ZONA DI ORIGINE
Piemonte: province di Asti, Alessandria
|
Tipologia: formaggio grasso a pasta cruda, molle, priva di occhiatura |
|
Latte: di capra delle razze Roccaverano e Camosciata Alpina, miscelato a latte di pecora delle Langhe e di vacca delle razze Piemontese e Buna Alpina; intero, crudo |
|
Crosta: lieve fioritura naturale di muffe o assente, colore bianco latte oppure paglierino (Robiola di Roccaverano Fresco); fioritura naturale di muffe, colore bianco crema, paglierino oppure leggermente rossiccio (Robiola di Roccaverano Affinato) |
|
Stagionatura: da 4 a 10 giorni (Robiola di Roccaverano Fresco); oltre 11 giorni (Robiola di Roccaverano Affinato) |
|
Produzione: annuale |
Tracce storiche di questo formaggio si rintracciano in un manoscritto del 1899, firmato dal Sacerdote Pistone, che racconta la storia della parrocchia di Roccaverano tra il 960 e il 1860. In questi scritti si ricordano le cinque fiere annuali che si svolgevano nel Comune di Roccaverano, citando la vendita per esportazione di “eccellenti formaggi di Robiole”. Questa testimonianza chiarisce la notorietà di questo formaggio, che non era dunque conosciuto solo a livello nazionale, ma anche all’estero, specialmente in Francia.
In collaborazione con Forme