Molte volte anche nel mondo del turismo del vino e del gusto italiani si cerca la scorciatoia degli opinion leader prima di aver raggiunto adeguati livelli di qualità assoluta, i necessari volumi per soddisfare a valore la domanda e prima di essere una squadra. Se c’è una regione che non fa questi errori è la Toscana, che prima ha messo a punto un modello, guardandosi dentro con un serio lavoro durato anni, e che oggi punta a mettere in vetrina un’articolata proposta che guarda oltre un 2020 da dimenticare per tutti, compresi il mondo della ristorazione e del vino italiano top di gamma.
Il vino toscano pronto a richiamare gli enoturisti nel 2021
Avito (Associazione Vini Toscani Dop e Igp) e
Regione Toscana saranno insieme in un grande evento, a maggio 2021, per
riaccendere i riflettori sulla Toscana e le sue eccellenze enogastronomiche e culturali.
Vino e cucina, il motore del nuovo turismoLa Toscana possiede risorse territoriali ed enogastronomiche di grande
appeal ed è per questo che la
filiera del vino lavora ad una strategia per sollecitare i
consumi in modo da avviare la
ripresa, focalizzandosi sulla necessità di essere sempre più attrattivi sul mercato e investendo sul connubio
enogastronomia e turismo. Secondo i recenti studi di
Roberta Garibaldi «per il 26% dei turisti
l’enogastronomia è la prima motivazione di viaggio in Italia e nel 2019 il 90% dei turisti ha fatto almeno un’esperienza enogastronomica».
Francesco Mazzei
Il sistema Toscana«Stiamo proponendo alla Regione (nelle figure degli assessori all’Agricoltura e al Turismo) di rimettere in moto in maniera coesa la grande
macchina enoturistica toscana con un grande evento che si rivolga al consumatore, in calendario a fine maggio subito dopo le
Anteprime toscane pensate invece per la stampa e gli operatori del settore», spiega
Francesco Mazzei che in veste di presidente di Avito, che riunisce 22
consorzi vitivinicoli che forniscono più del 90% della produzione
regionale con oltre 1 miliardo di fatturato (11% di quello nazionale), esplicita la necessità e l’urgenza della Toscana del Vino di voler rilanciare il territorio come “destination” per un target di consumatori medio e alto che normalmente acquista il vino toscano.
Sul tema dice la sua anche
Donatella Cinelli Colombini, altro speaker autorevole in materia e tra gli ideatori della nuova iniziativa che proposta dalla Toscana: «L’enoturismo, al di là delle evidenti complicazioni dovute alla particolare situazione degli ultimi mesi,
è un fenomeno in forte crescita in tutti i territori vitivinicoli del mondo. Sarà il volano per riattivare i flussi di
visitatori, intensificando le
possibilità commerciali dei nostri vini a livello nazionale e internazionale, dopo la battuta d’arresto dovuta all’
emergenza sanitaria».
Donatella Cinelli Colombini - foto: Intravino
Il progetto coinvolgerà tutti, cantine, ristoranti e ospitalitàI lavori preparatori sono già
in corso: «Stiamo studiando un evento dal format immediato e dalle ampie dimensioni – in
termini di coinvolgimento del pubblico – che vuole sollecitare i consumi non solo per il settore vinicolo ma anche in termini di
hospitality, somministrazioni e
shopping e che possa rivitalizzare l’economia turistica regionale e l’
agroalimentare di qualità».
Non a caso si sta ragionando sul periodo che coincide con la Pentecoste – che tradizionalmente apre la stagione turistica in
particolare dei Paesi nord europei – e che va ad accodarsi alle Anteprime Toscane – nel 2021 posticipate alla primavera e da
sempre momento clou in cui il sistema toscano si presenta ai mercati e ai media internazionali con le nuove annate. Si punta a coinvolgere mille
cantine e 5mila tra
ristoranti ed enoteche, oltre a tutto il sistema ricettivo tra
alberghi,
B&B e
agriturismi;
Firenze potrebbe essere il fulcro dell’iniziativa con una proposta speciale pensata per offrire una total wine experience unica agli appassionati.
L'evento si accoderà a quello delle Anteprime Toscane, appuntamento tanto atteso dai winelovers di tutto il mondo
I dettagli sono ancora in definizione ma il progetto permetterà di proporre ai tanti
winelovers di tutto il mondo i grandi vini toscani in abbinamento con i
sapori più tradizionali e caratterizzanti della Toscana, nella suggestiva cornice delle cantine, dei ristoranti, delle enoteche e dei
centri storici. I locali presenteranno cibi
Dop-Igp e piatti tradizionali insieme ai vini toscani al calice. Le cantine rimarranno aperte con
orario continuato per accogliere i turisti e offriranno
pacchetti studiati ad hoc per l’occasione. I centri storici saranno animati da serate in musica e varie altre attrattive. Se si considera
la grave crisi del turismo, legata alla pandemia, stimato in calo a livello mondiale del 70% (fonte: Unwto - Organizzazione mondiale del turismo) e, per quanto riguarda l’Italia, del 58% (TradeLab per
Federvini), occorre ripartire con forza facendo leva sull’immagine e il prestigio della Toscana come meta prediletta, puntando sul ruolo da protagonista indiscussa che oramai incarna stabilmente nel mondo enologico internazionale.
L’obiettivo primario di questa manifestazione in avanzata fase di studio, che dovrà replicarsi tutti gli anni, è quindi
rilanciare il territorio e, contemporaneamente, accrescere le opportunità commerciali per le imprese vinicole, per quelle alimentari e per tutte le attività legate al comparto turistico.