'ingrosso dell’ortofrutta calano ma di poco
Kiwi

A sostenere la politica di prezzo dell'azienda, che viaggia con quotazioni superiori alla media di mercato, c'è una profonda attenzione per il lavoro del produttore e per la qualità delle referenze. Non solo, ma «i nostri packaging sono realizzati tutti in materiale riciclabile sia per il Pet che per le soluzioni in carta. Utilizziamo "finestre" trasparenti in fibra di mais che garantiscono la visibilità del prodotto e hanno un basso impatto sull’ambiente. Per quanto riguarda il biologico: l’Italia è ai primi posti nel mondo nella classifica dei produttori, ma per il consumo è ancora fanalino di coda con una quota di gradimento del 2,5%, seppur in continuo aumento, contro il 25% dei paesi del Nord Europa», conclude Cipriani. 

È sempre tempo di pomodori (anche viola)
«Nel 2020 abbiamo inserito due nuove referenze: datterino giallo venduto con il rametto in una confezione da 250 g e un pomodoro oblungo rosso di qualità confezionato in 400 g. Oltre a ciò abbiamo cominciato la commercializzazione, via Gdo, della passata di pomodoro. Nel 2021, dal mese di aprile, lanceremo una nuova tipologia di pomodoro, lo yum, di colore viola, che ha diversi vantaggi organolettici e che viene considerato un superfood», racconta Mattia Gandini, responsabile commerciale di Azienda agricola Gandini Antonio. Novità che arrivano sulla scorta di un anno che, per colpa o grazie alla pandemia, ha registrato un aumento del 30% delle performance. I motivi? Essenzialmente due: le persone costrette a casa erano alla ricerca di prodotti di qualità superiore e l'accelerazione di un trend già iniziato anni prima e che vede lo spostamento del consumatore verso prodotti premium. «Inoltre, avendo come canale di vendita preminente la Gdo, punti vendita che non hanno mai chiuso, abbiamo registrato una domanda costante e consistente», aggiunge Gandini. 

Pomodori - Niente gelata, i prezzi all'ingrosso dell’ortofrutta calano ma di poco
Melagrana

E per alzare ancor di più l'asticella, l'azienda ha inserito anche una linea nichel free dedicata alle persone allergiche o intolleranti a questo metallo pesante. Una scelta che si inserisce in un trend di sostenibilità che pretende anche una certa attenzione a livello produttivo (dove Azienda agricola Gandini Antonio è riuscita quasi ad azzerare l'utilizzo di sostanze chimiche).

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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