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Barolo 2020 e Barbaresco 2021: annate di grazia a Nebbiolo Prima 2024

Il Consorzio Albeisa ha ospitato la scorsa settimana gli assaggi, in anteprima, delle nuove annate dei grandi vini di Langa e Roero. Vini che si dimostrano già piuttosto pronti e bevibili, senza bisogno di attendere. Spoiler su Barolo 2021 e 2022 grazie alla visita alla cantina E.Pira & Figli: in arrivo altre due grandi vendemmie

di Davide Bortone
07 febbraio 2024 | 05:00
Barolo 2020 e Barbaresco 2021: annate di grazia a Nebbiolo Prima 2024
Barolo 2020 e Barbaresco 2021: annate di grazia a Nebbiolo Prima 2024

Barolo 2020 e Barbaresco 2021: annate di grazia a Nebbiolo Prima 2024

Il Consorzio Albeisa ha ospitato la scorsa settimana gli assaggi, in anteprima, delle nuove annate dei grandi vini di Langa e Roero. Vini che si dimostrano già piuttosto pronti e bevibili, senza bisogno di attendere. Spoiler su Barolo 2021 e 2022 grazie alla visita alla cantina E.Pira & Figli: in arrivo altre due grandi vendemmie

di Davide Bortone
07 febbraio 2024 | 05:00
 

Che strano scherzo ha giocato il destino, al Barolo. Dopo un’annata grandiosa e memorabile come la 2019, considerabile in tutto e per tutto tradizionale, madre natura ha deciso di confondere le carte in tavola, regalando un Barolo 2020 sorprendentemente pronto: in molti casi già delizioso e “da bere”, tanto da invogliare a lasciare maturare l’annata precedente in cantina, senza pressioni. La parola d’ordine, per chi pensava di trovarsi di fronte ad un’altra annata muscolare, dai tannini poderosi e caratterizzata da una longevità straordinaria, è una sola: “reset”. E ciò significa tutto, tranne che si tratti di un’annata minore. È quello che raccontano i 109 assaggi effettuati la scorsa settimana a Nebbiolo Prima 2024, l’anteprima dei grandi rossi piemontesi che si fregiano del marchio Albeisa, impresso sulla caratteristica bottiglia con la scritta in rilievo.

Barolo 2020 e Barbaresco 2021: annate di grazia a Nebbiolo Prima 2024

Le colline di La Morra, uno dei terroir del Barolo Docg

In degustazione anche la vendemmia 2021 del Barbaresco: vini di assoluta eleganza, succosi nella componente fruttata e dotati generalmente di un’ottima ossatura, tra tannino e sapidità. Spazio anche per il Roero, pur in un numero limitatissimo di campioni: solo 18 i Roero Docg 2021 e i Roero Riserva Docg in degustazione in anteprima nella nuova, attrezzatissima sala degustazione del Consorzio Albeisa, nel cuore di Alba. A saltare all’occhio, tra i vini prodotti sulla riva sinistra del fiume Tanaro, sono i commenti della gran parte degli operatori stranieri presenti a Nebbiolo Prima 2024, che «non si aspettavano di assaggiare dei vini rossi del Roero».

Il successo del Roero Arneis - varietà a bacca bianca - offusca i vini rossi da Nebbiolo (e non solo) delle aziende del piccolo Consorzio da 8 milioni di bottiglie annue. Ma le basi per fare bene e farsi conoscere a livello internazionale anche sul fronte dei vini rossi - non certo in alternativa, bensì in aggiunta a Barolo e Barbaresco - ci sono tutte. E lo dimostra la buona qualità media dei 18 campioni in degustazione, tra Roero Docg 2021 e Roero Riserva Docg 2020 (da non perdere: Cordero Gabriele, Frea Lorenzo e Giovanni, Malabalia di Canale, Marsaglia, Careglio Pierangelo, Demarie e Negro Angelo & Figli). Le carte da giocare sono la differenza dei suoli, più sabbiosi rispetto a quelli di Barolo e Barbaresco, e le peculiarità eroiche di molti vigneti, con pendenze importanti.

I migliori Barolo 2020 a Nebbiolo Prima 2024

  • G.D. Vajra di Vaira Aldo, Barolo Docg Bricco delle viole 2020

    Un Barolo che esprime benissimo i canoni dell’annata, condensando con estrema eleganza immediatezza e prospettiva, grazie ad un’acidità vibrante e a tannini integrati ma di prospettiva.
  • Rinaldi Francesco e Figli, Barolo Docg Cannubi 2020

    Preciso, succoso, sapido e al contempo balsamico, elegantissimo. Vino già godibile e di assoluta prospettiva.
  • Barale F.lli di Barale Sergio, Barolo Docg Castellero 2020

    Profondità, tannino vivo ma equilibrato e di prospettiva, spezia, balsamicità e un bel frutto goloso.
  • Brezza Giacomo e Figli dal 1885, Barolo Docg Sarmassa 2020

    Frutto e speziatura intensa che sfora nel talcato nell’accompagnare la lunghissima chiusura. Gran lavoro sulla componente tannica.
  • Germano Ettore di Germano Sergio, Barolo Docg Cerretta 2020

    In questa fase il palato ha già messo la freccia sul naso. Succosità da vendere ed espressione del frutto tra le migliori in assoluto, considerando la struttura poderosa. Tra i campioni sui cui scommettere anche in termini di longevità.
  • Bugia Nen - Davide Fregonese, Barolo Docg Prapò 2020

    Tra i tanti altri Barolo più che mai già appaganti degustati nel corso della seconda giornata di Nebbiolo Prima 2024 spicca questo, vogliamo credere per la capacità di esprimere un desiderio e vederlo realizzato, da parte del produttore: quello di regalare al pubblico un’interpretazione di Barolo leggiadra e unica per “leggerezza” della componente tannica e per l’esaltazione di eleganza e florealità: il tutto senza rinunciare al territorio. Barolo che potrebbe fare storcere il naso ai puristi, ma che in realtà segna una strada contemporanea e “giovanile” tutt’altro che banale e, quindi, da applausi.
  • Cavallotto Tenuta Bricco Boschis, Barolo Docg Bricco Boschis 2020

    È il primo campione alla circa della terza giornata di assaggi (la seconda riservata ai Barolo) e l’impressione è subito quella di una giornata magica, poi confermata dal riassaggio al termine del lungo elenco di altri campioni (56). Questo Bricco Boschis è tra i migliori in assoluto dell’edizione di Nebbiolo Prima 2024, specchio fedelissimo di un’annata “pronta” che, in casi come questo, mostra al contempo il corpo, l’anima e il cuore dei grandi millesimi.
  • Attilio Ghisolfi di Gianmarco Ghisolfi, Barolo Docg Bussia 2020 Bricco Visette

    Tra i pochi campioni della vendemmia 2020 capaci di mostrare una linea di continuità, in termini di carattere e nerbo, con la straordinaria 2019. A un naso pieno e aperto, sul frutto maturo, risponde un palato altrettanto generoso sul frutto ma dai tannini vivi (pur in cravatta), a bilanciare la polpa. Convince per la precisione del frutto, per l'acidità viva del centro bocca e per il gran carattere e nerbo. Vino, si scoprirà dopo la cieca, frutto di una grande scelta ed interpretazione visionaria di Bussia. Cantina rivelazione di Nebbiolo Prima 2024.

Barolo 2020 e Barbaresco 2021: annate di grazia a Nebbiolo Prima 2024

Il servizio alla cieca a Nebbiolo Prima 2024, a cura dei sommelier Ais

  • Giuseppe Rinaldi, Barolo Docg Bussia 2020

    Gran bel frutto, pieno, dosato nella maturità. Eleganza da vendere al palato, grazie soprattutto a un tannino che rimette in linea l’esuberanza del frutto, di gran precisione. Vino già molto piacevole, ma di sicura prospettiva.
  • Silvano Bolmida, Barolo Bussia 2020

    In sintesi estrema, muscoli ed eleganza assoluta. Altro campione che si stacca dalla media quasi carezzevole dell’annata, per esprimere struttura, potenza e carattere. Che Silvano Bolmida sia un maniacale interprete di Bussia non è una novità, ma trovarne conferma anche alla cieca lo consacra nell’olimpo dei produttori di Barolo del presente e del futuro, vista la nuova generazione che avanza in cantina, con grande coscienza e rispetto. Chapeau.
  • Diego Conterno, Barolo del Comune di Monforte d’Alba 2020

    Tra potenza ed eleganza, spostandosi da Bussia a Monforte. Ecco Diego Conterno a regalare un nettare di ottima stratificazione, ricchezza, verticalità e balsamicità. Tannini mordaci ma fini, nell’abbraccio caldo della vena glicerica. Altro campione di prospettiva.
  • Vietti, Barolo Ravera 2020

    Al naso intense note di frutta matura, a polpa rossa, a dominare un quadro fine ed elegante, più che stratificato al momento. Complessità che invece non manca al palato, tra frutto, spezia e balsamicità. Vena minerale che accompagna dal centro alla chiusura del sorso, di gran persistenza. Tannino vivo, che parla di futuro e ricorda i canoni della vendemmia 2019. Vino già godibile, ma che consiglia l’attesa.
  • Viberti Giovanni, Barolo Buon Padre 2020

    Tra i nasi più fruttati e piacevolmente “concentrati” di Nebbiolo Prima 2024, segno di una raccolta attenta alla perfetta maturità delle uve. Spezia che resta in secondo piano, ma non rinuncia a fare il suo contributo in termini di calore e rotondità, oltre che di balsamicità. Al sorso confermata la gran pienezza del frutto, che si tramuta in succosità estrema anche grazie a tannini efficaci ed eleganti, di prospettiva. Nel complesso, a carte scoperte e solo dopo aver affidato alla cieca le note di degustazioni, il Barolo dell’anno nel rapporto qualità prezzo: e non è poco.
  • Alessandria Fratelli, Barolo Docg Monvigliero 2020

    Ecco anche Verduno tra i migliori Barolo 2020 a Nebbiolo Prima 2024. Il vino è di quelli di cui innamorarsi a primo sorso, grazie alla speziatura che accompagna le note fruttate e prende per mano la beva. Dal centro bocca alla lunga chiusura ecco una vena sapida che aumenta il gradiente di eleganza di un nettare da bere oggi, senza alcun timore, o conservare con altrettanta fiducia.
  • Franco Conterno - Cascina Sciulun, Barolo Bussia Docg Riserva 2018

    Si apre piano al naso, per lasciare poi spazio un frutto di piena maturità, golosissimo. In bocca dà sin da subito il meglio di sé, nell’abbinamento tra la dolcezza dei tannini - comunque presenti e per nulla arrendevoli - e la succosità della polpa. Vino a più strati, che brilla anche per la balsamicità che accompagna nel lungo finale.

Barolo 2020 e Barbaresco 2021: annate di grazia a Nebbiolo Prima 2024

Barolo e Barbaresco sono stati serviti dai sommelier Ais nella sede del Consorzio Albeisa, ad Alba

I migliori Barbaresco 2021 a Nebbiolo Prima 2024

  • Tenute Cisa Asinari dei Marchesi di Gresy, Barbaresco Docg Martinenga 2021

    Corrispondenza gusto olfattiva sul frutto maturo, godibilissimo, e su una elegante speziatura. Leggera vena sapida e ottimo slancio al palato, su tannini fitti, garbati e di prospettiva. Eleganza e raffinatezza graffiate solo dalla necessità di tempo, che il vino chiede senza indugio in questa fase. Tra i più promettenti campioni di botte della denominazione in rassegna a Nebbiolo Prima 2024, per un vino che promette gloria al termine dell’affinamento.
  • Musso di Musso Emanuele, Barbaresco Docg Pora 2021

    Un’ottima prova anche dal punto di vista stilistico, che pare cercare la massima precisione e ricercatezza nell’espressione della componente fruttata croccante e floreale fresca. Un nettare che abbina tensione acida e morbidezza glicerica, regalando un sorso che non stacca mai, tra slancio e volume. Beva rinfrancata dal finale sapido, quale ciliegina sulla torta.
  • Cortese Giuseppe di Pier Carlo, Barbaresco Docg Rabajà 2021

    Potenza, struttura, corpo, eppure un grande slancio, per un vino che si stacca dagli altri assaggi in termini di carattere e prospettiva assoluta, consigliando l’attesa.
  • Castello di Neive, Barbaresco Docg Santo Stefano Albesani 2021

    Naso delicato, elegante, quasi in punta di piedi. Tanto frutto e fiore, a determinare confini eleganti. In bocca tannini vivi tirano per la giacchetta una polpa rossa di piena maturità, golosa. Apertura sul frutto, distensione sulla spalla acida e su una leggera vena sapida, che fa da bellissima spina dorsale al nettare. Chiusura su una speziatura raffinata, con note nette di liquirizia e una certa dolcezza, presumibilmente conferita dal legno. Lunghissima persistenza.

Barolo 2020 e Barbaresco 2021: annate di grazia a Nebbiolo Prima 2024

La preparazione delle bottiglie di Barolo 2020 per la degustazione alla cieca di Nebbiolo Prima 2024

  • Moccagatta, Barbaresco Docg Basarin 2021

    Apertura sul frutto rosso maturo e su note terziarie di caramella mou e burro salato, avvolte in una speziatura elegante, mentolata e balsamica. In bocca gran carattere e un’ottima struttura. Vino che si conferma caldo e stratificato, a metà tra la tradizione e la modernità nell’utilizzo sapiente del legno. Vino che brilla già per l’alto tasso di gastronomicità. Premiato per la capacità di abbinare un’assoluta eleganza a un profilo muscolare e piuttosto concentrato.
  • Fontanabianca, Barbaresco Docg Bordini 2021

    Naso elegante, pur sottile in questa fase, sul frutto e sul fiore fresco. L’ossigenazione lascia spazio a una speziatura importante, balsamica. Gli si concede tempo per aprirsi e la decisione è ripagata. Il palato, poderoso, strutturato, sapido e muscolare, fuga ogni dubbio grazie alla dolcezza del frutto e ai tannini elegantissimi, capaci di svolgere molto bene il loro compito sulla polpa. Chiusura molto persistente, su ritorni di frutto, spezia, dolcezza e sapidità. Bere oggi o conservare con fiducia.
  • Morra Gabriele, Barbaresco Docg 2021

    Naso ricco, tutt'altro che timido nell’espressione del frutto, ben accompagnato da fiore fresco e speziatura dolce. In bocca è teso su sapidità e spalla acida. Il tannino, presente ma non invasivo, lavora sulla vena glicerica e sulla polpa rossa, che si conferma croccante. Vino a cui dare tempo, pur già molto gradevole.
  • Cantina Vignaioli Elvio Pertinace, Barbaresco Docg Marcarini 2021

    Campione che brilla per l’utilizzo sapiente del legno, che accompagna – senza sovrastare – un frutto croccante, rosso, di gran precisione. L’ossigenazione apre il palco a una speziatura importante. Al palato ecco l’attesa dolcezza dei tannini, che ben si abbina al grado di maturità del frutto e alla vena sapida e balsamica che accompagna nel finale di buona persistenza. Ottima prova tra tipicità e gastronomicità. A carte scoperte, un vino alla portata di tutti, dall’ottimo rapporto qualità prezzo.
  • La Ganghija di Rapalino Enzo, Barbaresco Docg 2021

    Tra i campioni di botte più promettenti della batteria. Vino che abbina spezia e frutto al naso, che vira su tinte di arancia rossa, sanguinella, oltre che di ciliegia. Ottima struttura e tannini di prospettiva. Uno dei Barbaresco di Nebbiolo Prima 2024 più freschi, tesi, sapidi e slanciati ma, al contempo, tutt’altro che sottili, anche grazie al sapiente utilizzo del legno. Cantina da monitorare.
  • Ca del Baio di Grasso Giulio, Barbaresco Docg Autinbej 2021

    Restiamo a Treiso, per un altro vino di grande personalità. Esordisce sulla frutta rossa croccante, unita a una bella speziatura mentolata, balsamica e un accenno pepato e dolce, di cannella. Conquista al palato per la succulenza del frutto e dei tannini, oltre che per la perfetta corrispondenza gusto-olfattiva sul fronte della spezia. Un quadro etereo, elegante, che si stratifica ulteriormente sul burro salato, che abbraccia i ritorni di frutta matura nel lungo retro-olfattivo.
  • Pelissero Pasquale, Barbaresco Riserva Docg Ciabot 2019

    Naso esuberante, sulla frutta rossa matura. Bella vena balsamica, talcata, in sottofondo, unita a una speziatura calda. In bocca ha tutto: potenza, equilibrio, sapidità, dolcezza del frutto. a cui si contrappone un tannino elegantissimo e di prospettiva, anche nell’allungo della persistenza aromatica.

"Spoiler" Barolo 2021 e Barolo 2022: altre due grandi annate

Beatrice Boschis, 25 anni, è il volto nuovo, fresco e determinato di una delle cantine delle Langhe che ha fatto dell’imprenditoria al femminile una chiave di successo, unita alla qualità assoluta della produzione: l’Azienda agricola E.Pira & Figli. È grazie a lei - entrata nell’organico aziendale 3 anni fa, al fianco del padre Giorgio Boschis e della zia Chiara Boschis - che riusciamo ad avere una prima impressione su Barolo 2021 e Barolo 2022, ancora in maturazione in botte grande e barrique nelle storiche sale sotterranee della cantina di via Vittorio Veneto, 1.

Vini “atti a divenire”, destinati ad entrare in commercio nel 2025 e nel 2026, ma già capaci di mostrare la stoffa di due grandi annate, pur diverse tra loro. I Barolo 2021 Via Nuova, Cannubi e Mosconi di E.Pira & Figli raccontano una certa somiglianza con la vendemmia 2019 del grande rosso delle Langhe: dopo un’annata pronta e succosa come la 2020, lo spartito del Barolo 2021 tornerà dunque su canoni tradizionali, nel segno di una grande longevità. Su tutti, a convincere è il Mosconi di E.Pira & Figli: stratosferico. Non da meno l’annata 2022 del Barolo ottenuto dal vigneto aziendale più vecchio, situato a Monforte d'Alba.

Via Nuova 2022, nell’espressione del frutto, avvicina il Nebbiolo a tinte borgognotte. E lascia intendere, insieme a Mosconi, quanto la vendemmia 2022 possa tradursi nel calice in una sorta di via di mezzo tra la grande 2019 e una più pronta e godibile 2020. Solo impressioni, certo. Abbastanza per consigliare agli amanti e ai cultori dei fine wines di non abbassare la guardia sul re dei vini del Piemonte in uno dei periodi più delicati della sua storia, sia per la congiuntura internazionale che per le modifiche al disciplinare al vaglio dei soci del Consorzio, proprio in queste settimane.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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