In Italia, il comparto del pomodoro riveste un ruolo centrale sia in ambito agricolo sia industriale, consolidando il Paese come leader mondiale nella produzione di conserve. Il pomodoro è, infatti, una delle colture simbolo dell'agroalimentare italiano, con una produzione diversificata che interessa sia il pomodoro da mensa che quello destinato all'industria di trasformazione. L'importanza di questo comparto si riflette in numeri rilevanti e dinamiche economiche che fanno dell'Italia un protagonista globale.
Il pomodoro è una delle colture simbolo dell’agroalimentare italiano
Pomodoro, una produzione a connotazione territoriale
Con una superficie coltivata di oltre 24mila ettari, il pomodoro da mensa rappresenta una realtà fondamentale nel Mezzogiorno, che ospita l'85% delle aree di coltivazione a pieno campo e circa due terzi delle superfici protette. La coltivazione è suddivisa tra pieno campo (70%) e serra (30%), per una produzione annua che si aggira attorno al milione di tonnellate. La Sicilia guida la produzione con il 45% della superficie dedicata, seguita da regioni come Calabria, Campania e Puglia. Nel Centro Italia, solo il Lazio mantiene una specializzazione significativa, soprattutto in serra. L'elevata concentrazione territoriale e la specializzazione del Sud conferiscono alla produzione italiana un'identità regionale forte, che oggi guarda alla diversificazione e alla qualificazione dell'offerta come sfide chiave per allungare i calendari di commercializzazione e limitare la dipendenza dalle importazioni, specialmente nel periodo invernale, quando prevale il prodotto spagnolo e olandese.
Pomodoro, Italia protagonista a livello globale
In Europa, l'Italia è il secondo produttore di pomodoro da mensa, preceduta dalla Spagna e seguita da Grecia e Paesi Bassi. Tuttavia, la produzione comunitaria ha subito una contrazione negli ultimi anni, passando da quasi 7,5 a 6,3 milioni di tonnellate. Tale riduzione ha trasformato l'Unione Europea in un importatore netto, con acquisti esteri pari a circa 800mila tonnellate, contro un export di appena 345mila. I principali fornitori extraeuropei sono il Marocco e la Turchia, che contribuiscono rispettivamente con 400-500mila e 250mila tonnellate all'anno.
L’Italia è il secondo produttore di pomodoro da mensa
L'Italia detiene il primato mondiale nelle esportazioni di conserve di pomodoro, come pelati, passate e polpe, raggiungendo un volume record di oltre 2,8 miliardi di euro nel 2023. Con circa 5,5 milioni di tonnellate annue, il Paese è il terzo produttore mondiale di pomodoro da industria, superato solo da California (Usa) e Cina. La produzione industriale è particolarmente concentrata al Nord, su una superficie di 38mila ettari, prevalentemente in Emilia Romagna e Lombardia, dove si registrano le maggiori dimensioni aziendali e una gestione più efficiente dei processi di trasformazione. Nel Centro-Sud, la Puglia domina la produzione su un'area di 30mila ettari, con una filiera strutturata che conta 24 organizzazioni di produttori e 48 imprese di trasformazione. La qualità delle conserve italiane, apprezzata in tutto il mondo, si traduce in un volume export pari al 60% del fatturato totale, stimato a oltre 5 miliardi di euro nel 2023.
Pomodoro, le sfide del futuro
Il cambiamento climatico sta progressivamente influenzando il settore del pomodoro, imponendo un maggior ricorso a strumenti di gestione del rischio. Le condizioni climatiche sfavorevoli del 2024, caratterizzate da piogge intense e temperature elevate, hanno causato ritardi nei trapianti e rese inferiori alla media quinquennale, con una produzione complessiva inferiore ai target. Tuttavia, la qualità è rimasta elevata, con un grado Brix di 5,12, indicativo di un'elevata concentrazione di zuccheri e acidità. Per far fronte a queste sfide, sempre più aziende italiane si affidano a polizze assicurative: il pomodoro da industria è oggi, dopo l'uva da vino, il prodotto agricolo più assicurato contro eventi climatici avversi. Nel 2023, oltre 3mila aziende hanno sottoscritto polizze per un valore di 650 milioni di euro.
l’export italiano di conserve di pomodoro continua a crescere,
Mentre l'export italiano di conserve di pomodoro continua a crescere, sostenuto da mercati come Stati Uniti, Giappone e Australia, si intensifica il problema dell'Italian Sounding. Questo fenomeno sottrae quote di mercato e mina l'autenticità delle produzioni italiane all'estero. Per contrastare tale minaccia, le istituzioni e le associazioni del settore, come Anicav, si impegnano nella promozione e difesa delle produzioni autentiche, facendo leva sulla qualità e la tradizione del pomodoro italiano.
Pomodoro, innovazione e diversificazione: la soluzione Finagricola
Finagricola, una delle aziende più innovative del comparto, con sede a Battipaglia (Sa), ha recentemente introdotto una novità assoluta nel mercato delle conserve: il datterino arancione “intero in succo”. Questo prodotto, lanciato nella linea professionale Grangusto e già presente sui mercati esteri, rappresenta un equilibrio tra gusto, estetica e benefici nutrizionali. La versatilità del datterino arancione lo rende particolarmente adatto per piatti a base di pesce e primi piatti, oltre alla pizza. Oltre al prodotto, Finagricola investe anche in tecnologie avanzate, come la tracciabilità tramite blockchain, e nella valorizzazione del packaging, fornendo al consumatore informazioni dettagliate e suggerimenti gastronomici tramite QR code. Questa attenzione alla qualità e all'innovazione rafforza l'immagine dell'azienda sui mercati internazionali, confermando l'eccellenza italiana nel settore agroalimentare.
Finagricola punta sul datterino arancione
Il datterino arancione si rivela particolarmente adatto per piatti a base di pesce, primi piatti e pizze. L'azienda ha già iniziato a sperimentare nuove ricette, spaziando dalle combinazioni più classiche alle creazioni più originali. Tra le proposte innovative, spiccano la montanara con datterino arancione, una pasta lievitata arricchita con datterino arancione, acciughe, olive e capperi, e il polpo scottato su coulis di datterino arancione intero in succo con olive nere e capperi. Il datterino arancione, infine, non delude sul piano nutrizionale: la sua colorazione vivace indica la presenza di beta-carotene, un potente antiossidante e provitamina che contribuisce a proteggere le cellule dai danni dei radicali liberi.