Cosa sappiamo davvero del caffè, vero rito del gusto italiano, che beviamo al ristorante a fine pasto? Conosciamo chi lo produce, da dove viene, se si tratta di una miscela o di monorigine e se è di pura Arabica pregiata oppure Robusta? Quasi sicuramente no. Il momento del caffè a chiusura di pranzi e cene, però, è un momento di piacere, importante, che merita di non essere trascurato. Allora perché non proporre una “Carta del caffè”, simile alla diffusissima Carta dei vini, per dare la possibilità ai clienti del proprio locale di scegliere la varietà preferita per gusto e aroma?
L’idea di Caffè del Caravaggio, brand che si propone al mondo Horeca con l’obiettivo di dedicare al caffè espresso la giusta attenzione e dignità, è proprio questa. Una vera e propria Carta del caffè che indichi con trasparenza la zona di provenienza e le caratteristiche delle differenti varietà offerte: pregiate miscele ed esclusive monorigini accuratamente selezionate, anche biologiche, 100% di pura Arabica di altissima qualità per garantire il piacere di un caffè d’autore. Un viaggio attraverso il gusto, che ripercorre il piacere dei cinque sensi sfiorando il confine della perfezione artistica. Da oggi basta col caffè senza identità!
Francesca Negri, giornalista, scrittrice e wine tutor, ci spiega perché è importante per i ristoratori dare al cliente possibilità di scelta e fornire informazioni chiare e corrette sul caffè offerto: «Al bar o al ristorante normalmente i clienti chiedono “un caffè”, che sarebbe come chiedere “un bicchiere di vino rosso”, cosa che succedeva molti anni fa, mentre oggi la maggior parte degli utenti del vino vuole sapere tutto: provenienza, annata, solfiti, uvaggio, se è bio oppure no, e guai - giustamente - se trovano una sbavatura o un leggero sentore di tappo. Se, invece, il caffè è cattivo, pazienza. E non sappiamo quello che beviamo».
«In realtà, come per i vini, dove ogni blend e ogni monovarietà ha le sue sfumature e i suoi tratti distintivi, lo stesso vale per il caffè. Un mondo tutto da scoprire e sicuramente da valorizzare perché, al bar come al ristorante, effettivamente possono esserci ampi margini di sviluppo e di business proponendo diverse tipologie di caffè e spiegandone il valore».
«Questo credo sia l’obiettivo della Carta del caffè di Caffè del Caravaggio, un’idea che ho trovato molto interessante. Mi rendo conto che il lavoro sarà lungo, perché si tratta di diffondere una cultura e un atteggiamento nuovo, ma se ci si è riusciti con il vino, non vedo perché non ci si possa riuscire con il caffè, soprattutto in Italia, famosa in tutto il mondo per il suo Espresso».
Per informazioni: www.caffedelcaravaggio.it