Oggi iniziamo a scoprire tutte le tipologie di tè, a partire dal prestigioso tè bianco. Il tè bianco è un raffinato tè, pregiato non solo per le sensazioni avvolgenti, dolci, ma anche per le sue proprietà e come si produce. Si dice che il tè verde sia il migliore da degustare soprattutto per le sue proprietà benefiche, ma ne siamo sicuri? Per la produzione del tè bianco ci sono due fasi. Durante il raccolto si considerano solamente i germogli ancora chiusi, successivamente vengono fatti appassire al sole. Per questo contiene più teina e clorofilla rispetto ad altri tè. Qualche volta oltre al germoglio si possono trovare foglie molto giovani (max 3 giorni) senza cambiare il processo. Può capitare inoltre una leggera ossidazione naturale, processo accidentale, non data dalla fase di arrotolamento come in altri tipi di tè. L'appassimento al sole ormai è una pratica antica, ma sembra che l’idea di utilizzare i germogli non ancora schiavi sia nata nel Fujian, Cina.
Raccolta a mano e appassimento
Il primo dei punti di forza di questa tipologia di tè sta nella raccolta, che deve essere fatta a mano con grande attenzione per non danneggiare il raccolto. Il secondo è l’appassimento, che deve essere controllato per la temperatura e per la durata per far sì che il tè abbia il giusto aroma e che la materia prima non degradi e non si ossidi.
Le caratteristiche del tè bianco
Il tè bianco ha un colore paglierino, leggermente dorato, il nome deriva dalla "lanugine" chiara che ricopre i germogli come protezione dagli insetti e dal sole. Questa peluria è chiamata "pekoe". Si parla sempre del tè verde come il più buono e salutare, ma anche il tè bianco ha delle importanti proprietà. Ha degli antiossidanti benefici per reumatismi, per la salute in generale e per tonificare la pelle. Ha un ottimo potere dimagrante. Chiaramente il tè deve diventare un’abitudine e un piacere quotidiano per far sì che si possano apprezzare i suoi benefici.
L’arte della preparazione e le tipologie
Dopo aver conosciuto il metodo di preparazione, so che siete molto curiosi di sapere come preparare questa magica bevanda. Vi svelo alcuni dei miei segreti. Come ormai sapete per preparare un buon tè si parte sempre dalla temperatura dell’acqua, che nel caso del tè bianco si aggira intorno ai 65-85°C. L'infusione occidentale a noi più familiare prevede 2,5-3 grammi di foglie (1 cucchiaio) per 2-3 minuti. Gli amici orientali invece mettono 5 g di foglie per 1 minuto usando la figlia per ben 5 volte. Oltre alla colazione o snack mattutino, il tè bianco si abbina molto bene con piatti a base di pesce, verdure, riso e qualche finger food. Per aperitivo? Un’esperienza unica.
Tra le tipologie di tè bianco abbiamo:
- Bai Hao Yin Zhen (tè bianco pregiato perché fatto con solo germogli non ancora schiusi)
- Yue Guang Bai (in inglese Moonlight White, ovvero chiaro di luna bianco)
- Gong Mei
- Shou Mei
- Moon Cake (fatto con foglie di piante selvatiche dello Yumman)
Ricetta:
Tè Bianco Gong Mei 2 grammi, 3 minuti di infusione È un tipo di tè bianco composto da foglie di tè e germogli, una fusione tra Shou mei e Bai Mu Dan. È un tè bianco lasciato invecchiare per anni, quindi potrete godervi un sapore morbido e pastoso, dolce e senza alcuna traccia di amaro. |
Affaticati dopo i pranzi di Natale e Santo Stefano? Ecco la mia ricetta di una tisana detox, depurativa e drenante:
Tisana detox Ingredienti (per 4 persone): acqua a 90 gradi, mezza radice di zenzero fresco, 1 stecca di cannella, 3 anice stellati, 3 grammi di verbena Sminuzzare tutti gli ingredienti e metterli in infusione per 8 minuti. Consigliata senza zucchero, una piccola eccezione per un buon miele. |
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Gabriele Bianchi
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Gabriele Bianchi, toscano di Cecina (Li), è nato nel 1995. È molto giovane ma ha già alle spalle un percorso professionale articolato e di spessore. Ha vinto il Premio Emergente Sala ed è stato nominato Miglior Cameriere d’Italia under 30. Dopo il diploma all’Istituto alberghiero Enrico Mattei di Rosignano Solvay (Li), è partito con il piede giusto entrando per uno stage all’Enoteca Pinchiorri a Firenze. I passaggi successivi lo hanno visto sempre frequentare le sale dei più rinomati ristoranti: La Pineta a Marina di Bibbona nel 2015/16; con la famiglia Cerea prima al ristorante Da Vittorio presso il Carlton Hotel di St. Moritz per la stagione invernale 2017/18 e successivamente al tre stelle di Brusaporto; il ristorante Marconi a Sasso Marconi nel 2018; Villa Crespi, sul lago d’Orta, dal 2019 fino all’aprile del 2020; nella stagione estiva il Confusion Restaurant di Porto Cervo, in Sardegna. Dal 1° ottobre 2020 è di nuovo al Marconi della famiglia Mazzucchelli. Maître, wine sommelier e tea sommelier, Gabriele Bianchi lo scorso anno ha partecipato alla 12ª edizione del sondaggio “Personaggio dell’anno dell’enogastronomia e dell’accoglienza - Premio Italia a Tavola”, nella categoria Sala e Hotel.