Parmigiano Reggiano, la Dop n 1 Anno record per la produzione

3,75milioni di forme prodotte (+ 1,47%) e un giro d’affari al consumo pari a 2,6 miliardi di euro. L'export è salito del 4% raggiungendo il 41%. In fase Covid previste azioni sul canale Horeca per favorire la ripartenza

01 maggio 2020 | 11:40
Il Parmigiano Reggiano è la prima Dop in Italia. I numeri parlano chiaro: i 3,75 milioni di forme prodotte nel 2019 (circa 150 mila tonnellate; +8,1% nell’ultimo triennio) rappresentano il livello più elevato nella sua storia. La produzione è cresciuta dell'1,47% rispetto all’anno precedente e vale un giro d’affari al consumo pari a 2,6 miliardi di euro. e di 1,56 miliardi alla produzione.

Parmigiano Reggiano Dop: nel 2019 la produzione è crescita dell'1,47%

Il mercato interno rappresenta oggi poco meno del 60% del totale, contro una quota export del 41% (+4,3% di crescita a volume rispetto all’anno precedente). La Francia è il primo mercato (21% dell’export totale), seguita da Usa (20,9%), Germania (17,8%), Regno Unito (12,3%) e Canada (3,9%).

Se Francia (+2,2%) e Regno Unito tengono (+2,7%), la Germania cresce (+6,7%%) dopo la flessione registrata nel 2018, così come la Svizzera (+16,3%) e gli Stati Uniti (+12,9%), questi ultimi per effetto della paura dei dazi. Crescono anche i nuovi mercati come Australia (+21,3%), Cina (+36,4%) e Paesi Arabi (+2,9%).  Rallenta invece il Canada (-26,5%) a causa degli adattamenti del Ceta.

Nel periodo dei dazi di Trump le quotazioni sono scese bruscamente sotto i 10 euro, ma contemporaneamente si è registrata una crescita produttiva di latte e conseguentemente di formaggio prodotto. Se nel 2016 il costo al kg era pari a 8,60 euro, nel 2019 la quotazione media annua si è attestata a 10,75 euro con un incremento del 25% (prezzo medio alla produzione Parmigiano Reggiano 12 mesi da caseificio produttore, fonte: bollettini Borsa Comprensoriale Parma). In epoca Covid-19 l’andamento delle quotazioni ad aprile si è attestato poco sopra gli 8 euro al kg.

Per quanto concerne invece i primi due mesi del 2020 (pre-Covid), le vendite hanno registrato un aumento di volumi di vendita, in particolare nella Gdo dove la crescita ha sfiorato il +20%.


Nicola Bertinelli

«La situazione di crisi che stiamo affrontando a causa della pandemia – afferma Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano – non ha interrotto le attività del Consorzio che si è da subito attrezzato per portare avanti i controlli qualità a tutela e garanzia del consumatore. Continuano anche le attività di vigilanza nei mercati con un’attenzione particolare alla tutela internazionale. Dopo i successi in Nuova Zelanda e in Cina del 2019, abbiamo sconfitto il gigante Campbell che dovrà ora rimuovere i riferimenti alla Dop dalle etichette dei sui prodotti. Abbiamo provveduto a una rivisitazione del piano marketing 2020 alla luce di tutte le limitazioni che stiamo subendo a causa del lockdown e a quelle che saranno le prossime fasi di questo lento ritorno alla normalità. Serviranno inoltre misure per calmierare la produzione, oggi in aumento eccessivo, così come azioni sul canale Horeca per consentire una ripartenza in un segmento di mercato che si è completamente fermato».

Il Consorzio sta inoltre monitorando l’impatto del Covid-19 sul mercato del Parmigiano Reggiano. Da una recentissima ricerca - promossa dal Consorzio Parmigiano Reggiano sulle principali aziende di commercializzazione del prodotto - emerge che il 53% del campione analizzato dichiara di essere molto soddisfatto degli ordini complessivi ricevuti nei primi mesi del 2020, in particolare per quanto riguarda il mercato Italia. Meno entusiasmo invece per gli ordini che riguardano l’Unione Europea e grande preoccupazione per il Nord America e il Canada. Le aziende del Consorzio prevedono un calo complessivo degli ordini nei prossimi mesi in particolare sulle medie e piccole superfici e nel canale Horeca.

Per informazioni: www.parmigianoreggiano.com

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