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Il pesce di qualità Alaska Seafood in tavola al giapponese Sushi B di Milano

Dal Salmone selvaggio al Black cod fino all'Ikura, ampia è la gamma di prodotti di Alaska Seafood, marchio capace di assicurare l'alta qualità del prodotto, per una sera reinterpretato in cucina dallo chef Nobuya Niimori

di Clara Mennella
 
16 marzo 2017 | 09:58

Il pesce di qualità Alaska Seafood in tavola al giapponese Sushi B di Milano

Dal Salmone selvaggio al Black cod fino all'Ikura, ampia è la gamma di prodotti di Alaska Seafood, marchio capace di assicurare l'alta qualità del prodotto, per una sera reinterpretato in cucina dallo chef Nobuya Niimori

di Clara Mennella
16 marzo 2017 | 09:58
 

Alaska Seafood, il marchio che garantisce il pescato proveniente dall’Alaska, ha partecipato ad Identità Golose con i suoi prodotti ittici, il Salmone Selvaggio, il Black Cod, il Granchio Reale e l’Ikura, cucinati per l’occasione da Alessio Taffarello, chef del ristorante Lile in cucina, a Milano e una laureato in lingue e culture dell’Asia orientale. Per approfondire le potenzialità di questi prodotti nell’alta cucina, è stata poi organizzata una cena esclusiva al Sushi B, l’elegante ristorante giapponese gourmet, regno dello chef Nobuya Niimori.

I pesci di qualità Alaska Seafood in tavola al giapponese Sushi B di Milano

Una materia prima alimentare d’eccellenza e le sapienti mani di uno degli chef giapponesi più quotati, è stata l’accoppiata vincente della cena voluta da Alaska Seafood che ha affidato i pesci tutelati dal brand a Nobuya Niimori, il quale ha letteralmente incantato i palati con una sequenza di piatti che hanno valorizzato il prodotto e stupito i presenti. Niimori ha preparato una sequenza di antipasti e, a seguire, un Tataki di salmone selvatico con sorbetto di finocchio e shiso, ikura, un King Crab gratinato, un Roll King Crabb, salmone selvatico e ikura, e un Saikyoyaky black code marinato al miso.

Bontà e versatilità esaltate dalla creatività dello chef dello chef quindi, ma Alaska Seafood è attivo per garantire, al di sopra di tutto, la qualità del prodotto e la salute dei consumatori, sposando in pieno quello che la Costituzione dello Stato dell’Alaska dichiara dal 1959: “I pesci e tutta la fauna ittica dovranno essere utilizzati, sviluppati e conservati secondo i principi dell’ecosostenibilità”.

I pesci di qualità Alaska Seafood in tavola al giapponese Sushi B di Milano

Un impegno importante che viene garantito dal marchio di certificazione registrato di proprietà dell'Alaska Seafood marketing institute (Asmi) e che viene rilasciato solamente alle organizzazioni o ai singoli che hanno portato a termine il processo di verifica della catena di rintracciabilità e hanno un accordo scritto con l'Asmi. Lo scopo del marchio di certificazione è garantire i compratori e i consumatori di prodotti ittici dell'Alaska che il prodotto proviene da pesca responsabile certificata.

La Food and drug administration (Fda), l’importante agenzia statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici e la Environmental protection agency (Epa), agenzia del governo federale degli Stati Uniti per la protezione dell’ambiente, hanno ufficialmente dichiarato che il consumo di pesce “almeno due volte a settimana” da inserire nella dieta dei bambini e delle donna in gravidanza, è altamente raccomandabile, inoltre gli omega 3 presenti nel salmone riducono i rischi di malattie cardiache, migliorando il funzionamento del cuore anche in chi ha subito un infarto e migliorano anche il flusso sanguigno, rallentando il progredire del restringimento delle arterie.

I pesci di qualità Alaska Seafood in tavola al giapponese Sushi B di Milano

Lo studio dell’Fda ha altresì dimostrato che i bambini nati da donne che avevano inserito nella loro dieta almeno 220 g di pesce a settimana risultavano avere un quoziente di Qi più alto della media. A questo punto si potrebbe proprio sfatare l’ironica affermazione che “ahimè tutto ciò che è buono fa male!”

Ecco quali sono i quattro gioielli ittici dell’Alaska:

Il Salmone selvaggio dell'Alaska
Il salmone selvaggio dell’Alaska è un pesce che si muove continuamente attraverso i fiumi ed i mari e che si nutre esclusivamente di ciò che offre il suo territorio di caccia. La sua carne muscolosa contiene una quantità limitata grassi ed è ricca di preziosi acidi polinsaturi omega 3. La pesca avviene in modo non cruento ed ecosostenibile, ovvero solo in quantità contingentate, in determinati periodi dell’anno, per garantire il perpetuarsi della specie, nel pieno rispetto dell’ambiente.

I pesci di qualità Alaska Seafood in tavola al giapponese Sushi B di Milano

Il salmone selvaggio del Pacifico comprende cinque specie: il Reale o Red King, il Argentato, il Rosso, il Rosa e il Keta.
Mentre il salmone dell’Atlantico (salmo salar), che domina il mercato europeo, è quasi esclusivamente di allevamento ed ha un sapore meno definito, il salmone selvaggio dell’Alaska, grazie al fatto che si muove liberamente nel mare e si ciba di ciò che pesca naturalmente, offre una carne meno grassa, più consistente e dal gusto più naturale, di mare.

A differenza del salmone dell’Atlantico che viene solitamente venduto fresco in Italia, il salmone selvaggio dell’Alaska, in Europa, si trova fresco solo durante la stagione di pesca, da giugno a settembre, e solitamente viene commercializzato dai grossisti congelato, eviscerato e senza testa o filettato.

Il Carbonaro dell'Alaska (Black Cod)
Il Carbonaro dell’Alaska, nome italiano del Black Cod, è un pesce dalla pelle nera e dalla polpa bianca che vive a grande profondità (200 metri sotto il livello del mare). Si caratterizza per una carne dal sapore dolce e delicato, tenera e soda nello stesso tempo, ricca di grassi, che permette un utilizzo ideale in cucina. Fino a qualche anno fa poco conosciuto, oggi è uno dei pesci più apprezzati dalla cucina giapponese e di recente molto ricercato anche nell’alta cucina internazionale.

I pesci di qualità Alaska Seafood in tavola al giapponese Sushi B di Milano

Caviale di salmone o Ikura
Le uova di salmone selvaggio sono molto apprezzate per il gusto deciso, la dimensione e la consistenza. Utilizzate regolarmente dalla cucina giapponese, sono molto richieste anche dal mercato internazionale non solo per il gusto ma anche l’effetto cromatico decorativo che conferiscono ai piatti.

Il Granchio reale
Il Granchio Reale (King Crab) è il più grande granchio pescato al mondo. Ha una polpa tenera dal sapore dolce che si presta a molteplici preparazioni. Per assicurare una pesca sostenibile, solo i granchi maschi maturi possono legalmente essere pescati e venduti in Alaska.

Per informazioni: www.alaskaseafood.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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