Il 2021 per la Finocchiona Igp è stato un anno da record. Il Consorzio, che raggruppa 41 soci, dall'azienda famigliare a realtà più grandi, ha infatti visto un incremento del 20% della produzione, vale a dire 2 milioni di chilogrammi di impasto insaccato, ossia 1 milione e 92mila pezzi prodotti.
Numeri che testimoniano l’efficacia del lavoro di valorizzazione della Finocchiona Igp espresso dal Consorzio di tutela e del valore aggiunto dato dal riconoscimento di Indicazione Geografica Protetta al tipico salume toscano, esempio di come questa tipicità alimentare sia rappresentativa ed identitaria del suo territorio di provenienza, la Toscana. Non solo: le cifre dell'anno passato dimostrano come il 2020, che aveva visto rallentare la denominazione, sia ormai soltanto un ricordo.
La Finocchiona Igp a Cibus 2022: numeri da record
Il Consorzio della Finocchiona Igp è rappresentato a Cibus dal suo direttore, Francesco Seghi, che ha confermato il buon momento che sta vivendo il salume toscano. «I numeri del 2021 ci permettono di lasciare alle spalle un 2020 difficile - ha sottolineato - Abbiamo avuto incrementi generali molto importanti e dati veramente interessanti per quanto riguarda il preaffettato, con tre milioni di vaschette».
Francesco Seghi
L'attenzione alla biodiversità
Cibus segna il ritorno in fiera del Consorzio dopo quasi tre anni, ma oltre a essere l'occasione per creare nuovi contatti, è anche l'opportunità di raccontare un progetto di sostenibilità ambientale che la Finocchiona Igp sta portando avanti da due anni.
«In collaborazione con 3B abbiamo avviato questa iniziativa - ha spiegato Seghi - Intorno alle nostre coltivazioni di finocchietto in Toscana ci sono delle casette per le api. In questo modo favoriamo la naturale impollinazione attraverso le api, elementi fondamentali per la biodiversità».