La vacanza estiva deve (o, per meglio dire, dovrebbe) essere un momento di relax per tutta la famiglia. Ma siamo sicuri che lo sia anche per il nostro cane? Vi siete mai chiesti se il nostro amico a quattro zampe gradisce cambiare le sue abitudini quotidiane e trasferirsi con noi al mare o in montagna? E se vi siete posti il problema, avete notato se ci sono stati cambiamenti nel suo comportamento? È più aggressivo? Oppure più schivo e timoroso? In realtà al nostro cane non dovrebbe dispiacere affatto venire con noi in vacanza. A patto, però, che vengano osservate delle semplici regole che ci eviteranno di avere problemi col nostro amico a quattro zampe e con le altre persone che si staranno godendo, come noi, le meritate vacanze.
Con il cane in vacanza: attenzione allo stress
Lo stress è una reazione di adattamento dell’organismo a un cambiamento fisico o psichico. Questo adattamento è valido sia negli esseri umani, sia negli animali e causa anche modificazioni ormonali con il rilascio dei cosiddetti ormoni dello stress: catecolamine (adrenalina e noradrenalina) e cortisolo. Naturalmente stiamo parlando di animali che, diversamente dall’essere umano, non sono in grado di esprimersi a parole e, quindi, “spiegano” il loro stato di stress con comportamenti insoliti. Ma partiamo dal principio. Esistono due tipi di stress: lo stress acuto, quello dovuto a una situazione insolita, inusuale, che il cane non riconosce nella sua esperienza come, appunto, può esserlo un viaggio in macchina (cambio brusco dell’ambiente) se non l’ha mai affrontato prima; e lo stress cronico, che inizia quando la condizione stressante permane nel tempo (come il viaggio, il cambio brusco dell’ambiente in cui vive, il cambio di abitudini routinarie…), facendo sì che il cane presenti comunque comportamenti insoliti come un’aggressività improvvisa, una paura ingiustificata (con la coda vicina al corpo), una respirazione affannosa, un tremolio e una perdita di saliva più abbondante del solito.
Anna Moioli, volontaria Enpa di Monza e Brianza
Come affrontare il viaggio
Il cane è sottoposto a stress ogni volta che si verifica un cambiamento ambientale, quindi anche il viaggio è considerato per lui fonte di stress. Per evitare una situazione di stress l’ideale sarebbe inserire il viaggio nella sua routine. Come? Il cucciolo (2-4 mesi) è più malleabile. È dunque buona cosa portarlo in vacanza o comunque fargli fare viaggi frequenti anche brevi fin dal suo arrivo in famiglia. Si tratta di un training vero e proprio che lui inserirà nel suo bagaglio esperienziale: uno stimolo positivo che non gli procurerà stress poiché inserito fin da subito nella sua routine quotidiana. Se il cane è già adulto e non ha mai viaggiato prima d’ora, naturalmente il training può risultare molto più complicato. Ci saranno inoltre altri fattori da considerare tra cui le sue esperienze pregresse. Viene da un canile oppure è nato e cresciuto in un allevamento? Come è stato trattato? Ha avuto esperienze positive o negative? Tutto questo inciderà anche sul suo approccio a una situazione nuova e, di conseguenza, sulla sua gestione dello stress.
Durante il viaggio sono indispensabili le pause
Tra i punti cruciali di una vacanza c’è il viaggio. E spesso e volentieri chi ha un pet appresso sceglie l’auto come mezzo per lo spostamento: «In questo caso sarà fondamentale far sì che il cane possa avere tutte le pause di cui ha bisogno per fare i propri bisogni, ma anche per rinfrescarsi, bere e sgranchirsi le gambe - spiega Anna Moioli, volontaria di Enpa Monza e Brianza - E attenzione anche al mal d’auto: a me non è mai successo di incontrare un cane che avesse questo disturbo, ma può succedere. In questo caso sono consigliate delle pastiglie che cercheranno di tenere tranquillo il nostro amico peloso per il tempo del viaggio».
Ovviamente, per lo spostamento - sia che si tratti di un viaggio lungo, sia che si tratti di un viaggio breve - è bene mettere in sicurezza il proprio Fido. Rete divisoria? In pochi lo sanno ma no, non è obbligatoria: l’articolo 169 del Codice della Strada, infatti, prevede che se ci si mette in auto con un solo cane non serva la rete divisoria.
Una volta giunti a destinazione è fondamentale l’ambientamento
Arrivati a destinazione l’ideale per un cane è iniziare a fare “amicizia” con la località nuova: «Con un pet al seguito è sempre meglio soggiornare in una casa piuttosto che in una camera d’albergo, magari con un piccolo giardino esterno. Ma anche in hotel la situazione si può gestire - spiega ancora Anna Moioli - All’inizio il cane avrà bisogno di un po’ di tempo per ambientarsi, per capire che si trova in una situazione nuova, ma comunque al sicuro, col proprio padrone. Per questo in questi casi preferisco sempre evitare di lasciare il mio Fido da solo nelle prime ore o nei primi giorni di vacanza».
Ovviamente fuori da casa o fuori dall’hotel il cane dovrà sempre stare al guinzaglio, sempre vicino al padrone. «In spiaggia o durante le escursioni in montagna, poi, è importantissimo tutelarlo dal caldo: deve avere sempre acqua fresca e ombra a disposizione», ha concluso Moioli.
Ecco Regioni Pet friendly per una vacanza a quattro zampe in spiaggia
In Italia la Regione più pet-friendly è l’Emilia-Romagna con quasi il 30% degli stabilimenti balneari, secondo quanto segnala il sito Spiagge.it, che accolgono anche gli amici a quattro zampe. Sul podio si piazzano anche Lazio e Toscana (entrambe al 10%). A seguire Puglia, Campania, Liguria, Calabria, Abruzzo, Sicilia e Marche.
Ma, oltre all'accesso ai lidi vi sono diversi servizi aggiuntivi importanti per il benessere e l’intrattenimento degli animali. E anche in questo campo si conferma leader l’Emilia-Romagna grazie al maggior numero di stabilimenti pet-friendly che dispongono di aree relax per lo svago e il gioco, piscine, servizi di dog sitting, controlli sanitari e assistenza veterinaria, consulenze educative e percorsi mobility o di approccio all’acqua. A seguire, completano il podio di questa seconda classifica Toscana e Liguria.