Il formaggio, in Italia, è una vera cultura. Ne esistono svariate tipologie, ognuna apprezzata per il gusto e per la versatilità di un alimento che può essere sia il piatto principale che l’accompagnamento, sia l’antipasto che il dolce. L’azienda Ferrari Giovanni Industria Casearia, in occasione del suo 200esimo anniversario, ha condotto una ricerca con Swg che ha fatto emergere come il formaggio sia ancora protagonista sulle tavole degli italiani e ne ha indagato le abitudini di consumo. Ferrari Giovanni Industria Casearia conta un giro d’affari di 157 milioni di euro e nel 2022 ha prodotto 91,9 milioni di confezione di formaggio, di cui più di 67 erano buste di grattugiato.
Formaggio, made in Italy e sostenibilità sono fondamentali
A guidare le scelte di acquisto è soprattutto il Made in Italy, elemento centrale per molti dei consumatori. D’altronde, nel nostro Paese le eccellenze in fatto di formaggi non mancano di certo. Per nove consumatori su dieci il settore lattiero caseario costituisce un vanto per il Paese e un’eccellenza invidiata in tutto il mondo. Per la stessa percentuale, il formaggio può essere una leva per favorire l’attrattività verso alcuni territori.
Cresce la sensibilità verso il km0 e l’attenzione verso la filiera corta. Elementi fondamentali nella scelta di chi consuma il formaggio anche il rispetto dell’ambiente e degli animali coinvolti nella produzione. Oggi, per sette consumatori su dieci, il tema della sostenibilità contribuisce a definire i formaggi di qualità. A proposito di qualità, secondo Swg essa pesa più della convenienza, e un italiano su cinque la considera un aspetto “irrinunciabile e senza prezzo”.
Formaggio, elemento fondamentale nella dieta degli italiani
Oggi, il formaggio è importante nella dieta degli italiani. Quasi sei intervistati su dieci, infatti, ne dichiarano un consumo settimanale regolare, cioè di almeno tre o quattro giorni su sette. Il consumo è in crescita sia tra grattugiati (+28%) e negli stagionati in pezzi interi (+20%). Particolarmente apprezzati i formaggi duri: il 63% degli italiani ha dichiarato di consumarne abitualmente, percentuale che cresce al 96% quando si parla di consumatori “saltuari”. Secondo il sondaggio di Swg, sei italiani su dieci si dicono interessati a nuove confezioni con mix di formaggi stagionati provenienti da diverse regioni italiani o Dop, ma anche a tagli dello stesso formaggio con stagionature diverse (52%). Il 45% li apprezza in abbinamento a prodotti complementari di degustazione, aprendo a diverse soluzioni ideali per svariate occasioni di consumo. Dagli apertivi in casa, a idee regalo fino ad occasioni speciali, come il Natale o la Pasqua.
Il formaggio grattugiato è il re della tavola nel quotidiano
A dominare, nel quotidiano, è il grattugiato: sia a pranzo che a cena, infatti, è l’ideale per personalizzare una grande quantità di ricette. Per due consumatori su tre il grattugiato non solo semplifica la vita, ma diventa nel 52% un valido sostituto del formaggio grattugiato a mano. È, inoltre, un valido aiuto contro lo spreco alimentare, rappresentando un connubio perfetto di praticità e qualità. In assenza dei grattugiati in busta, 4 consumatori su 10 preferirebbero ridurre il proprio consumo di formaggio.
Per sei italiani su dieci la marca del formaggio è fondamentale
Nel processo di scelta di un formaggio, un elemento fondamentale è rappresentato dalla visibilità della marca e dalla corretta informazione sull’origine del formaggio, soprattutto per il target più maturo. I giovani, infine, si dichiarano più attenti alle indicazioni sulle modalità di utilizzo in cucina e sulla praticità dello smaltimento del packaging, per tutelare l’ambiente. Tra chi sceglie i formaggi di Ferrari il pack di un grattugiato racconta ed esprime la qualità di un prodotto (88% degli italiani), dell’attenzione all’ambiente (76%), del portato innovativo dell’azienda produttrice (76%).
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Alberto Lupini
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