Consumo di energy drink: ansia e depressione tra gli effetti nocivi sui giovani
Il lato oscuro degli energy drink. Uno studio britannico ha evidenziato gli effetti negativi del consumo eccessivo di queste bevande. I più a rischio sono i giovani e i bambini, potenzialmente vittime di ansia e depressione
Avviso ai più giovani: attenzione a un consumo smodato di energy drinks. Uno studio britannico, che ha preso in esame oltre 50 ricerche sul tema, ha infatti evidenziato come un eccesso di bevande energetiche possa causare gravi danni alla salute specialmente per chi è in giovane età. Tra gli "effetti collaterali" anche ansia e depressione.
In Gran Bretagna grande consumo di energy drink tra i più giovani
La ricerca giunge in un momento in cui studi precedenti hanno rivelato che fino a un terzo dei giovani nel Regno Unito consuma bevande energetiche settimanalmente, superando le percentuali degli altri Paesi europei, alcuni dei quali come Lituania e Lettonia hanno vietato la vendita di energy drinks a chi ha meno di 18 anni. La ricerca, condotta da esperti della Teesside University e della Newcastle University, ha analizzato dati provenienti da 57 studi che coinvolgevano oltre 1,2 milioni di giovani dai nove ai 21 anni in 21 Paesi diversi. I risultati della revisione, pubblicati sulla rivista Public Health, mettono in luce le potenziali conseguenze dannose del consumo di bevande energetiche tra i giovani. I bambini che consumano queste bevande, alcune delle quali costano anche solo pochi centesimi, affrontano un rischio maggiore di sovrappeso e di sviluppare problemi cardiaci, insieme a una probabilità più elevata di problemi di salute mentale come ansia, depressione e persino tentativi di suicidio.
In alcuni energy drinks più caffeina che nel caffè
Una delle principali preoccupazioni sollevate dagli scienziati è l'alto contenuto di caffeina nelle bevande energetiche, che può superare quello di una normale tazza di caffè. Bevande come Red Bull, Prime e Monster possono contenere fino a 150 mg di caffeina, rispetto ai circa 90 mg presenti in una tazza di caffè (in questo caso americano, preso come metro di paragone dalla ricerca) da 250 ml, a fronte dei 50/60 mg in una tazzina tradizionale da 35 ml. La revisione ha anche sottolineato il potenziale danno causato dal significativo contenuto di zucchero in queste bevande, che può raggiungere fino a 21 cucchiaini, contribuendo all'aumento di peso tra i bambini.
Lo studio non ha nominato marche specifiche, ma è stato lo spunto per chiedere severe restrizioni sulla vendita di bevande energetiche soprattutto ai bambini (i soggetti più a rischio), mettendo in evidenza come la combinazione di caffeina, zucchero e altre proprietà stimolanti in queste bevande potrebbe ledere la salute dei consumatori non ancora in età adulta. La dottoressa Shelina Visram, esperta in salute pubblica presso l'Università di Newcastle e co-autrice dello studio, ha manifestato profonda preoccupazione per il disagio psicologico e i problemi di salute mentale associati alle bevande energetiche. Ha chiesto un'azione decisa, citando una mancanza di misure politiche nonostante la preoccupazione del governo e le consultazioni pubbliche.
Energy drink, alcuni più economici dell'acqua
La professoressa Amelia Lake, docente di nutrizione della salute pubblica presso la Teesside University, ha sottolineato l'evidenza chiara del danno che le bevande energetiche possono causare alla salute mentale e fisica dei bambini e dei giovani. Incoraggiando un intervento immediato per proteggerli da questi rischi, la professoressa Lake ha sottolineato come le bevande energetiche sianostate vendute ai bambini già a 10 anni per appena 25 centesimi, rendendole più accessibili dell'acqua in bottiglia.
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Alberto Lupini
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