Il 2020 è stato l’anno della pizza fatta in casa. Nell’anno del lockdown e dell’assalto agli scaffali dei supermercati per accaparrarsi le scorte di lievito e farina, la media delle pizze cucinate in casa dagli italiani è passata a 2,9 al mese rispetto alle 1,9 del 2019. A evidenziarlo, giusto in tempo per la Giornata mondiale della pizza (il 17 gennaio), è stata una ricerca condotta da Galbani Santa Lucia in collaborazione con Human Highway.
La pizza preferita? La margherita, ovviamente
Lo studioSecondo i dati,
sono i più giovani ad aver scoperto maggiormente la passione per
la pizza fatta in casa durante
il periodo di lockdown. Considerando gli intervistati nella fascia tra i 18 e i 24 anni si raggiunge una media mensile pari a 3,6. Percentuale che cresce se si allarga lo sguardo ai
grandi nuclei famigliari, di sei persone o più, dove la pizza viene prearata ogni settimana con una media di 4,8 pizze al mese. A guidare la brigata fra le mura domestiche restano, però, sempre
le donne: il 53% affrontano la preparazione da sole, mentre solo per il 18% di loro è un momento da condividere con il proprio partner. Soprattutto nel weekend che, per il 44,2% del campione, rimane il momento preferito per consumare la pizza.
A tutti piace la margheritaA livello di prodotto,
la mozzarella si conferma la regina degli ingredienti. Il 75% del totale del campione e l’80% delle donne ha affermato che è l’elemento che più fa la differenza nella preparazione domestica; dichiarazione che sale al 97% tra i giovanissimi under 18. In generale, la qualità della mozzarella è fondamentale per il 93% degli italiani. Mentre per il 78% dei rispondenti è l’ingrediente più gustoso e deve essere bella filante. E come potrebbe essere diversamente se le ricette più gettonate rimangono quelle classiche?
La margherita rimane la preferita dagli italiani con il 58% che dichiara di preparare al massimo due o tre varanti di pizza, lasciandosi ispirare da Internet (25%) o dalle tradizioni di famiglia (28%). I preziosi consigli di mamme e nonne sono seguiti soprattutto dai più giovani con il 51%.