Il pangasio, grazie al suo sapore delicato e all’estrema versatilità in cucina, continua a conquistare sempre più spazio sulle tavole. Oltre a queste caratteristiche che ne permettono l’utilizzo in diverse ricette, un altro elemento importante è rappresentato dalla qualità della filiera produttiva. Alcune di queste infatti, sono provviste della famosa etichetta ASC, certificazione che indica l’assoluta qualità di allevamento in acquacoltura, nel pieno rispetto di ambiente e lavoratori.
In questo articolo, andremo ad esplorare non solo le proprietà nutrizionali e le possibilità culinarie offerte dal pangasio, ma anche sugli aspetti che caratterizzano le diverse fasi della catena di produzione.
Il pangasio: tra caratteristiche nutrizionali e benefici per la salute
Scientificamente chiamato Pangasianodon hypophthalmus, il pangasio appartiene alla famiglia dei pesci d'acqua dolce. Sebbene originario delle regioni asiatiche, negli ultimi anni ha varcato le soglie di diversi mercati. Si tratta, infatti, di un pesce nutriente e salutare. La sua carne bianca e priva di lische è composta da proteine di alta qualità, vitamine, minerali e acidi grassi omega 3, elementi essenziali per favorire il benessere generale dell’organismo.
Tra questi la vitamina D, che, migliorando l’assorbimento del calcio, contribuisce alla corretta formazione e al mantenimento del tessuto osseo. Tra quelle del gruppo B, invece, vi è la B12, utile nei processi di eritropoiesi e di funzionamento del sistema nervoso.
Tra i minerali, la presenza del selenio, che garantisce una forte azione antiossidante, proteggendo le cellule dallo stress ossidativo causato dai radicali liberi.
Infine, ultimi, ma non per importanza, gli acidi grassi omega-3 che, uniti alle proteine, giocano un ruolo significativo nel miglioramento della salute cardiovascolare, supportando la crescita del tessuto muscolare e la regolazione della pressione sanguigna.
Il pangasio è inoltre un alimento a basso contenuto di grassi saturi e calorie (solo 75 calorie ogni 100 g di filetto), dimostrandosi un prezioso alleato nella dieta.
La sua versatilità, insieme al gusto equilibrato, ne permette l’utilizzo in diverse ricette, da quelle al forno alle grigliate, passando per fritture, marinature e cotture al vapore. Un’idea? Potete abbinarlo a pomodori, peperoni, olive, patate e origano per un pasto salutare e dal gusto mediterraneo.
Il pangasio: uno sguardo alla sicurezza alimentare
Nonostante le sue indubbie qualità, in passato, il pangasio è stato erroneamente presentato come pesce da fondo e indicato come non salutare e poco pregiato. Come ogni onnivoro opportunista può avere una dieta variegata, che, soprattutto in cattività, può cambiare a seconda delle pratiche dell'allevatore e delle scarse condizioni ambientali. In alcuni casi, ad esempio, è stato menzionato in merito alla contaminazione da antibiotici.
È bene, però, sfatare questo falso mito. Le moderne pratiche di allevamento relative a tale pesce sono rigorosamente disciplinate sia riguardo alla sicurezza, che all’igiene alimentare. A oggi, gli animali vengono nutriti con mangimi naturali e privi di sostanze dannose.
A tal proposito, oltre agli indubbi benefici nutrizionali, il pangasio è tra i pochi pesci a beneficiare di un approccio sostenibile verso l’ambiente. È, infatti, allevato in bacini disposti lungo laghi, fiumi o corsi d’acqua naturali. Questo non solo aumenta l'efficienza dell'allevamento, ma ne riduce notevolmente l'impatto ambientale rispetto ai metodi di pesca convenzionali, preservando così anche la biodiversità.
Inoltre, poichè l'acquacoltura del pangasio è effettuata principalmente nei paesi asiatici, evitando di dover ricreare artificialmente habitat e temperature per la sua crescita ottimale. La nostra raccomandazione è quindi quella di optare sempre per prodotti provenienti da fonti affidabili e certificate, che garantiscono un consumo consapevole e responsabile.
Il pangasio e sostenibilità: la certificazione ASC
L’ Acquaculture Stewardship Council (ASC) contribuisce attivamente nella tutela e protezione di consumatori e ambiente. Fondata nel 2010 da WWF, tale organizzazione internazionale non profit, opera al fine di incoraggiare pratiche responsabili di acquacoltura, garantendo la massima sicurezza alimentare.
Impegnandosi appieno nell’integrità ambientale e sociale della produzione ittica, ASC adotta rigorosi standard riguardanti la sostenibilità, il benessere degli animali allevati e le condizioni etiche per i lavoratori.
Ad esempio, in termini di gestione ambientale, tali norme definiscono un utilizzo responsabile delle risorse idriche atte a prevenire contaminazione e focolai di malattie nei pesci allevati.
Inoltre, per evitare il sovraffollamento e assicurare una corretta gestione degli animali, ogni bacino di allevamento è soggetta a regolamentazioni dedicate al numero di esemplari, alla qualità dell’acqua e alle pratiche di nutrizione e tracciabilità del prodotto.
ASC lavora inoltre per garantire il rispetto dei diritti umani, l’etica e la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori coinvolti.
In sintesi, la certificazione ASC su prodotti ittici come il pangasio, offre ai consumatori la certezza che tale pesce sia ottenuto solo ed esclusivamente seguendo rigidi criteri di sostenibilità e sicurezza alimentare, garantendo, di conseguenza, un’elevata qualità.