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Addio a Etile Carpenè: si è spento il padre del Prosecco

La famiglia Carpenè annuncia la morte di Etile Carpenè. Quarta generazione della storica azienda, ha dedicato la vita alla ricerca enologica e alla promozione del territorio, è considerato il padre del Prosecco. Amava il modellismo e le auto d'epoca, ma soprattutto il suo territorio per la cui valorizzazione si è sempre speso, attraverso il vino e non solo

24 ottobre 2024 | 14:45
Addio a Etile Carpenè: si è spento il padre del Prosecco
Addio a Etile Carpenè: si è spento il padre del Prosecco

Addio a Etile Carpenè: si è spento il padre del Prosecco

La famiglia Carpenè annuncia la morte di Etile Carpenè. Quarta generazione della storica azienda, ha dedicato la vita alla ricerca enologica e alla promozione del territorio, è considerato il padre del Prosecco. Amava il modellismo e le auto d'epoca, ma soprattutto il suo territorio per la cui valorizzazione si è sempre speso, attraverso il vino e non solo

24 ottobre 2024 | 14:45
 

La famiglia Carpenè e i dipendenti della Carpenè Malvolti hanno annunciato la scomparsa di Etile Carpenè, avvenuta il 23 ottobre 2024 all'età di ottant'anni. Etile Carpenè ha dedicato la sua vita alla ricerca e alla cultura enologica, ispirando generazioni di studenti e professionisti con la sua passione e il suo impegno nel promuovere il rispetto per il territorio. Nell'ultimo periodo aveva lasciato la guida della Carpenè Malvolti alla figlia Rosanna, attuale amministratore delegato della S.p.a. di famiglia, che porterà avanti l'operato del padre con amore e passione. Lascia nel dolore la moglie Nicoletta, la figlia Rosanna, la nipote Etilia e i parenti tutti. La cerimonia di commemorazione si terrà sabato 26 ottobre alle ore 10 presso la Chiesa Parrocchiale dei Santi Martino e Rosa, Via Francesco Fenzi 28, Conegliano.

Etile Carpenè, chi era il padre del Prosecco

Etile Carpenè, quarta generazione della più longeva Casa Spumantistica Italiana, si era diplomato al Liceo Scientifico di Rosenberg in Svizzera per poi frequentare un corso di specializzazione in Enologia all'Università di Talence a Bordeaux. Proseguì il suo percorso accademico iscrivendosi all'Università` di Ferrara dove ottenne la Laurea in Chimica Pura. Dopo il percorso di studi iniziò l'attività nell'impresa di famiglia divenendone in seguito amministratore delegato e presidente. Fu in quel ruolo che emerse la sua vocazione a portare l'azienda sulla scena mondiale. Espanse la produzione, amplificò e potenziò la distribuzione, riorganizzò e rinnovò la rete vendita sostenendo l'immagine della marca con campagne pubblicitarie in televisione e sulla stampa.

Addio a Etile Carpenè: si è spento il padre del Prosecco

Etile Carpenè ha ispirato generazioni di studenti e professionisti con la sua passione e il suo impegno nel promuovere il rispetto per il territorio

Tra gli incarichi rivestiti da Etile Carpenè al di fuori del contesto aziendale, la presidenza dell'Istituto Metodo Classico dal 1990 al 2001 nel 1992 ottenne la carica in Federvini, prima come Consigliere e poi come vicepresidente del Sindacato vini spumanti, nonché nello stesso anno fu nominato Consigliere nel Consorzio Tutela Prosecco, carica rinnovata per due mandati consecutivi. Era anche stato nominato Accademico emerito dell'Accademia della Vite e del Vino. 

Etile Carpenè, erede di una famiglia vocata al Prosecco

La famiglia Carpenè ha una lunga storia che ha profondamente influenzato il percorso evolutivo del Prosecco. Nel 1879, Antonio Carpenè, il fondatore della Cantina, partecipò a un concorso indetto dall'Istituto di Arti e Scienze del Veneto, presentando 12 bottiglie di Prosecco, ma con una novità fondamentale: questo Prosecco non era prodotto con il tradizionale metodo Champenoise, utilizzato fino ad allora, ma con un metodo innovativo che egli stesso aveva sviluppato. Questo sistema, precursore della spumantizzazione in autoclave. Il suo obiettivo era rendere il Prosecco un vino democratico, che potesse essere venduto a prezzi contenuti e garantire un reddito immediato ai contadini che coltivavano le uve. Grazie a questo metodo, Carpenè vinse il primo premio per l'innovazione nel 1879. Sempre alla famiglia si deve la prima scuola enologica a Conegliano

Addio a Etile Carpenè: si è spento il padre del Prosecco

La scuola enologica di Conegliano

Con le generazioni che si susseguirono, la cantina Carpenè Malvolti fu la prima a introdurre la parola “Prosecco” sull’etichetta e, successivamente, anche quella che si può considerare la prima indicazione geografica che in qualche modo ha anche anticipato quella che sarebbe stato l’avvento delle Doc: nel 1924 venne scritto in etichetta “vino amabile dei Colli di Conegliano”.  Oltre a queste innovazioni, la famiglia Carpenè fu anche tra le prime a investire nella promozione pubblicitaria del Prosecco, facendolo conoscere al grande pubblico attraverso campagne pubblicitarie pionieristiche prima sulla stampa e poi sui nuovi media, dalla tv ai social.

Etile Carpenè, l’innovazione è di famiglia

In questo, una grossa spinta si deve proprio a Etile Carpenè, figura chiave nel portare il Prosecco sulle scene internazionali, ampliando il mercato estero e sostenendo la visione di un vino che fosse non solo espressione di eccellenza qualitativa, ma anche simbolo di italianità e convivialità nel mondo. Ha saputo rendere contemporaneo un messaggio che il suo avo aveva già identificato in modo chiaro. Etile Carpenè ha portato avanti la missione della Carpenè Malvolti, iniziata dal fondatore Antonio Carpenè già negli anni '60 del 1800. Antonio si impegnò per valorizzare il territorio e fondare un'azienda che avrebbe dato vita anche alla scuola enologica di Conegliano. Credeva fermamente che la cultura fosse la chiave per migliorare le condizioni economiche locali e prevenire l'emigrazione di massa a causa della povertà.

Addio a Etile Carpenè: si è spento il padre del Prosecco

Busto di Antonio Carpenè, fondatore dell‘azienda

La sua intuizione riguardo al potenziale del Prosecco, oggi conosciuto come Glera, si è rivelata corretta: il vino è ora famoso in tutto il mondo e il territorio, grazie alla cura delle persone che vi sono rimaste, è stato riconosciuto come Patrimonio Unesco. Il benessere economico generato ha permesso alle comunità di continuare a vivere e lavorare nella propria terra, preservandone la bellezza e l'integrità. Da sempre, accanto all’aspetto commerciale, quello dell’attenzione sociale è stato un tratto distintivo dell’azienda e delle persone che l’hanno guidata, come Etile Carpenè.

Etile Carpenè, le passioni oltre al vino

Etile Carpenè coltivava una grande passione per il modellismo, tanto da dedicare una stanza della sua abitazione a questa attività. Con infinita pazienza, costruiva modellini di vario tipo, un hobby che rappresentava il suo rifugio e luogo del cuore.

Addio a Etile Carpenè: si è spento il padre del Prosecco

Una delle passioni di Etile Carpenè erano le auto d‘epoca

Un'altra delle sue passioni erano le auto d'epoca tanto da partecipare regolarmente alle sfilate di auto storiche organizzate a Conegliano, sempre coinvolto in eventi legati a questo mondo fino a qualche anno fa. Con il passare del tempo, però, si dedicò a un’attività più tranquilla, appassionandosi al golf.

Etile Carpenè lascia un grande vuoto

L’azienda ha voluto ricordare Etile Carpenè con queste parole: «Ha amato il Prosecco e la sua terra, tramandando con rispetto e dedizione i valori fondanti dell’azienda di famiglia Carpenè-Malvolti, prima al mondo a produrre il vino spumante delle Colline di Conegliano e Valdobbiadene. Etile Carpenè ha dedicato la sua vita alla ricerca e alla cultura enologica, ispirando generazioni di studenti e professionisti con la sua passione e il suo impegno nel promuovere il rispetto per il territorio».

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Franco Adami, presidente del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg

Franco Adami, presidente del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, ha sottolineato: «Apprendiamo con tristezza della scomparsa di Etile Carpenè. Ci lascia un uomo che ha rappresentato integralmente lo spirito della nostra denominazione, visionario e curioso, sempre impegnato a promuovere la qualità e l’autenticità del nostro prodotto. Il suo impegno, la sua passione e la sua visione continueranno a ispirarci e a guidarci nel nostro lavoro quotidiano.  A nome del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, esprimo le mie più sentite condoglianze alla famiglia Carpenè e a tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di lavorare con lui. In questo momento di dolore, onoriamo il suo ricordo continuando a lavorare per mantenere alta la bandiera del Conegliano Valdobbiadene Prosecco, come lui avrebbe voluto».

Addio a Etile Carpenè: si è spento il padre del Prosecco

Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi
 

Il presidente di Assoenologi Riccardo Cotarella ha dichiarato: «Se ne va un grande personaggio che ha contribuito come pochi altri a rendere grande il mondo del vino e in senso più ampio dell’enologia italiana e internazionale. Etile Carpenè ha reso grande soprattutto la spumantistica italiana, portando nel mondo le bollicine del nostro Paese. Etile ha davvero speso la sua vita alla ricerca e alla cultura enologica e di questo gliene saremo sempre grati».

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Luca Zaia, presidente della Regione Veneto

Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha definito quella di Etile Carpenè una vita «simbolo di quello che io chiamo “dna veneto”, fatto di spirito di iniziativa, dedizione, idee e passione per il lavoro. La sua presenza in azienda ha ispirato generazioni di giovani, anche perché aveva iniziato dal basso, come operaio, pur essendo figlio del titolare e vantando già una laurea in Enologia e una in Chimica». «Con Etile Carpenè - ha aggiunto - se ne va uno dei punti di riferimento dell’enologia veneta: la sua azienda, primissima a produrre il prosecco spumante sulle colline di Conegliano e Valdobbiadene, è ad oggi la più longeva casa spumantistica italiana. Questo grazie ad una visione imprenditoriale lungimirante, a valori solidi condivisi con la sua famiglia, e all’amore per la terra in cui aveva deciso di far crescere la propria storica cantina».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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