Le fettuccine iperproteiche La ricetta di Corelli per gli sportivi

Le realizza l'azienda artigianale marchigiana Spinosi, di Campofilone. Si chiamano Zero+, sono preparate con uovo e farina di lenticchie rosse decorticate italiane bio

24 maggio 2020 | 08:00
di Mariella Morosi
Gli eccessi delle lunghe ore in cucina e a tavola durante il lockdown possono essere smaltiti con una dieta iperproteica che non fa rinunciare ad uno dei primi piatti più amati dagli italiani, le fettuccine. Ma queste, proposte dal pastificio marchigiano Spinosi, sono all'uovo, con una componente nutrizionale nobile, ma soprattutto sono di farina di lenticchie rosse decorticate italiane biologiche, con esclusione di altri componenti.


Igles Corelli e le Fettuccine Zero+

Sono pensate per sportivi, celiaci e diabetici, ma anche per chi vuole limitare i carboidrati senza rinunciare al rito del "primo" a tutti costi. Superano brillantemente la prova cottura restando "al dente" e conservando tutte le proprietà del legume. Queste fettuccine rosse che assolvono ogni peccato di gola e che già con il nome, Zero +, incoraggiano a gustarle, hanno entusiasmato un maestro stellato della cucina italiana, Igles Corelli, coordinatore del comitato scientifico di Gambero Rosso Academy. Testimonial "del cuore" di queste fettuccine, perché legato da antica amicizia e stima alla famiglia Spinosi, si è ispirato al loro gusto per nuove ricette.

«Sono gustose ed elastiche nonostante l'assenza di glutine grazie ad un'essiccazione molto lenta - dice - e assorbono bene il condimento. Inoltre si sposano benissimo con le verdure. Provatele con questa mia ricetta: soffriggete un cipollotto, un porro, aggiungete melanzane tagliate a strisce e zucchine, condire le fettuccine a porvi sopra calamaretti a spillo appena scottati. Servire con una grattatina di lime».

Devono essere davvero buone perché lo chef ferrarese, noto per la sua idea di "cucina circolare" sull'utilizzo totale di un prodotto, ha sempre dichiarato: «Chi mi conosce sa che se una cosa non piace a me non entra nella mia cucina». Questo prodotto innovativo è stato messo a punto dal pastificio di Campofilone (Fm) in collaborazione con il professor Fabrizio Angelini, endocrinologo e presidente della Sinseb (Società italiana nutrizione, sport e benessere). Oltre ad essere bio e gluten free la Zero+ ha una forte componente di fibre e di proteine (30% in più rispetto al 15% sui 100 g delle fettuccine tradizionali).

È dedicata agli sportivi, alle persone affette da diabete o da celiachia (la farina di lenticchie, al contrario di quella a base di frumento, non contiene glutine), ma anche a coloro, come dicevamo, che pensano a una remise en forme dopo gli eccessi alimentari del lockdown. Secondo la linea della famiglia Spinosi la materia prima è garantita, dalle farine di lenticchie rosse che vengono da mulini certificati, alle uova da galline allevate con mangimi no ogm rotte ogni giorno a mano.

Lentissime le fasi di estrusione ed essicazione. Niente di meglio quindi per affrontare l'attesa Fase 2 perché la disponibilità del prodotto c'è, grazie al laboratorio che pur rallentando i ritmi, nelle scorse settimane non ha mai smesso di produrre, arrivando a lavorare 9 quintali a settimana.

A firmare le fettuccine rosse sono i mastri pastai Vincenzo Spinosi e il figlio Marco, autori del rilancio anche internazionale dei Maccheroncini di Campofilone. «La Zero+ è un alimento funzionale, ottimo compagno di viaggio sia per gli sportivi che per i pazienti affetti da malattie metaboliche - spiega il professor Angelini, che ha prestato gratuitamente la sua consulenza al progetto- e grazie ai carboidrati complessi della farina di lenticchie garantisce un minor impatto sulla glicemia e sulla secrezione insulinica. Se assunta con moderazione, in una dieta equilibrata, può aiutare a perdere peso. Il tutto senza perdere sapore e prestazioni: perché le uova garantiscono elasticità al prodotto».

Notevole anche l'apporto vitaminico di tipo idrosolubile del gruppo B, di sali minerali, di ferro, fosforo e zinco. Il prodotto è nato casualmente, come ci dice Marco Spinosi, ad dell’azienda. «Nel 2017, in seguito ad un infortunio, ho seguito un percorso riabilitativo presso il centro J Medical di Torino, assistito dallo staff nutrizionale del professor Angelini. Qui mi è stata prescritta una dieta a basso contenuto di carboidrati, identica a quella prevista per il recupero degli atleti. E poiché per gli sportivi le uova sono un must, ho pensato di inventare noi stessi una nuova pasta all’uovo low-carb».

Per informazioni: www.spinosi.com

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