Anche l'olio come il vino Pronta una legge sull'oleoturismo
Manca solo la firma sul decreto attuativo e poi l’oleoturismo avrà una sua normativa ad hoc che lo affiancherà a quanto sta accadendo con l’enoturismo. Un passo decisivo verso la promozione dei due comparti
29 luglio 2020 | 17:27
Grazie alla Legge di Bilancio 2020 l’oleoturismo ha una sua precisa definizione che lo equipara al mondo del vino. Una normativa importante per l’intero settore, non soltanto perché offre ai produttori olivicoli l’opportunità di godere degli stessi incentivi di cui usufruiscono i colleghi del comparto enoico, ma soprattutto in quanto pone l’universo olio al centro di un palcoscenico, quello del turismo enogastronomico, che da anni rappresenta un asset fondamentale per il Made in Italy. Un risultato storico che molto deve al lavoro incessante del senatore Dario Stefàno (Pd) da sempre attentissimo ai temi legati all’agroalimentare del nostro Paese.
«Avevo assunto un impegno con i produttori olivicoli italiani - ha spiegato il senatore salentino nel corso dell’incontro con la stampa che si è tenuto nella sala dedicata ai Caduti di Nassyria - quando nel dicembre del 2017 avevamo approvato con la Legge di Bilancio l’emendamento che ha istituito l’enoturismo. Era pertanto un mio dovere, in questa legislatura, riuscire a portare a compimento questo progetto che riconosce valore a un segmento produttivo, quello dell’Evo, che vanta una forma di attrattività che cresce di anno in anno. Ora manca l’ultimo passo perché, come prevede la legge stessa, è necessario che entro tre mesi dall’entrata in vigore sia approvato il decreto attuativo. Continuerò a lavorare perché si giunga positivamente a completare il percorso».
E in questa fase, così come in tutta l’operazione, un ruolo determinante è quello ricoperto dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio, realtà che grazie alla sua rete capillare è in grado di garantire un’operatività capace di portare al raggiungimento degli obiettivi prefissati.
«È una grande opportunità per tutti gli attori della filiera - ha sottolineato Michele Sonnessa, presidente dell’associazione - e ovviamente siamo estremamente grati al Senatore Stefàno per tutto quello che ha fatto e continua a fare per il comparto. È evidente che, per quanto ci compete, impiegheremo tutte le nostre risorse per ottenere il massimo risultato possibile che passa attraverso la promozione dei mille territori che caratterizzano la produzione olivicola del nostro Paese. Lo faremo attraverso il rispetto di alti standard qualitativi, la formazione dei player del settore, la definizione di una strategia nazionale, il rispetto della sostenibilità. E con il quid plus costituito da un Osservatorio nazionale che fornirà periodicamente tutti i dati necessari a migliorare questo percorso».
Un percorso che, ovviamente, prevede una sinergia anche con il mondo del vino proprio al fine di garantire un pacchetto attrattivo per i milioni di turisti che vedono nell’Italia la meta ideale per percorsi all’insegna del gusto e della scoperta di prodotti di qualità.
«Quello tra olio e turismo è un legame che va potenziato e valorizzato - ha dichiarato Roberta Garibaldi, presidente Associazione Italiana Turismo Enogastronomico - e certamente questa legge rappresenta una enorme possibilità di crescita. Per questo si sta lavorando, in modo costruttivo e sinergico, a proposte sempre più ampie e coinvolgenti che tengano presenti i desiderata espressi negli anni proprio dai fruitori di queste iniziative. I dati in nostro possesso parlano di un fortissimo interesse nei confronti dell’extravergine, ora sta a noi costruire pacchetti e situazioni dotate di forte appeal e comunicati in modo deciso e impattante». Importanti, nel corso dell’incontro, anche le testimonianze di chi già da tempo lavora alla promozione e alla cultura dell’extravergine.
«Per la Puglia l’olio rappresenta da tempo uno straordinario elemento di attrattività – ha raccontato Donato Taurino, presidente Movimento Turismo dell’Olio Puglia – Non a caso la nostra regione è leader in Italia per quantità e in continua crescita sul versante qualitativo. E conta oltre 900 frantoi che costituiscono una vera road map per gli appassionati. Ben venga questa legge che regolamenta il sistema anche dal punto di vista giuridico e fiscale».
«Una legge attesa e importante, punto di partenza basilare per un turismo che avrà nel vino e nell’extravergine due solidi pilastri - ha concluso Sebastiano de Corato, vicepresidente Nazionale Movimento Turismo del Vino e responsabile del Progetto Olio - due prodotti che, insieme alle altre eccellenze del paniere agroalimentare italiano, possono realmente costituire un grande fattore di crescita per i tanti meravigliosi territori del nostro Paese».
Oleoturismo, arriva la legge
«Avevo assunto un impegno con i produttori olivicoli italiani - ha spiegato il senatore salentino nel corso dell’incontro con la stampa che si è tenuto nella sala dedicata ai Caduti di Nassyria - quando nel dicembre del 2017 avevamo approvato con la Legge di Bilancio l’emendamento che ha istituito l’enoturismo. Era pertanto un mio dovere, in questa legislatura, riuscire a portare a compimento questo progetto che riconosce valore a un segmento produttivo, quello dell’Evo, che vanta una forma di attrattività che cresce di anno in anno. Ora manca l’ultimo passo perché, come prevede la legge stessa, è necessario che entro tre mesi dall’entrata in vigore sia approvato il decreto attuativo. Continuerò a lavorare perché si giunga positivamente a completare il percorso».
E in questa fase, così come in tutta l’operazione, un ruolo determinante è quello ricoperto dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio, realtà che grazie alla sua rete capillare è in grado di garantire un’operatività capace di portare al raggiungimento degli obiettivi prefissati.
«È una grande opportunità per tutti gli attori della filiera - ha sottolineato Michele Sonnessa, presidente dell’associazione - e ovviamente siamo estremamente grati al Senatore Stefàno per tutto quello che ha fatto e continua a fare per il comparto. È evidente che, per quanto ci compete, impiegheremo tutte le nostre risorse per ottenere il massimo risultato possibile che passa attraverso la promozione dei mille territori che caratterizzano la produzione olivicola del nostro Paese. Lo faremo attraverso il rispetto di alti standard qualitativi, la formazione dei player del settore, la definizione di una strategia nazionale, il rispetto della sostenibilità. E con il quid plus costituito da un Osservatorio nazionale che fornirà periodicamente tutti i dati necessari a migliorare questo percorso».
Un percorso che, ovviamente, prevede una sinergia anche con il mondo del vino proprio al fine di garantire un pacchetto attrattivo per i milioni di turisti che vedono nell’Italia la meta ideale per percorsi all’insegna del gusto e della scoperta di prodotti di qualità.
«Quello tra olio e turismo è un legame che va potenziato e valorizzato - ha dichiarato Roberta Garibaldi, presidente Associazione Italiana Turismo Enogastronomico - e certamente questa legge rappresenta una enorme possibilità di crescita. Per questo si sta lavorando, in modo costruttivo e sinergico, a proposte sempre più ampie e coinvolgenti che tengano presenti i desiderata espressi negli anni proprio dai fruitori di queste iniziative. I dati in nostro possesso parlano di un fortissimo interesse nei confronti dell’extravergine, ora sta a noi costruire pacchetti e situazioni dotate di forte appeal e comunicati in modo deciso e impattante». Importanti, nel corso dell’incontro, anche le testimonianze di chi già da tempo lavora alla promozione e alla cultura dell’extravergine.
«Per la Puglia l’olio rappresenta da tempo uno straordinario elemento di attrattività – ha raccontato Donato Taurino, presidente Movimento Turismo dell’Olio Puglia – Non a caso la nostra regione è leader in Italia per quantità e in continua crescita sul versante qualitativo. E conta oltre 900 frantoi che costituiscono una vera road map per gli appassionati. Ben venga questa legge che regolamenta il sistema anche dal punto di vista giuridico e fiscale».
«Una legge attesa e importante, punto di partenza basilare per un turismo che avrà nel vino e nell’extravergine due solidi pilastri - ha concluso Sebastiano de Corato, vicepresidente Nazionale Movimento Turismo del Vino e responsabile del Progetto Olio - due prodotti che, insieme alle altre eccellenze del paniere agroalimentare italiano, possono realmente costituire un grande fattore di crescita per i tanti meravigliosi territori del nostro Paese».
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Alberto Lupini
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