Come si prepara un buon caffè con la moka?

Lo svela Marco Bazzara, director Bazzara Academy: “Da generazioni la moka rappresenta per gli italiani il modo più utilizzato per trasformare il caffè in un’occasione di convivialità con amici e parenti”

08 febbraio 2023 | 08:30

Qual è il segreto per preparare un buon caffè con la moka? Quali sono le tempistiche di estrazione corrette? A spiegarlo è Marco Bazzara, director di Bazzara Academy: «Da generazioni la moka rappresenta per gli italiani il tipico mezzo di estrazione all’interno della propria abitazione, nonché il modo più utilizzato per trasformare il caffè in un’occasione di convivialità e passare alcuni piacevoli momenti tra amici e parenti». 

La moka, un simbolo dell’unicità dell’ingegno italiano

Ideata negli anni Trenta del secolo scorso, la moka è una delle invenzioni italiane più note. È interessante notare come il nome rimandi allo Yemen e, più nello specifico, al famoso porto di Mokha, dove al tempo veniva esportato il caffè. «Ogni anno in Italia si producono enormi quantità di moka, ma non solo a uso nazionale - spiega Marco Bazzara - Vengono spedite in tutto il mondo e sono ormai diventate anche un simbolo dell’unicità dell’ingegno italiano e della nostra cultura della socialità e del buon vivere».

La preparazione di un buon caffè con la moka

Grazie all’evaporazione dell’acqua, che dalla base dello strumento attraversa il caffè macinato presente nel filtro, l’aromatica bevanda fuoriesce dopo pochi minuti, all’interno della parte superiore della caffettiera. «Per poter preparare un buon caffè con la moka, innanzitutto è importante conoscere alcune indicazioni specifiche relative al caffè da utilizzare e al suo grado di macinatura. Per una moka classica sarebbe ideale utilizzare un caffè tostato che non sia troppo chiaro e che non viri spiccatamente sull’acido - dichiara Bazzara -  Alle caratteristiche dello strumento si addice piuttosto una tostatura media, unita a una granulometria medio-fine, quindi leggermente più grossa rispetto a quella dell’espresso, in modo da permettere così all’acqua evaporata di passare attraverso il filtro senza canalizzare oppure bagnare solo alcune parti del contenuto di caffè». Va tassativamente evitata anche una tostatura più scura perché, assieme a una temperatura dell’acqua troppo elevata, causerebbe sensazioni amare ancora più accentuate rispetto alla situazione precedente. Il metodo di preparazione a pressione atmosferica della moka, inoltre, richiede la conoscenza di alcuni parametri fondamentali da seguire per evitare che le temperature dell’acqua durante il processo di estrazione rendano la bevanda amara e astringente. «Nella prima fase, bisogna riempire la parte inferiore con acqua piuttosto calda, vicina alla bollitura, il cui livello arrivi fino alla valvola, evitando così un’eccessiva pressione nelle fasi successive - prosegue il director di Bazzara Academy - Quindi si inserisce il caffè macinato nel filtro, livellandolo ma senza pressarlo. Prima di avvitare a dovere la parte superiore a quella inferiore, senza stringere troppo, bisogna ricordare di rimuovere eventuali resti di polvere di caffè dal bordo dove il filtro è innestato, in modo da permettere una corretta chiusura delle due parti della moka durante l’avvitamento. In ultimo, si pone la moka sul fornello a fiamma bassa per procedere poi con l’estrazione».

La tempistica di estrazione corretta

«Se l’acqua si riscalderà velocemente, anche la pressione salirà repentinamente. È meglio invece rallentare un po’ il processo, garantendo così una tempistica di estrazione corretta per permettere al vapore acqueo di bagnare il caffè nel filtro con una pressione adeguata. Quando si inizia a sentire il tipico gorgoglio, va rimossa la moka dal fuoco non appena il liquido ricopre metà della parte superiore - spiega Marco Bazzara - In questo modo si estraggono solo le parti più nobili del caffè. Appena la bevanda inizia a fuoriuscire dal beccuccio della moka nella parte superiore, un altro piccolo accorgimento è quello di abbassare la fiamma durante l’estrazione fino alla conclusione, per evitare sovra-estrazioni o altre alterazioni». Avvenuto il completo passaggio dell’acqua attraverso il pannello nella parte superiore della caffettiera, bisognerà raffreddare la moka sotto l’acqua fredda abbassando così la pressione per evitare che il vapore continui a salire nella parte superiore dove è presente il caffè. «Prima di versare il nostro elisir aromatico nelle tazze - conclude Bazzara - si può mescolarlo con un cucchiaino per amalgamare le diverse parti».

 

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Alberto Lupini


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