Dopo la riapertura dell’11 ottobre e il primo grande evento (Halloween) messo a registro, le discoteche continuano la propria marcia per recuperare il tempo (e il denaro) perduto. Nonostante la capienza ancora ridotta, infatti, i locali da ballo hanno saputo sfruttare a pieno lo strumento del green pass per garantire, insieme a tutti i vari protocolli, serate danzanti in sicurezza ai loro ospiti. E con il super green pass dietro l’angolo (obbligatorio per entrare in questi locali a partire dal 6 dicembre) la speranza è quella di rivedere al rialzo la soglia di capienza ora ferma al 50% giusto in tempo per Natale e Capodanno.
Super green pass grimaldello per aumentare la capienza
A farsi alfiere di questa richiesta è stato Gianni Indino, presidente del Silb (Associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e spettacolo) Emilia-Romagna, regione da sempre votata al business dei locali notturni: «Nelle nostre centinaia di locali su tutto il territorio regionale, e anche sul piano nazionale, si è ricominciato a ballare da circa due mesi e non è data notizia di problematiche legate ai contagi. Questo è avvenuto solamente grazie al grande senso di responsabilità. Adesso, alla vigilia dell’entrata in vigore del super green pass chiediamo alle istituzioni di darci ulteriore fiducia per poter continuare il nostro percorso di ripartenza, che ci riporti presto a livelli di normalità». Detto diversamente: aumentare le capienze per fare bottino pieno con le feste di Natale. «Non possiamo continuare a lavorare in perdita, a maggior ragione nel periodo delle feste natalizie e di Capodanno che per i nostri locali vale almeno il 20% del fatturato invernale. Abbiamo bisogno di poter rendere remunerative le nostre aziende. Premesso tutto questo, chiediamo che almeno nel periodo delle prossime festività ci sia data la possibilità di lavorare al 100% della capienza oppure, in subordine, che ci sia concesso almeno un aumento parziale delle condizioni attuali», conclude Indino.
In Italia il coefficiente di riempimento più basso d'Europa
Per quanto riguarda le capienze va sempre tenuto conto che l’Italia è il Paese che, in Europa, utilizza il coefficiente di riempimento più restrittivo: 1,2 persone per metro quadro contro le 2,6 persone per metro quadro a livello continentale. La già “scarsa” capienza permessa dai vari decreti con le norme anti-contagio viene ulteriormente ridotta, con tutto quello che ne consegue anche in termini economici.
Natale e Capodanno valgono il 20% degli introtiti della stagione invernale per le discoteche
Il Coconuts riapre solo a Capodanno
Non sorprende, dunque, che ci siano casi in cui riaprire non sia ancora possibile. O meglio, il gioco non vale (ancora) la candela. A spiegarlo bene è Morena Paesani, gestore del Coconuts di Rimini: «Faremo una serata a Capodanno e stop. Per il momento la nostra attività principale è quella riservata alle feste aziendali. Si tratta di un bacino di utenti su cui potevamo già contare negli scorsi anni ma che, a causa del Covid, è comunque diminuito. Sebbene da più parti ci dicano che l’economia è ripartita, per alcuni settori non è ancora così, dalle discoteche ai congressi. Siamo ancora lontani da un recupero della normalità».
Morena Paesani (Coconuts): «Il super green pass rischia un effetto boomerang»
E anche il super green pass in arrivo sembra servire a poco da questo punti di vista. «A novembre abbiamo realizzato una serata in collaborazione con un altro locale. È andata bene, c’è stato riscontro. Ma la maggior parte dei ragazzi che si sono presentati aveva il green pass ottenuto con il tampone, non con il vaccino. Se prendiamo questo pubblico come campione per la nostra clientela significa che con il super green pass avremo un potenziale minore di quanto pensassimo», afferma Paesani. Il rischio, allora, è che ri-divampi il fenomeno delle feste in casa e dell’abusivismo. «La stretta sui controlli rischia di incentivare le feste private. Basta affittare una villa in una località un po’ fuori mano per mettere su una festa in cui è molto facile che saltino i controlli oppure, ancor peggio, che si faccia pagare l’ingresso», conclude Paesani.
All'Alcatraz di Milano la discoteca è ripartita, più timidi concerti e feste aziendali
Situazione opposta, invece, quella raccontata da Lorenzo Citterio, proprietario dell’Alcatraz di Milano: «La discoteca sta andando bene nonostante il limite del 50% di capienza. Più in difficoltà i concerti che vivono ancora un po’ di incertezza con date che vengono rinviate. Sul fronte delle feste aziendali, invece, un po’ di movimento c’è ma anche qui ci sono state delle cancellazioni dell’ultimo minuto in concomitanza con le notizie sulla nuova variante Omicron».
Lorenzo Citterio (Alcatraz): «Già ora la nostra clientela passerebbe il controllo del super green pass»
I motivi? Essenzialmente un timore che le cose possano peggiorare nel giro di poco tempo. Eventualità che, dopo 20 mesi di chiusura, tutti vogliono evitare. Ecco allora che lo strumento del super green pass potrebbe tornare utile per ristabilire quel clima di fiducia necessario per frequentare i locali da ballo. «Da questo punto di vista sono molto positivo. Il primo weekend in cui abbiamo aperto la discoteca avevamo previsto un corner dedicato ai tamponi per chi si fosse presentato sprovvisto di green pass. Ma dopo poco non lo abbiamo più utilizzato perché ci siamo resi conto che la stragrande maggioranza della clientela era vaccinata e anche oggi potrebbe entrare senza difficoltà con il super green pass. Uno strumento che, lato aziendale, riusciamo a gestire bene e che speriamo possa portarci verso il pieno recupero della capienza», sostiene Citterio che nel frattempo sta preparando gli eventi di Natale e Capodanno (già in prevendita).
Dal 2 dicembre aperte le richieste per i contributi a fondo perduto
In attesa di capire se il super green pass sarà una buona notizia o meno per il popolo della notte, di sicuro l'apertura delle domande per il contributo a fondo perduto previsto dal decreto Sostegni Bis è una boccata di ossigeno. Il contributo previsto per sale da ballo, teatri, palestre e piscine può essere richiesto a partire dal 2 dicembre (e fino al 21 dicembre) attraverso una procedura online sul sito dell'Agenzia delle Entrate. In particolare, per le discoteche che risultavano chiuse al 23 luglio 2021 il contributo può arrivare a un massimo di 25mila euro.