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Girolomoni, grani antichi e nuovi formati

Quando l’unione fra biodiversità e innovazione crea nuovi formati di pasta biologica nascono le tagliatelle prodotte con i grani antichi Senatore Cappelli e Farro Dicoccum, da assaporare a pochi metri dal campo

 
16 novembre 2021 | 12:30

Girolomoni, grani antichi e nuovi formati

Quando l’unione fra biodiversità e innovazione crea nuovi formati di pasta biologica nascono le tagliatelle prodotte con i grani antichi Senatore Cappelli e Farro Dicoccum, da assaporare a pochi metri dal campo

16 novembre 2021 | 12:30
 

C’è un posto a pochi chilometri da Urbino, nelle Marche, in cui la tradizione della cucina italiana incontra la passione per la biodiversità. A Montebello, una collina immersa nel verde e nel silenzio di Isola del Piano (Pu), la cooperativa agricola Gino Girolomoni continua a tramandare l’attenzione per la valorizzazione dei grani antichi, fondamentali per evitare l’erosione genetica delle specie colturali in campo e portare rinnovata varietà sulle nostre tavole, assicurando così diete più ricche ed equilibrate.

Girolomoni, grani antichi e nuovi formati

In occasione del “World Pasta Day” l’azienda bio Gino Girolomoni, così chiamata in ricordo del suo lungimirante fondatore, ha presentato al mondo del bio la rinnovata gamma delle tagliatelle, conosciute fino a pochi giorni fa agli appassionati del settore esclusivamente nella versione “semi integrale di grano duro”. Da ottobre è possibile assaporarle anche nella nuova veste dei due grani antichi Farro Dicoccum e Senatore Cappelli. Specie nel periodo autunnale, i sughi con funghi o tartufo sapranno esaltare al massimo i profumi e gli aromi di questa straordinaria pasta: le tagliatelle Girolomoni, infatti, sono ben digeribili non solo perché prodotte da sempre senza uova, ma anche per via delle loro rinomate proprietà benefiche, tipiche dei grani antichi.

 

Tra i primi a reintrodurre in coltivazione biologica i grani antichi

«Siamo stati tra i primi a reintrodurre in coltivazione biologica i grani antichi, scelta dettata dal desiderio di tutelare la biodiversità e preservare il patrimonio genetico colturale, ma anche per via del loro adattamento all’alta collina e al metodo agricolo bio, senza contare il loro valore nutrizionale», spiega Giovanni Battista Girolomoni, figlio di Gino e oggi presidente della cooperativa agricola.

Pioniere dell’agricoltura bio in Italia, suo padre ha dato vita a questo sogno nel 1971, anno in cui insieme alla moglie Tullia avviò la ristrutturazione del Monastero di Montebello, da cui tutto ebbe inizio. Era il 1994 quando Gino Girolomoni e i suoi soci decisero di rimettere in coltura il Farro Dicoccum, mentre il Senatore Cappelli iniziò a fare bella mostra di sé per i campi di Isola del Piano nel 2005. Questo particolare grano antico si chiama così in onore del senatore abruzzese Raffaele Cappelli, promotore della riforma agraria, che aveva esteso la coltivazione del frumento anche a zone non vocate all’agricoltura, per poter rispondere al bisogno della popolazione contadina di diventare autosufficiente.

Girolomoni, grani antichi e nuovi formati

«Coltivare questi grani, in particolar modo il Senatore Cappelli, è una vera e propria sfida per la nostra cooperativa, dato che può raggiungere anche i 180 centimetri di altezza, ma l’alto contenuto proteico, unito a tenacità e nerbo, ricompensano ogni sforzo», conclude Giovanni Battista Girolomoni.

 

Accoglienza e ristorazione a chilometro zero

La realtà di questa straordinaria azienda agricola, arrivata a festeggiare proprio quest’anno i suoi primi 50 anni di attività, consiste nell’essere una vera e propria filiera chiusa: si tratta infatti di uno dei pochi esempi biologici a disporre di un ristorante in cui degustare prodotti la cui materia prima è stata coltivata in quello stesso territorio. Qui è possibile soggiornare in totale relax per alcuni giorni, grazie ai 16 posti letto ricavati dalla ristrutturazione del Monastero, o più semplicemente fermarsi ad assaporare le varie tipologie di pasta prodotta presso l’adiacente pastificio Girolomoni. Proprio la cucina, non a caso, è pensata per valorizzare i prodotti Girolomoni, la pasta in primis. Le ricette impiegano solo prodotti freschi e di stagione, rigorosamente bio, e privilegiano quelli del territorio, in abbinamento con vini marchigiani. Una cucina che vuole recuperare la tradizione in modo innovativo, grazie alla voglia di sperimentare di uno staff giovane e creativo.

 

 

Il menu 2021 celebra i 50 anni di attività con un piatto speciale, le “Penne Graziella Ra” con crema di pane integrale, fonduta di pecorino, funghi porcini e briciole al finocchietto, pietanza che celebra la forte territorialità che da sempre contraddistingue l’azienda. E per conoscere appieno l’ecosistema bio è possibile effettuare, su prenotazione, delle visite guidate per portare grandi e piccoli alla scoperta della pasta, cogliendo l’opportunità straordinaria di un luogo capace di unire i saperi di agricoltori, mugnai e pastai.

Girolomoni, grani antichi e nuovi formati

Perché, come diceva Gino Girolomoni, «mangiare non è soltanto trasformare e cuocere il cibo: è dono, spiritualità, amicizia, fraternità, bellezza, calore, colore, sapienza, profumo, semplicità, compagnia».

 

Gino Girolomoni Cooperativa Agricola
via Strada delle Valli 21 - 61030 Isola del Piano (Pu)
Tel 0721 720221
www.girolomoni.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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