Si chiama “Pasta 600.27” ed è il nuovo progetto firmato da
Carla Latini (
nella foto), imprenditrice della pasta artigianale di alta qualità, realizzato in collaborazione con la famiglia Stoppani, esperti mondiali della gastronomia italiana e nella selezione di materie prime di assoluta eccellenza.
La strada di Carla Latini si incrocia con quella della
famiglia Stoppani (
nella foto sotto, in piedi: Andrea Stoppani; seduti, da sinistra: Stefano e Paolo Stoppani) nell’agosto del 2014. Lei, madrina della pasta artigianale italiana, sta lavorando ad una nuova idea di pasta. Una pasta tutta sua. La famiglia Stoppani, nome storico nell’enogastronomia meneghina, ha progettato e sta progettando luoghi del cibo di alta gamma da riempire di prodotti artigianali di qualità. Da quel momento il progetto di Carla diventa anche il progetto degli Stoppani, che si impegnano nello studio comune della nuova iniziativa.
In piedi: Andrea Stoppani; seduti, da sinistra: Stefano e Paolo StoppaniAll’inizio del 2015 nasce Bsl, una società creata perché la nuova Pasta di Carla possa essere cucinata dalle mani dei migliori cuochi in Italia e nel mondo e perché possa essere venduta nei retail gourmet e nelle catene internazionali di delicatessen nei mercati tradizionali e in quelli emergenti.
«Dopo 25 anni di “mani in pasta” - spiega Carla Latini - i ricordi nella mente sono nitidi. Volevo riassumere tutte le mie esperienze. Tirare una linea e ripartire con semplicità. La mia pasta si chiama 600.27. Ho scelto fra le varietà di grano duro che ho conosciuto nella mia vita, oltre 600, quelle più tenaci, profumate, colorate e saporite. Con esse, nel tempo, ho fatto più di 27 tipi di spaghetti diversi».
«Oggi - prosegue Carla Latini - le migliori varietà “raccolte”, ogni anno, le faccio entrare in squadra. Lavoro la semola con le classiche trafile di bronzo. Applico un’attenta essiccazione a bassa temperatura che dura a seconda dei formati. In questo modo proteggo le caratteristiche nutrizionali, organolettiche e proteiche dei grani duri che, con la loro tenacità, mi garantiscono un dente elegante ed una resistente tenuta di cottura. Un dente che rende la mia pasta gradevolmente masticabile, gustosa e digeribile. Concepita per la felicità di tutti i buongustai».
«La pasta artigianale - spiega la famiglia Stoppani - è il prodotto italiano più consumato, conosciuto e apprezzato al mondo e Carla Latini ne è stata e ne è indiscussa ambasciatrice. L’abbiamo seguita da vicino negli anni passati. Oggi confermiamo la validità del progetto e la bontà del prodotto. Avremo una rete vendita commerciale solida. La nostra esperienza imprenditoriale in Italia e all’estero sarà determinante per dare una spinta giusta e concreta. La pasta e Carla Latini diventeranno il
trait d’union per lanciare nei mercati che andremo a conquistare anche altri prodotti a cui stiamo lavorando da tempo. Siamo una squadra corta ed efficiente».
15 i formati classici della tradizione italiana della linea Pasta 600.27, riproposti in una busta trasparente, con un’etichetta semplice, di facile lettura, firmata Carla Latini: Spaghetti Grandi, Spaghetti, Spaghetti Piccoli, Spaghetti Chitarra, Spaghettini, Bucatini, Trenette, Penne, Maccheroni, Fusilli, Strozzapreti, Mezzemaniche, Rigatoni, Mezzipaccheri, Trucioli.
I Trucioli ispirati a Marchesi e RivaE proprio quest’ultimo formato, i Trucioli, è ispirato al Maestro Gualtiero Marchesi e all’imprenditore Maurizio Riva. Il truciolo si trasforma in pasta grazie ad una vecchia trafila di bronzo di almeno cinquant’anni e all’immaginazione di Gualtiero Marchesi. Il “Divino” si è ispirato all’amico Maurizio Riva, grande imprenditore del legno, e ne ha affidata l’esecuzione a Carla Latini, ponendo alcune condizioni per realizzare un nuovo piatto. L’idea del truciolo ci ricorda di guardare per terra, tra gli scarti, e raccogliere un frammento di senso, ricostruendo un po’ della bellezza a portata di mano.
Marchesi lo ha voluto il più possibile bianco e quasi aereo. «Mi ha chiesto di non farlo ruvido - spiega Carla Latini - e per accontentarlo gli ho spiegato che potevamo lavorare sulla morbidezza della pasta e sul colore senza rinunciare alle trafile di bronzo e utilizzando delle varietà antiche di semola di grano duro italiano».
«In questo modo - sottolinea
Gualtiero Marchesi - posso giocare meglio sul contrasto, importante sia per la composizione sia per la digeribilità di un piatto. Al candore e alla levigatezza del truciolo ho sovrapposto il nero dei chicchi di riso croccanti e pepati, condendo alla milanese, con una salsa a base di burro e di zafferano. Il nuovo piatto, bianco, nero, giallo e rosso, che riunisce in maniera elegante grano e riso, i due alimenti base dell’umanità, si chiama “I trucioli di Marchesi allo zafferano”».
«I trucioli restano al dente - aggiunge Carla Latini - tengono benissimo la cottura grazie alle dimensioni della “cartella” che all’interno della trafila determina lo spessore della pasta». Una pasta omogenea che cuoce in 14 minuti. L’etichetta, che ripropone le tradizionali sette pennellate colorate della cucina marchesiana, con un effetto di stelle filanti, è nata da un’idea di Libero Gozzini.
L’intera gamma di pasta, 14 formati più il Truciolo di Gualtiero Marchesi, sarà disponibile dalla prima settimana di luglio.
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