Fipe è intervenuta sul tema dell'olio di oliva commercializzato in maniera ingannevole come "extravergine" da alcuni noti gruppi alimentari: «I ristoratori e i gestori di bar e pubblici esercizi in generale, alla pari dei consumatori - ha affermato il presidente Lino Stoppani (nella foto) - sono tra le principali vittime di questa operazione che risulta a pieno titolo una truffa ai danni di tutto il "made in Italy"».
«La nostra Federazione è da anni in prima linea nel promuovere un servizio e un'offerta nei confronti della clientela di prodotti all'insegna della sicurezza e della qualità delle materie prime, come testimonia l'impegno sul fronte delle norme cosiddette "antirabbocco”. Questo increscioso fatto costituisce un danno nei confronti di tutto il sistema, ristorazione compresa, e conferma che spesso le cattive pratiche avvengono a monte, e non a valle della filiera, come spesso si pensa».
Uno scenario da cui emerge la necessità di incrementare ulteriormente i controlli: «I ristoratori per legge devono offrire ai propri clienti bottiglie di olio con tappo antirabbocco e con etichetta riportante le informazioni sulla provenienza del prodotto e sulle sue caratteristiche. La contraffazione oggetto delle indagini in corso - prosegue Stoppani - fa dei ristoratori e degli esercenti delle vittime del malaffare denunciato. Urgono provvedimenti e controlli sempre più approfonditi a tutti i livelli della filiera, organi di controllo compresi, a beneficio e difesa del "made in Italy" nel suo complesso».