Pasta fresca: dal piatto della nonna a uno dei souvenir più amati dai turisti
Un'analisi di Tuidi mostra come la pasta fresca, tradizionalmente invernale, sia apprezzata anche d'estate, soprattutto dai turisti. Un dato che sottolinea come oggi sia fondamentale utilizzare l'IA per ottimizzare le vendite
Chi l'avrebbe mai detto? La pasta fresca, da sempre regina delle tavole invernali e simbolo della tradizione culinaria italiana, si sta rivelando una vera e propria star anche durante le giornate estive. A svelare questo sorprendente trend è un'analisi approfondita condotta da Tuidi, una startup che utilizza l'intelligenza artificiale per ottimizzare la gestione degli stock nei supermercati.
Se è vero che durante i mesi freddi il consumo di pasta fresca raggiunge picchi altissimi, soprattutto nel periodo natalizio, i dati raccolti da Tuidi mostrano come questo prodotto sia sempre più apprezzato anche in estate, soprattutto nelle zone turistiche. Un esempio? Alberobello, con le sue caratteristiche case a trullo, ha registrato un aumento delle vendite di pasta fresca del 91% durante la stagione calda. Ma cosa spinge i turisti a fare la spesa di pasta fresca durante le vacanze? La risposta è semplice: vogliono portare a casa un pezzo d'Italia autentico. Preparata artigianalmente e spesso con ricette locali, rappresenta infatti un souvenir unico e gustoso, che permette di rivivere le emozioni provate durante il viaggio anche una volta tornati a casa.
Il caso pasta fresca e l'importanza dei dati per un'offerta sempre più personalizzata
Questo fenomeno evidenzia come sia fondamentale considerare le peculiarità di ogni mercato per soddisfare al meglio le esigenze dei consumatori, sia italiani che stranieri. Infatti, i dati di vendita mostrano che anche le strategie promozionali giocano un ruolo significativo nel promuovere la pasta fresca, come dimostra l'aumento dell'11% nelle vendite quando vengono abbinate a promozioni sui sughi pronti. Risultati che sottolineano l'importanza di monitorare variabili esogene ed endogene - come condizioni meteorologiche, stagionalità e promozioni - per prevedere e ottimizzare le vendite future.
Per Andrea Paparella, responsabile commerciale di Tuidi, «nella Gdo è cruciale anticipare gli andamenti del mercato, prevedendo come questi impattano ogni volta le vendite. Infatti, conoscere il perché della performance dei singoli prodotti è un'indicazione fondamentale non solo per la gestione dello stock. Basti pensare all'esposizione assortimentale. Attualmente, la gestione standard del planogramma non consente di affrontare le fluttuazioni future della domanda e talvolta, potrebbe portare alla presenza di un assortimento non in linea con le richieste di un mercato in continua evoluzione. Questo problema viene superato grazie all'IA, che, prevedendo le vendite future, è in grado di fornire suggerimenti anche per gli assortimenti, rendendo disponibile, nella quantità corretta, anche la pasta fresca in un periodo atipico per la maggior parte dei negozi».
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Alberto Lupini
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