Come cambia il consumo di caffè per gli italiani? La domanda se l'è posta Nespresso in vista della Giornata Mondiale del Caffè che si celebra l'1 ottobre e per rispondere ha coinvolto Squadrati, società di ricerche e studi semiotici di mercato. Risultato: l'82% di chi beve caffè preferisce il classico ristretto all'italiana. Nonostante ciò, il consumatore del Belpaese si apre sempre di più alle contaminazioni che provengono dai Paesi Nordici e dagli Stati Uniti modificando e adeguando il proprio approccio al rituale del caffè lasciandosi andare a caffè lunghi o doppi (20% delle preferenze di chi beve caffè) o in tazza grande o mug (12%). Per quanto riguarda luoghi e canali di consumo, invece, è l'analisi del Consorzio promozione del caffè commissionata ad AstroRicerche a fare chiarezza: su 100 caffè consumati, ben 57 sono bevuti fra le mura domestiche. Anche se, dopo l'allentamento delle restrizioni causa Covid, è tornata fortissima la voglia di incontrarsi al bar per sorseggiare una tazzina di qualità.
L'1 ottobre si celebra la Giornata Mondiale del caffè
Colazione, metà mattina e pranzo: gli italiani non cambiano tempistiche e cercano il gusto
A rimanere pressoché invariati sono i momenti di consumo che si concentrano maggiormente tra colazione, metà mattina e dopo pranzo. Appena svegli e a mezzogiorno si preferisce l'espresso (66% del campione), mentre il caffè lungo o doppio in tazza piccola viene scelto dal 47% degli intervistati per smezzare la giornata e quello lungo in tazza grande è più consumato (40%) nel pomeriggio. In generale, l'espresso viene visto come un corroborante e spesso è associato al recupero delle energie. Per quanto riguarda il caffè lungo, invece, l'idea è quella di concedersi un momento di relax e tranquillità. In tutti i casi è il gusto a fare la differenza: nel 51% dei casi per chi preferisce l'espresso, il 43% per i bevitori di caffè lungo o doppio in tazza piccola e per il 41% dei consumatori di caffè lungo nella mug.
Nuove tendenze: american style, sostenibilità e sapori diversi
Nell’indagine Nespresso/Squadrati è stato inoltre analizzato come le nuove tendenze di consumo di caffè stiano sempre più influenzando le abitudini degli italiani e quale sia la loro propensione ad adottarle in un futuro prossimo. In generale, la tendenza Nord-Europea/Americana di consumare il caffè lungo (filtrato, americano, cold drip ecc) nelle mug è una tendenza che il 40% degli intervistati segue già o ha intenzione di adottare in futuro. Un’attenzione sempre crescente alla sostenibilità emerge invece dal 70% degli intervistati che ha dichiarato di aver sostituito i bicchierini in plastica usa e getta con tazze, mug, thermos riutilizzabili o che lo farà nel breve tempo. Infine, la voglia di scoperta di nuovi sapori e di sempre diverse origini del caffè, associabile alla tendenza degli specialty coffee che sempre di più si stanno diffondendo anche in Italia, è già stata adottata o lo sarà a breve dal 67% degli intervistati.
Caffè lungo preferito per un momento di relax e tranquillità, specialmente nel pomeriggio
Il caffè al bar? Per incontrare gli amici e sostenere i piccoli esercenti
Per quanto riguarda i luoghi di consumo la casa si conferma ancora una volta il luogo più amato per bere il caffè. Ma è tornata fortissima, più di prima, la voglia di uscire, di incontrarsi e di consumare un caffè al bar: con i locali ormai ritornati nel pieno delle loro attività, il bar continua a rappresentare uno dei posti preferiti dagli italiani per gustare l’amata tazzina. Le ragioni? È un luogo di chiacchiere di fronte ad un caffè (26,1%), un rito mattutino (31,5%) ma non solo: per oltre il 41% degli italiani, infatti, andare al bar significa sostenere l’economia e i piccoli esercenti. A esserne convinti sono specialmente i giovani (48% dei 18-24enni), che soprattutto in questo periodo di ripartenza hanno dimostrato come l’acquisto possa rappresentare un modo per supportare la ripresa del Paese. Gli italiani, inoltre, stanno ritornando con fiducia al bar: il 29,8% dichiara di aver bevuto più caffè al bar nei mesi di giugno e luglio, mentre il 21,3% afferma di esserci andato più spesso rispetto al periodo pre-Covid 19.
Cresce il canale online: il 68% dei consumatori lo ha provato
Parallelamente a questo richiamo "fisico" del caffè, c'è anche una tendenza "virtuale": gli italiani hanno iniziato a sperimentare maggiormente l’e-commerce anche per il caffè. Più di due consumatori su tre (68%), infatti, hanno fatto acquisti sul web, sia sui grandi marketplace sia sugli e-store specializzati o attraverso il servizio della “spesa a casa”. Un trend destinato a continuare per una buona fetta degli intervistati (28%), che ha dichiarato di apprezzare questa modalità di acquisto perché consente di informarsi sul prodotto (21%), per la comodità (27,9%), la varietà di offerta (31%) e soprattutto la convenienza (32,7%).
Moka addio? Sempre più consumatori preferiscono cialde e capsule
Cialde e capsule vs. moka, vince la comodità
Nuove abitudini che spingono anche il successo di cialde e capsule: metodo preferito di preparazione del caffè per il 43% dei consumatori (+3,6% rispetto al 2020). Il tutto a discapito della tradizionale moka che affascina ancora il 31,5% dei consumatori, sebbene in calo del -5,7% rispetto al 2020. Come rivela la ricerca, sono diversi i motivi dietro il successo delle capsule e delle cialde: per oltre il 77% sono comode da preparare, per il 62% hanno un ottimo gusto per un italiano su due hanno un giusto rapporto qualità prezzo. Il sorpasso di cialde e capsule non si attenuerà nemmeno in futuro: 1 italiano su quattro dichiara infatti che le userà più spesso. A sceglierle sono soprattutto gli intervistati tra i 45 e i 55 anni, mentre la moka continua a esercitare un grande fascino tra le donne e gli over 55.
Infografica Nespresso-Squadrati
Infografica AstraRicerche