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Sicilia al sapore di tropici

Avocado, Mango e Papaya stanno crescendo e sostituendo le colture tradizionali dell'isola, grazie alla loro maggiore redditività, portando ottimi risultati sia dal punto di vista della qualità, che della crescita commerciale . In alcune zone della regione, dette vocate, il clima è adatto al loro sviluppo, anche grazie ai cambiamenti climatici in atto

13 settembre 2023 | 05:00
Sicilia al sapore di tropici
Sicilia al sapore di tropici

Sicilia al sapore di tropici

Avocado, Mango e Papaya stanno crescendo e sostituendo le colture tradizionali dell'isola, grazie alla loro maggiore redditività, portando ottimi risultati sia dal punto di vista della qualità, che della crescita commerciale . In alcune zone della regione, dette vocate, il clima è adatto al loro sviluppo, anche grazie ai cambiamenti climatici in atto

13 settembre 2023 | 05:00
 

Cosa hanno in comune un bicchiere di spremuta d’arancia e della guacamole? Entrambe potrebbero avere alla base un alimento tipico della splendida Sicilia. Si, perché nell’isola mediterranea le coltivazioni tipiche stanno lasciando sempre più spazio a quelle di frutti tropicali, soprattutto a causa della maggiore appetibilità di questi ultimi sui mercati. Non c’è da stupirsi dunque se accanto a aranceti e limoneti si fanno spazio un crescente numero di piante di avocado, mango o papaya.

Grazie all’aiuto del cambiamento climatico che ha reso ancora più miti le temperature dell’isola di Trinacria, durante i mesi più caldi, da maggio a ottobre, è possibile ottenere i remunerativi frutti esotici in zone cosiddette vocate, ovvero con le caratteristiche ambientali e idriche adatte a questo tipo di colture. Le variabili naturali come la temperatura e il forte vento sono le principali antagoniste dello sviluppo e della qualità di queste piante, per questo solo alcune aree siciliane si prestano alla loro crescita. Terreno argilloso, pioggia, umidità e assenza di gelate invernali sono le condizioni necessarie affinché queste colture, tipiche delle latitudini tropicali, prosperino. Sfatando i luoghi comuni secondo i quali il clima siciliano sia univocamente secco, ci sono importanti aree particolarmente umide e con condizioni di terreno perfette per lo sviluppo di queste frutti, durante i mesi in cui le temperature lo permettono. Alle pendici dell’Etna catanese per esempio, nella zona di Giarre, stanno fiorendo numerose coltivazioni di avocado, papaya e mango, viste le caratteristiche perfette del terreno vulcanico e la grande disponibilità di acqua della zona. Non solo, anche in altre parti le aziende agricole si stanno adoperando per implementare questo tipo di colture come nel caso delle basse vallate dei monti Nebrodi e, in minor numero, in alcune aree costiere del trapanese e del palermitano.

Avocado, Papaya e Mango 100% "Made in Sicilia"

Tuttavia una domanda sorge spontanea: un frutto tropicale coltivato in Sicilia ha le stesse caratteristiche di quelli messicani, indiani o thailandesi, nonostante le evidenti differenze latitudinali e climatiche? In uno studio del dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Palermo si nota come l’avocado "Born in Sicily" possa diventare per i consumatori, sempre più attenti ad una serie di aspetti diversificati per la selezione dei propri acquisti, molto più che una semplice alternativa ai propri fratelli tropicali. L’oro verde raccolto in Sicilia per esempio, indica lo studio, mostra valori nutrizionali eccellenti avendo una componente grassa più alta, oltre a livelli di vitamine e minerali maggiori. Non solo, essendo un prodotto coltivato in Italia si accorcia notevolmente la catena di approvvigionamento con i mercati europei e questo rende possibile al frutto una maturazione completa sulla pianta, perché il tempo per arrivare sulle tavole è nettamente minore . In questo modo il frutto avrà tutto il tempo di sviluppare a fondo le proprie caratteristiche organolettiche, a differenza di quelli importati che, per affrontare il viaggio, vengono prematuramente staccati dalla pianta.

Sicilia al sapore di tropici

Anche la coltivazione della Papaya sta crescendo in Sicilia

Inoltre, a influire positivamente sull'immagine degli avocadi italiani è anche una migliore impronta ecologica del prodotto. Un aspetto molto criticato nelle colture peruviane o messicane, dove, a seguito del boom del consumo del frutto in occidente, centinaia di migliaia di ettari di terreno sono stati convertiti a monocolture di avocado, devastando la biodiversità, creando problemi idrici a causa dell’uso scriteriato delle riserve di acqua e inquinando l’ambiente attraverso l’abuso di fertilizzanti e pesticidi. I coltivatori siciliani invece mostrano una spiccata attenzione all’impatto ambientale sostenuto per la produzione di frutti esotici. Il modello di coltivazione utilizzato è quindi ben diverso da quello dei paesi sudamericani: gli impianti di avocado dell’isola vengono gestiti in modo da garantire le buone pratiche agronomiche riducendo il ricorso a pesticidi e altri interventi chimici e avvalendosi anche di tecniche di agricoltura biologica. L’irrigazione, inoltre, viene effettuata attraverso impianti di precisione, cosiddetti a goccia, per evitare lo spreco di acqua.

Non solo avocado: frutta tropicale a km 0

La fila dei frutti tropicali siciliani si allunga: ad aggiungersi c’è anche la papaya. Il frutto coltivato nel clima mediterraneo presenta caratteristiche organolettiche che lo rendono unico, la maturazione in pianta, resa possibile grazie alla vicinanza dei mercati di sbocco, porta ad un ammorbidimento dei tessuti, una chiarificazione della buccia e allo sviluppo di un aroma forte e caratteristico. Parecchi studi evidenziano come anche le papaye, coltivate in serra nelle aree vocate della Sicilia, abbiano caratteristiche qualitative paragonabili a quelle provenienti da ambienti tropicali, sebbene i risultati abbiano mostrato un’ampia gamma di variabilità positive rispetto a proprietà come gusto e capacità antiossidante

Sicilia al sapore di tropici

Mango, il re dei frutti tropicali

Ultimo, ma non per importanza, il re dei frutti esotici, ormai non più così distante da noi. Come per la papaya, anche la coltivazione del mango in Sicilia promette risultati interessanti. Originario del subcontinente indiano, sbarca sull'isola negli anni Ottanta, grazie agli studi del professor Calabrese. Successivamente con la curiosità e la passione di alcuni pionieri, è stato possibile investire su questo frutto in maniera continuativa, grazie anche alle conferme riscontrate circa l'alta qualità del prodotto siciliano. Beneficiando degli influssi del clima mediterraneo in zone vocate e della maturazione su pianta dovuta alla filiera corta i risultati sono molto incoraggianti, tanto che Regione Sicilia ha recentemente finanziato un duplice progetto all’interno del Piano di sviluppo rurale (Psr 2016-2020) con l’obiettivo di valorizzare il mango locale attraverso l’introduzione di innovazioni genetiche, colturali e post raccolta. Uno dei risultati di queste ricerche riguarda la disidratazione del mango, un prodotto innovativo creato prendendo spunto dell’antica tecnica dell'essiccazione, che oltre a essere delizioso offre anche numerosi benefici per la salute.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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