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Limone, agrume dalla storia millenaria Indispensabile in cucina e non solo

La parte più utilizzata del limone è il succo, dal tipico sapore asprigno. È molto ricco di vitamine, soprattutto la C, e minerali. Ha grandi proprietà terapeutiche e viene utilizzato in cosmesi ed in aromaterapia

di Piera Genta
 
18 settembre 2016 | 10:36

Limone, agrume dalla storia millenaria Indispensabile in cucina e non solo

La parte più utilizzata del limone è il succo, dal tipico sapore asprigno. È molto ricco di vitamine, soprattutto la C, e minerali. Ha grandi proprietà terapeutiche e viene utilizzato in cosmesi ed in aromaterapia

di Piera Genta
18 settembre 2016 | 10:36
 

Lo scorso luglio, nell’ultima campagna di scavi effettuata a Roma presso il Carcer Tullianum, noto anche come Carcere Mamertino, è stato trovato “Il limone più antico del Mediterraneo”, con tanto di polpa fresca e semi. L’agrume faceva parte delle offerte per un rito votivo e le analisi al radiocarbonio lo datano al 14 d.C., molto prima, cioè, di quando fino a oggi si pensava che il limone fosse arrivato dall’Asia.



Ripercorrere nel tempo il viaggio del limone significa entrare nella storia dei popoli che lo hanno scoperto e diffuso. Occorre tornare indietro di millenni alle prime civiltà dell’Indo, spostarsi in Cina (e siamo al 2500 a.C.), andare a visitare i giardini pensili di Babilonia, raggiungere la Media (l’attuale Iran) ed ancora la Palestina, l’Egitto, la Grecia, partecipare alle spedizioni di Alessandro Magno, arrivare alla Roma imperiale. Poi intorno all’anno Mille i limoni furono utilizzati dagli Arabi come piante ornamentali ed introdotti nell’Italia meridionale tra il X e il XII secolo, ma anche i crociati, di ritorno dalle guerre sante, importarono le piante di limoni, mentre il suo utilizzo in cucina risale al XVIII secolo.

Nella mitologia greca, Gea, la dea Terra, per onorare le nozze tra Era e Zeus produsse degli alberi dai pomi d’oro, emblema di fecondità e amore. Giove, nel timore di un loro possibile furto, decise di custodirli in un meraviglioso giardino, sorvegliato dalle Esperidi. L’undicesima fatica d’Ercole fu proprio quella di riuscire a trafugare i pomi d’oro dal giardino segreto. La presenza dei limoni nel mondo romano fu confermata non solo da Plinio il Vecchio, ma anche dall’affresco della Casa del frutteto e nel mosaico della Casa del Fauno a Pompei e dalle 38 piante di limone in vaso trovate nella villa Oplonti di Torre Annunziata.

Il limone (Citrus limon) è una pianta sempreverde appartenente al genere Citrus, famiglia delle Rutacee. Disponibile tutto l’anno, è un agrume dalle mille proprietà, ottimo dissetante, aromatico, ricco di vitamine, minerali, oli essenziali, antiossidante efficace, un buon alleato per le difese immunitarie: insomma un super frutto. Normalmente la buccia è gialla, ma ci sono varietà variegate di verde o di bianco. Si tratta di una specie rifiorente. I flussi principali di fioritura sono in primavera, con la produzione dei limoni invernali, e in settembre, da cui derivano i cosiddetti verdelli che maturano nell’estate seguente. A differenza di altri agrumi, i limoni possono maturare anche una volta staccati dalla pianta.

Il limone viene coltivato in tutto il mondo nella fascia subtropicale, dove il clima è sufficientemente caldo e umido ed è un importante prodotto di esportazione per molti paesi al di fuori dell’Unione Europea nel periodo “fuori stagione”. Il produttore maggiore è l’India seguita da Messico, Argentina, Brasile e Spagna. Altri paesi sono Cile, Uruguay, Cipro e Stati Uniti dove i limoni sono coltivati prevalentemente in Florida e California. In Italia il limone si coltiva a scopo produttivo principalmente nel Meridione, in particolare in Sicilia dove si coltiva il 90 per cento della produzione nazionale, la varietà più diffusa è il Femminello Siracusano, in Calabria e Campania. Il limone della Costa d’Amalfi, quello di Rocca Imperiale, di Siracusa e di Sorrento, il femminello del Gargano, varietà più antica d’Italia, e l’Interdonato di Messina, molto precoce, sono tutti ad Identificazione geografica protetta e gli ultimi due sono anche presidio Slow Food.



La parte più utilizzata del limone è il succo, che rappresenta fino al 50% del suo peso, acido citrico, che gli conferisce il tipico sapore asprigno e diversi altri acidi organici tra cui l’acido ascorbico; inoltre è molto ricco di vitamine, soprattutto la C, e contiene molti minerali. Dalla buccia, molto apprezzata per la produzione di canditi, si estraggono anche essenze e pectina. Dai semi si estrae l’olio e gli avanzi si impiegano nell’alimentazione animale. Inoltre ha grandi proprietà terapeutiche e viene utilizzato in cosmesi ed in aromaterapia. In cucina va ad arricchire molti piatti; si abbina facilmente alla carne e al pesce e in molti casi viene usato anche in sostituzione dell’aceto. Ottimo per realizzare delle marinate anche di carni scure o selvaggina. Ha anche la proprietà di evitare che alcuni ortaggi e frutta anneriscano, una volta tagliati.

La sua scorza, molto aromatica, viene spesso inserita negli ingredienti per preparare molti dolci e pietanze salate. Infine con il limone della costiera amalfitana e sorrentina aventi il marchio Igp, cioè lo sfusato di Amalfi e l’ovale di Sorrento, si produce il limoncello, liquore digestivo dal sapore intenso, dall’origine controversa e contesa tra Capri, Sorrento e Amalfi, la cui storia vede l’intreccio di numerose leggende e aneddoti. Il marchio fu registrato da un imprenditore caprese negli anni Ottanta.

È stato ispirazione per molti artisti nel mondo dell’arte e della letteratura: ricordiamo la presenza nelle nature morte dell’italiano Giuseppe Arcimboldo, in quelle degli artisti fiamminghi, significative le tele di Bartolomeo Bimbi raffiguranti 112 varietà di agrumi, ora esposte al Museo della Natura morta presso la villa medicea di Poggio Caiano. Ancora Van Gogh, Manet, Cezanne e Matisse.

Conosci tu la terra dove fioriscono i limoni? Dalla citazione di Wolfgang Goethe a Federico Garcia Lorca, da Eugenio Montale nella poesia racchiusa nella raccolta Ossi di seppia, a Quasimodo senza dimenticare Paolo Neruda con la sua “Ode al limone”: «Da quei fiori sciolti dalla luce della luna, da quell’odore d’amore esasperato, immerso nella fragranza, sorse dall’albero del limone il giallo, dal suo planetario discesero i limoni sulla terra».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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