L'Uovo Im-perfetto di Baronetto Pasqua, a Del Cambio è un viaggio
Il ristorante di Torino propone una dolce in collaborazione con Guido Gobino. Sintesi edibile della passione di Matteo Baronetto per l'uovo, il dolce è realizzato in cioccolato al 75%.
22 marzo 2021 | 18:59
Il suo nome - il più delle volte - viene associato alle festività tipicamente pasquali, eppure l’uovo racchiude in sé quel dualismo che è alla base delle nostre esistenze: così fragile e precario da potersi rompere in qualunque istante, tanto forte e resistente da proteggere la vita che vi è ospitata. La magica ambivalenza dell’uovo affascina sin dalla più tenera età Matteo Baronetto, executive chef dello stellato Del Cambio di Torino, tanto da diventare un oggetto di forte valenza simbolica sia nel suo percorso di vita che in quello gastronomico.
Dalle sculture al dolce
Quello dell’Uovo, totem di delicatezza e resilienza, è un progetto che Matteo Baronetto approccia per la prima volta riproducendone uno in gesso crepato e usandolo come segnaposto ai tavoli di Del Cambio il giorno di Pasqua del 2018. Successivamente lo traduce in una scultura d’acciaio in scala gigante (tra le passioni nemmeno tanto nascoste dello chef c’è l’arte in tutte le sue emanazioni) e poi ancora in legno. Il percorso sensoriale iniziato con le prime sperimentazioni artistiche e variazioni sul tema, raggiunge oggi un nuovo traguardo: ecco quindi l’Uovo in versione di cioccolato.
Un dolce che nel pensiero di Matteo Baronetto non è concepito come strenna pasquale, bensì come espressione di un viaggio in continua evoluzione, di un simbolismo magico che dà sempre nuova voce alla forma compiuta, che trascende volutamente gli accostamenti con celebrazioni e festività per raggiungere lo status di oggetto di design.
L'Uovo Imp-perfetto in collaborazione con Guido Gobino
«Il mio uovo è la materializzazione della ricerca di perfezione che mi caratterizza fin da bambino - ero un osservatore, i giochi li conservavo con cura per contemplarli - è un inno alla realtà, im-perfetta per definizione», ha spiegato lo stesso Baronetto. Questo nuovo Uovo Im-perfetto vuole essere il primo di una serie di reinterpretazioni del concept in chiave gourmet. Tanto da allearsi con un’autentica istituzione dolciaria sabauda, Guido Gobino. La sfida lanciata è delle più originali e insieme complesse: restituire la forza primigenia di quel prototipo numero 1, con i suoi cretti e i segni di rottura, attraverso l’elemento malleabile per eccellenza, il cioccolato.
Un cioccolato che suona
«Il cioccolato al 75% dell’Uovo Im-perfetto fonde cacao di tre origini diverse, ognuna delle quali emerge per una nota specifica: dolcezza dal Venezuela Rio Caribe, nota tostata dall’Ecuador, fresca acidità dei frutti rossi dalla Tanzania», ha prcisato Guido Gobino. La scelta del colore, candido come un vero uovo, è assolutamente non casuale: «Il colore si esprime nella massima purezza del bianco, in cui si tocca l’innocenza e la pienezza del pensiero libero», ha aggiunto Baronetto.
A completare il quadro di esperienze sensoriali dell’Uovo, anche la componente uditiva, qui rappresentata dalla sorpresa edibile: l’azione dello scuotere l’uovo produce suoni che si amplificano all’assaggio e il contenuto destruttura la degustazione.
Per maggiori informazioni: www.delcambio.it
Dalle sculture al dolce
Quello dell’Uovo, totem di delicatezza e resilienza, è un progetto che Matteo Baronetto approccia per la prima volta riproducendone uno in gesso crepato e usandolo come segnaposto ai tavoli di Del Cambio il giorno di Pasqua del 2018. Successivamente lo traduce in una scultura d’acciaio in scala gigante (tra le passioni nemmeno tanto nascoste dello chef c’è l’arte in tutte le sue emanazioni) e poi ancora in legno. Il percorso sensoriale iniziato con le prime sperimentazioni artistiche e variazioni sul tema, raggiunge oggi un nuovo traguardo: ecco quindi l’Uovo in versione di cioccolato.
Un dolce che nel pensiero di Matteo Baronetto non è concepito come strenna pasquale, bensì come espressione di un viaggio in continua evoluzione, di un simbolismo magico che dà sempre nuova voce alla forma compiuta, che trascende volutamente gli accostamenti con celebrazioni e festività per raggiungere lo status di oggetto di design.
L'Uovo Imp-perfetto in collaborazione con Guido Gobino
«Il mio uovo è la materializzazione della ricerca di perfezione che mi caratterizza fin da bambino - ero un osservatore, i giochi li conservavo con cura per contemplarli - è un inno alla realtà, im-perfetta per definizione», ha spiegato lo stesso Baronetto. Questo nuovo Uovo Im-perfetto vuole essere il primo di una serie di reinterpretazioni del concept in chiave gourmet. Tanto da allearsi con un’autentica istituzione dolciaria sabauda, Guido Gobino. La sfida lanciata è delle più originali e insieme complesse: restituire la forza primigenia di quel prototipo numero 1, con i suoi cretti e i segni di rottura, attraverso l’elemento malleabile per eccellenza, il cioccolato.
Un cioccolato che suona
«Il cioccolato al 75% dell’Uovo Im-perfetto fonde cacao di tre origini diverse, ognuna delle quali emerge per una nota specifica: dolcezza dal Venezuela Rio Caribe, nota tostata dall’Ecuador, fresca acidità dei frutti rossi dalla Tanzania», ha prcisato Guido Gobino. La scelta del colore, candido come un vero uovo, è assolutamente non casuale: «Il colore si esprime nella massima purezza del bianco, in cui si tocca l’innocenza e la pienezza del pensiero libero», ha aggiunto Baronetto.
A completare il quadro di esperienze sensoriali dell’Uovo, anche la componente uditiva, qui rappresentata dalla sorpresa edibile: l’azione dello scuotere l’uovo produce suoni che si amplificano all’assaggio e il contenuto destruttura la degustazione.
Per maggiori informazioni: www.delcambio.it
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Alberto Lupini
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