Una tradizione che si tramanda da 900 anni, dai tempi dei padri Benedettini, che lo inventarono in un monastero. Il Parmigiano Reggiano, il più conosciuto e amato formaggio italiano nel mondo, ha conservato le sue caratteristiche nei secoli, grazie anche a un rigido disciplinare, che oggi ne regola il metodo di preparazione.
La lavorazione del Parmigiano Reggiano alla Latteria Due Madonne
Parliamo di circa
4 milioni di forme prodotte in un anno da 330 aziende, di cui il 40% finiscono all’estero. Attraverso i canali tradizionali, certo, ma da qualche tempo anche attraverso dei veri e propri
punti vendita onilne, come quello sperimentato dalla Latteria Due Madonne di Reggio Emilia su Amazon. Una risorsa in più, specialmente in questo periodo di emergenza da coronavirus, in cui tante realtà dell’agroalimentare italiano stanno sperimentando l’esperienza delle vendite online. Una pratica lontana anni luce dalla diffusione al tempo dei padri Benedettini, ma che non tradisce il gusto né la qualità. «Lo facciamo esattamente come una volta - racconta
Ermes Denti, presidente della Latteria Due Madonne – con lo stesso procedimento dei padri Benedettini che lo hanno inventato nel 1100. Senza additivi o schifezze varie: nel vero Parmigiano Reggiano c’è solo latte crudo, sale e caglio».
Oggi, con Amazon, il Parmigiano Reggiano della Latteria Due Madonne raggiunge clienti in tutta Europa. «Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna: non ce ne facciamo scappare uno», assicura Ermes Denti. La Latteria, fondata nel 1939, conta una decina di dipendenti e nelle sue stalle sono presenti circa 250 mucche da mungitura. «Sono il nostro tesoro, le trattiamo con i guanti - continua - perché dietro un grande formaggio c’è un latte di serie A».
Tutto questo si traduce in un’estrema cura per l’alimentazione degli animali. «Per il nostro bestiame non utilizziamo mangimi Ogm, ma foraggi locali da noi prodotti e stagionali: un miscuglio di erbe perenni, alternate a erba medica e cereali». Insomma: il caviale della categoria. Così come prevedono le rigide regole del Consorzio del Parmigiano Reggiano, organo che vigila sulla bontà e sulla genuinità del prodotto.
Una scommessa l’avventura con Amazon, come spiega il titolare dell’azienda: «Un collega mi ha proposto il salto all’online. Io non avevo esperienza, so a malapena mandare una email! Ma sono una persona curiosa e mi sono detto: è la strada giusta. Prima i clienti erano gente del posto, persone che chiamiamo per nome, ora siamo arrivati a Londra, Parigi, Monaco. Pazzesco, eh?».