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Birra, dopo un 2023 negativo rimane l'ottimismo: ecco le sfide da vincere

Nel 2023 si registra una flessione di produzione (-5,02%), consumi (-5,85%), export (-5,36%) e import (-7,5%) di birra, ma il comparto brassicolo ricopre un ruolo centrale per l’economia italiana. Sono questi i dati che emergono dal Report annuale di AssoBirra che però guarda con fiducia al futuro: fisco, sostenibilità e transizione ecologica sono le sfide che attendono il comparto

14 giugno 2024 | 11:47
Birra, dopo un 2023 negativo rimane l'ottimismo: ecco le sfide da vincere
Birra, dopo un 2023 negativo rimane l'ottimismo: ecco le sfide da vincere

Birra, dopo un 2023 negativo rimane l'ottimismo: ecco le sfide da vincere

Nel 2023 si registra una flessione di produzione (-5,02%), consumi (-5,85%), export (-5,36%) e import (-7,5%) di birra, ma il comparto brassicolo ricopre un ruolo centrale per l’economia italiana. Sono questi i dati che emergono dal Report annuale di AssoBirra che però guarda con fiducia al futuro: fisco, sostenibilità e transizione ecologica sono le sfide che attendono il comparto

14 giugno 2024 | 11:47
 

Un anno difficile per la birra italiana, con un calo di produzione, consumi ed export, ma il comparto dimostra resilienza e guarda al futuro con fiducia. È quanto emerge dall'Annual Report 2023 di AssoBirra, presentato a Roma alla presenza del ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso. «Il 2023 è stato un anno di sfide e complessità - ha commentato Alfredo Pratolongo, presidente di AssoBirra -, ma il nostro settore ha dimostrato la sua resilienza. Siamo fiduciosi che, con il giusto sostegno da parte delle istituzioni, potremo tornare a crescere e a contribuire allo sviluppo del Paese».

Quanta birra si produce e si beve in Italia?

La produzione di birra in Italia nel 2023 ha raggiunto 17,4 milioni di ettolitri, con un calo del 5,02% rispetto al 2022. Nonostante questo, il dato supera i livelli pre-pandemici del 2019 (17,3 milioni di ettolitri) e si avvicina al 2021 (17,8 milioni di ettolitri).

Birra, dopo un 2023 negativo rimane l'ottimismo: ecco le sfide da vincere

I consumi di birra in Italia nel 2023 ammontano a 21,2 milioni di ettolitri, con un calo del 5,85% rispetto al record del 2022

I consumi di birra in Italia nel 2023 ammontano a 21,2 milioni di ettolitri, con un calo del 5,85% rispetto al record del 2022 (22,5 milioni di ettolitri). Tuttavia, questo dato rimane superiore ai consumi pre-pandemici e segna una crescita del 20,9% rispetto al 2013. Il canale fuori casa ha registrato un +1,8% rispetto al 2022, mentre il canale GDO ha sofferto di una contrazione.

Birra, import ed export calano

L'import di birra in Italia nel 2023 è diminuito del 7,55% rispetto al 2022, attestandosi a 7,4 milioni di ettolitri. La Germania rimane il principale Paese di provenienza, con il 41,7% del totale, seguita da Belgio (20,7%), Paesi Bassi (9,8%) e Polonia (9,4%). L'export di birra italiana nel 2023 ha subito un calo del 5,36% rispetto al 2022, raggiungendo i 3,6 milioni di ettolitri. Il Regno Unito rimane il principale mercato di destinazione (44,1%), seguito da Albania e Francia, che hanno registrato un aumento rispettivamente del 57%.

Come sta la birra italiana?

Tutti questi dati con segno negativo sembrano indicare un settore che ha sofferto lungo tutto l’asse della filiera produttiva, agricola e della distribuzione fino ai punti di consumo e vendita. Nei primi mesi del 2024 il trend di decrescita sembrerebbe essersi fermato e AssoBirra confida in una ripresa nella stagione estiva che, qualora si verificasse, potrebbe far tornare positive le prospettive di lungo periodo supportate, secondo l’associazione, da una crescita della cultura birraria e dalla solida reputazione del prodotto brassicolo italiano, come testimoniato dalle ricerche e dai mercati.

Birra, dopo un 2023 negativo rimane l'ottimismo: ecco le sfide da vincere

ssoBirra confida in una ripresa nella stagione estiva che, qualora si verificasse, potrebbe far tornare positive le prospettive di lungo periodo

Tuttavia, il settore brassicolo ricopre un ruolo centrale per l’economia italiana, capace di creare valore e indotto economico e posti di lavoro: il comparto occupa, infatti, oltre 100 mila operatori in oltre 1.000 aziende (1.012 realtà del settore tra birrifici, microbirrifici e malterie), crea un valore condiviso di 10,2 miliardi di euro (equivalente allo 0,54% del PIL) e, soprattutto, – unica fra le bevande da pasto - versa all’Erario oltre 700 milioni in accise annue che si sommano alla contribuzione fiscale ordinaria.

Il Fisco frena la birra italiana?

Tra i fattori che impattano sulla possibilità di tornare a crescere, il cambiamento climatico, con i conseguenti rincari e la difficile reperibilità di alcune materie prime, l’aumentato costo dell’energia e, la spinta inflattiva di tutti i prodotti, incluso il largo consumo. Questi fattori hanno generato una riduzione del potere di acquisto generalizzata, particolarmente sentita dal settore birrario a causa del peso aggiuntivo – rispetto alle altre bevande da pasto - delle accise.  Questo tipo di tassazione rientra infatti nella costruzione del prezzo della birra sullo scaffale, nei bar, nei ristoranti e nelle pizzerie: un fattore che concorre quindi alla contrazione di mercato, togliendo risorse alle imprese nella filiera e agevolando di conseguenza le importazioni di birra da alcuni mercati a basso carico fiscale. 

Birra, dopo un 2023 negativo rimane l'ottimismo: ecco le sfide da vincere

Tra i fattori che impattano sulla possibilità di tornare a crescere, il cambiamento climatico, l’aumentato costo dell’energia e la spinta inflattiva

AssoBirra ritiene fondamentale prendere decisioni certe e positive sul versante fiscale, che consentano alle aziende della filiera birraria di tornare a dedicare risorse economiche, generare una crescita sostenibile nel tempo e competere sui mercati internazionali, oggi meno rallentati da tassazione e burocrazia e dunque più liberi di investire. Le marginalità sono strutturalmente sotto pressione lungo tutta la catena del valore: agricoltura, trasformazione, produzione, logistica, trasporti, grande distribuzione e ristorazione hanno bisogno di tornare ad investire sul proprio business, per generare ricchezza per il Paese.

Birra, le sfide del comparto

Sostenibilità e transizione ecologica rimangono una priorità per AssoBirra, che incentiva pratiche produttive sostenibili e l'uso di tecnologie avanzate, promuovendo la gestione delle risorse idriche e la riduzione dell'impatto ambientale come obiettivi fondamentali per il settore. Per AssoBirra la sostenibilità non è solo economica e ambientale, ma anche sociale. La categoria è infatti impegnata a promuovere comportamenti in linea con uno stile di consumo responsabile delle bevande alcoliche, ad esempio con investimenti in prodotti a zero o bassa gradazione alcolica, o ancora in materia di diversità, equità e inclusione. In linea con un consumo italiano votato alla moderazione, i consumi di birra low e no alcol nel 2023 hanno rappresentato l’1,86% del totale.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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