Il prosciutto di San Daniele Dop nel 2021, con un fatturato di 350 milioni (+14% rispetto all'anno precedente), si è confermato come uno dei prodotti agroalimentari d'eccellenza che più hanno consolidato la loro posizione di mercato e il gradimento dei consumatori. Anche l'export, a cui è stata destinata il 17% della produzione totale - 2.630.000 cosce - lo ha collocato al top del migliore made in Italy. Solo l'Unione Europea ne assorbe il 56%.
San Daniele Dop: il 2021 è stato un successo
È un successo, secondo il presidente del Consorzio Giuseppe Villani, conquistato grazie alla necessaria capacità di adattamento ai nuovi modelli di consumo in uno scenario globale complesso. «I dati economici del comparto - ha detto - sono positivi e soddisfacenti sia nel mercato interno che nelle esportazioni. Anche la produzione ha registrato un aumento rispetto all’anno precedente del 3%. Alla base del posizionamento del brand e a consolidare i risultati economici c'è sempre elevata qualità del prodotto».
Giuseppe Villani, presidente del Consorzio
Aumentano i pre-affettati
Significativo l'aumento delle vendite del pre-affettato (+8%) con 23,1 milioni di confezioni certificate pari a 465 mila prosciutti per un peso di 2,15 milioni di kg. Il dato è in controtendenza rispetto al calo dell'1,5% relativo al comparto dei salumi in generale.
Un prosciutto frutto del suo territorio
Sono 31 gli stabilimenti che lavorano le cosce provenienti da 45 macelli e da 3.626 allevamenti italiani autorizzati e la produzione è concentrata nell'ambito del comune di San Daniele (UD) che misura circa 35 kmq e che è al centro di un anfiteatro morenico. Qui i venti freddi provenienti dalle Alpi Carniche si incontrano con le brezze dell’Adriatico, in un ambiente dove l’umidità e la temperatura sono regolate dalle acque del Tagliamento e per la sua importanza il Consorzio segue con attenzione le opere ipotizzate per il medio corso del fiume previste dal recente piano per la gestione dei rischi alluvione. Sono condizioni ideali per la stagionatura di almeno 13 mesi di questo prodotto sano, senza alcun tipo di additivo o conservante: le cosce di suino italiano selezionate e il sale marino sono gli unici ingredienti. Ne risulta un prodotto totalmente naturale dall'elevato valore nutrizionale e i mastri prosciuttai sulla base di una tradizione locale vecchia di secoli sanno esaltare il gusto e la delicatezza di questo prosciutto con lo zampino. È una particolarità che lo distingue e che, oltre a mantenere inalterata l’integrità biologica della coscia, agevola il drenaggio dell’umidità e ne favorisce la stagionatura.
Un disciplinare severo
L’intera filiera produttiva del Prosciutto di San Daniele deve rispettare una serie di regole, rese obbligatorie dal disciplinare di produzione, costituito dalla legge e dai regolamenti dell’Unione Europea, e deve sottostare a un severo sistema di controllo. Il Consorzio, nato nel 1961, svolge attività di vigilanza, in qualità di organismo di tutela, per difendere la denominazione in Italia e nel mondo affinché non vi siano abusi o usi illegittimi del nome, del marchio e dei segni distintivi della Dop.
A San Daniele c'è "Aria di festa"
Tra le tante attività di promozione e comunicazione promosse c'è Aria di festa che ogni anno porta a San Daniele migliaia di visitatori che hanno modo di visitare i prosciuttifici e di conoscere il territorio di produzione e le sue bellezze artistiche e storiche. Anche durante il periodo della pandemia l'impegno non si è fermato con iniziative diverse e in totale sicurezza come “Aria di San Daniele Pic-Nic”, un format itinerante in varie città d'Italia che ha unito gusto e cultura nei parchi e nei giardini botanici di dimore storiche.