Girolomoni, nuova identità per i 50 anni ma stessi valori
Una ricorrenza importante che la cooperativa agricola marchigiana celebra al Sana di Bologna, presentando un nuovo packaging sostenibile 100% carta e un rebranding
Il mezzo secolo di attività va celebrato al meglio. «50 anni di una storia come la nostra non si raccontano in poche righe, ma si festeggiano con molti - esordisce così Giovanni Battista Girolomoni, Presidente della Cooperativa Agricola Gino Girolomoni e figlio del fondatore Gino - La nostra storia inizia da un sogno, il sogno di mio padre, pioniere del biologico in Italia, attivista, intellettuale, saggista ma, più di ogni altra cosa, contadino. La sua intera vita è stata dedicata a una visione: restituire dignità alla terra e ai suoi guardiani, i contadini appunto. A 50 anni dall’inizio di questo progetto, vogliamo ribadire che il suo impegno è ancora il nostro, oggi e per il futuro». All’appuntamento con Sana 2021, in programma a Bologna Fiere dal 9 al 12 settembre, Girolomoni si presenta con una rinnovata identità di marca, frutto di un lungo percorso affrontato nell’ultimo anno insieme alla Branding Agency italiana Robilant Associati, che ha portato a una messa a fuoco dei valori di sempre, riattualizzati per lo scenario presente e cristallizzati in una nuova visione e identità, in un nuovo pack sostenibile e in un linguaggio contemporaneo.
La Marca, riflesso di un credo
Fedele al pensiero e al lascito di Gino Girolomoni, la Girolomoni di oggi ribadisce il suo sogno e il suo impegno: “Dignità alla terra!” che diventa pay-off del brand e sancisce in questo modo visione, obiettivo e missione dell’impresa, anche per il futuro.
«La contemporaneità divide e parcellizza tutto, a noi piace l’idea del tutto intero. Un conto è essere produttori di semola, o fornitori di grano. Altra cosa è rendere capace questa collina di produrre la pasta e di commercializzarla in tutto il mondo», dichiara ancora Giovanni Battista Girolomoni. Per questa ragione l’impegno della Cooperativa è rivolto a una filiera integrata 100% biologica. Il grano viene coltivato in circa 400 aziende agricole italiane di cui il 76% marchigiane, viene macinato nel molino di proprietà, diventa semola che viene impastata con l’acqua di collina nel pastificio adiacente e si trasforma in pasta venduta in tutto il mondo. Tutto questo, nel rispetto dei valori fondanti dell’impresa: l’equo cooperare, la salvaguardia della biodiversità, la buona pasta che preserva al massimo il gusto, il profumo e i nutrienti dei grani.
Un impegno che non si esaurisce nella produzione, ma si estende fino a diventare accoglienza, con un agriturismo e una locanda, fattoria didattica per la divulgazione e l’incontro ed infine una Fondazione per nutrire l’aspetto culturale: un ecosistema integrato costruito intorno al credo Girolomoni.
Montebello: un luogo antico, un’identità nuova
Luogo del cuore di Gino, che dalla finestra della sua camera di bambino ne osservava le spoglie, il monastero di Montebello, è luogo simbolo della storia di Girolomoni. Sin dai suoi primi passi da attivista e politico, Gino si era posto l’obiettivo di restaurarlo, facendone la propria casa e un luogo di confronto sul futuro della civiltà contadina. Qui, dagli anni ‘70, ha sede la Cooperativa Agricola Girolomoni, insieme alla Fondazione Girolomoni, che promuove incontri e attività formative e culturali, e al Museo della Civiltà Contadina. Dal 2004, l’icona del monastero visto dall’alto diventa logo e “marchia” anche i prodotti Girolomoni.
«Nel rinnovare la nostra identità, il nostro nome e il nostro monastero sono rimasti saldamente la garanzia dei nostri prodotti insieme all’immagine del nostro fondatore. Logo e simbolo formano un insieme unico, a raccontare ancora con maggiore forza il nostro legame con i nostri luoghi, con la nostra terra», continua Girolomoni.
Il monastero visto dall’alto è icona visiva e perno di un racconto più ampio: il racconto dell’impegno quotidiano sui campi, nel molino e nel pastificio. Il racconto di una filiera unica, che “ha ridato vita a una collina” che oggi fa da sfondo alle confezioni. Emblema di una fede contadina, come chiarisce la definizione di prodotto inserita sul fronte della confezione “bio rurale”: ovvero un biologico che vuole proteggere la terra e il lavoro degli agricoltori, rispettando la vocazione del territorio e della regione. Un impegno raccontato, seppure in sintesi, sul retro del pack dove è incisa la visione “dignità alla terra!” e sono raccontati i pilastri dell’agire.
«Vogliamo che i nostri prodotti e ciò che li veste siano uno strumento di diffusione di consapevolezza, un modo per promuovere lo stile di vita che auspichiamo per tutte le persone, per tutti i territori, per la terra tutta».
Un packaging sostenibile chiude il cerchio della filiera
Il packaging, appunto, rappresenta l’ultimo anello di una intera filiera virtuosa e sostenibile. «Ci siamo interrogati a lungo su quale fosse la soluzione di confezionamento ideale per “chiudere il cerchio”, gestendo direttamente anche questo passaggio nella maniera meno impattante possibile. Abbiamo scelto la carta”».
Due tipi di confezionamento sono stati scelti per le 2 linee di prodotto principali:
- Per la linea Grano Duro, la gamma accessibile, una bobina 100% carta da foreste gestite in maniera responsabile - certificato classe A Aticelca. Gli inchiostri di stampa sono a base acqua e le lacche termosaldanti sono a base acqua e prive di solventi
- Per i Grani Antichi, la nostra gamma più preziosa, abbiamo scelto un sacchetto in 100% carta riciclabile da foreste gestite in maniera responsabile, con finestra separabile in pellicola di cellulosa, differenziabile nell’umido. La finestra, applicata a registro per evitare sprechi, valorizza la grana e il colore delle nostre paste da grani antichi, rendendo giustizia alla ricchezza di sfumature dei nostri prodotti.
«Per noi l’agricoltura biologica è uno stile di vita - conclude il Presidente Girolomoni - Per questo il nostro impegno è rivolto a ogni aspetto della filiera. Una filiera che vuole essere espressione virtuosa di civiltà contadina in cui persistono e sono ancora centrali valori come il rispetto per l’uomo e la natura e l’importanza della parola data, che oggi si traducono nell’uso e nella ricerca di energia da fonti rinnovabili, nella valorizzazione dell’esperienze e del lavoro degli agricoltori, nel garantire al consumatore un prodotto ottenuto da materie prime italiane tracciate ad un giusto prezzo, nel preservare il patrimonio naturale e il paesaggio rurale».
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Alberto Lupini
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