Librandi, vini rosé tra storia millenaria e modernità
In Calabria la famiglia Librandi, sin dagli anni Cinquanta, ha portato avanti un meticoloso e attento lavoro di valorizzazione del “vino rosa” autoctono
07 luglio 2019 | 14:42
Ubicata nella splendida costa jonica calabrese, baciata dal sole e sferzata dalle brezze marine si estende l’area del Cirò, patria dei Librandi, area vitata fra le più prestigiose della Calabria in cui vigneti collinari e pianeggianti incastonati nella macchia mediterranea arrivano fino al mare. Un territorio ricco di arte, storia e cultura con una tradizione vitivinicola millenaria che vanta la produzione di vini rosati tra i più apprezzati nel mondo. Gli stessi antichi Greci conoscevano la Calabria come “Enotria Tellus”, ossia “Terra del Vino” e la qualità dei vini di Cremissa - dal nome di Cirò nell’antichità - era tale da vederli offrire in premio agli atleti che ritornavano vittoriosi dalle Olimpiadi.
«Abbiamo sempre investito sui rosati. Sono vini per noi essenziali che fanno parte della nostra memoria ancestrale, come produttori ma anche come consumatori», racconta Paolo Librandi, socio titolare dell’azienda. «Abbiamo cominciato sin dagli anni Cinquanta con il Cirò Rosato e in tutti questi anni abbiamo cercato di perfezionare sempre più la nostra produzione, dando vita ad un altro rosato, il Terre Lontane, che incarna al meglio l’identità e la tradizione della sua terra di origine parlando al contempo un linguaggio moderno e accattivante».
Il Cirò rosato Doc di Librandi, ottenuto da uve di Gaglioppo in purezza, è un vino versatile dal punto di vista gastronomico che fa della freschezza il proprio punto di forza. Il Terre Lontane Val di Neto Igt è invece realizzato da uve Gaglioppo (70%) e Cabernet Franc (30%). È un vino gradevole e complesso, fresco ed equilibrato, profondo ma leggero allo stesso tempo, che racchiude tutta la tradizione calabrese, ma la interpreta in chiave moderna. Si distingue infatti per un colore rosato tenue - ottenuto grazie a una breve macerazione - che gli conferisce un tratto particolarmente moderno.
Due vini entrambi ambasciatori di un territorio unico, di cui i Librandi preservano da decenni una tradizione enologica legata ai vini rosati che ha radici antichissime ma che sa parlare al presente e al futuro. Una realtà che sta portando in Italia e nel mondo uno stile italiano del rosé fatto di un’interpretazione unica e irripetibile, un virtuoso mix tra il sapere umano e la peculiare vocazione di vitigni tradizionali, suoli e climi che solo un’area come quella del Cirotano può offrire in un connubio così perfetto.
Per informazioni: www.librandi.it
Scorcio di mare nella Contrada Pitaffo a Crucoli (Kr)
«Abbiamo sempre investito sui rosati. Sono vini per noi essenziali che fanno parte della nostra memoria ancestrale, come produttori ma anche come consumatori», racconta Paolo Librandi, socio titolare dell’azienda. «Abbiamo cominciato sin dagli anni Cinquanta con il Cirò Rosato e in tutti questi anni abbiamo cercato di perfezionare sempre più la nostra produzione, dando vita ad un altro rosato, il Terre Lontane, che incarna al meglio l’identità e la tradizione della sua terra di origine parlando al contempo un linguaggio moderno e accattivante».
Il Cirò rosato Doc di Librandi, ottenuto da uve di Gaglioppo in purezza, è un vino versatile dal punto di vista gastronomico che fa della freschezza il proprio punto di forza. Il Terre Lontane Val di Neto Igt è invece realizzato da uve Gaglioppo (70%) e Cabernet Franc (30%). È un vino gradevole e complesso, fresco ed equilibrato, profondo ma leggero allo stesso tempo, che racchiude tutta la tradizione calabrese, ma la interpreta in chiave moderna. Si distingue infatti per un colore rosato tenue - ottenuto grazie a una breve macerazione - che gli conferisce un tratto particolarmente moderno.
Cirò rosato Doc e Terre Lontane Val di Neto Igt
Due vini entrambi ambasciatori di un territorio unico, di cui i Librandi preservano da decenni una tradizione enologica legata ai vini rosati che ha radici antichissime ma che sa parlare al presente e al futuro. Una realtà che sta portando in Italia e nel mondo uno stile italiano del rosé fatto di un’interpretazione unica e irripetibile, un virtuoso mix tra il sapere umano e la peculiare vocazione di vitigni tradizionali, suoli e climi che solo un’area come quella del Cirotano può offrire in un connubio così perfetto.
Per informazioni: www.librandi.it
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