Chiusa la partita sulle riaperture, il Governo è chiamato alla prova economica: i sostegni. Ad attendere novità sono le numerose imprese e partite Iva con un fatturato annuo di massimo 10 milioni di euro e che hanno perso almeno il 30% del proprio giro d'affari. Per loro, l'esecutivo ha messo sul piatto nuovi aiuti a fondo perduto per circa 18 miliardi di euro all'interno di un pacchetto che prevede una dotazione di 40 miliardi di euro; e che dovrebbe essere approvato giovedì 20 in Consiglio dei ministri. Novità rilevante, rispetto ai precedenti decreti, è il metodo di calcolo del ristoro che spetta ai richiedenti: oltre al sostegno automatico sulla base della perdita di fatturato, il decreto introduce di optare per il contributo a fondo perduto calcolato tenendo conto dei costi fissi e dei risultati d’esercizio.
Il Consiglio dei ministri sul Decreto Sostegni Bis dovrebbe tenersi giovedì 20 maggio
Doppia data per allargare la platea dei beneficiari
L'accordo, raggiunto la scorsa settimana, prevede che sia il richiedente a decidere quale dei due canali attivare per ricevere gli aiuti economici. N
el caso decidesse di attenersi al meccanismo già utilizzato in precedenza e che calcola i ristori sulle perdita media mensile maturata nel confronto fra 2019 e 2020, gli aiuti arriverebbero in automatico. In alternativa, può indicare un
nuovo periodo di calcolo: 1 aprile 2020 - 31 marzo 2021. In questo modo, l'idea è quella di ampliare ulteriormente la platea dei beneficiari, sopratutto a quelli colpiti dalla seconda ondata della pandemia
a cui saranno destinati complessivamente circa 13-14 miliardi di euro.
Il sistema perequativo basato sui bilanci
In aggiunta, un'impresa può scegliere di
ricevere i ristori economici sulla base di un sistema perequativo che verrà erogato come conguaglio probilmente già a luglio, ossia dopo la chiusura dei bilanci fiscali. Nel caso l’impresa scelga questa soluzione,
il contributo economico sarà parametrato sull’andamento dell’attività e tenendo conto della perdita di utili certificata dai bilanci stessi o dal 730. Per questa misura, il governo punta a stanziare circa 3-4 miliardi di euro.
Le novità sul lavoro
L'altra grande novità riguarda
le misure in tema di lavoro. L'idea allo studio, e sostenuta dal
ministro al Lavoro, Andrea Orlando è quella di inserire alcuni strumenti come la decontribuzione per nuove assunzioni o rientri dalla cassa integrazione. In particolare, si pensa a
contratti a tempo indeterminato legati alla formazione, che beneficeranno di uno sgravio del 100% sui contributi, i contratti di solidarietà, gli interventi a favore del turismo, il potenziamento del contratto di espansione, oltre che l’intervento per evitare il decalage della Naspi. Il tutto per sostenere la ripresa delle attività dopo
la programmazione del nuovo calendario di riaperture.
Novità in tema di lavoro, si pensa alla decontribuzione al 100% per contratti a tempo indeterminato
Gli altri interventi
Fra le altre agevolazioni a supporto delle imprese c’è la proroga da giugno a luglio dello sconto in bolletta per gli esercizi commerciali, i fondi che permettono l’esenzione di Tari, Tosap e altre tasse locali per quei negozi rimasti chiusi a causa del lockdown e delle limitazioni delle varie zone colorate, un credito d’imposta da due miliardi per gli affitti di bar, ristoranti, alberghi e negozi per il periodo gennaio-maggio 2021, lo slittamento dell’entrata in vigore della plastic tax al 2022.
Inoltre, nella bozza circolata già il 30 aprile, c’è la moratoria sui prestiti allungata a fine anno. Mentre le cartelle esattoriali non riprenderanno le spedizioni prima del 30 giugno.
Il primo decreto Sostegni
Nel frattempo,
la corsa per convertire in legge il decreto Sostegni varato a gennaio dal Governo Conte II con una dotazione di 32 miliardi di euro procede spedita verso il proprio traguardo (con il limite massimo fissato al 21 maggio, pena la decadenza delle norme introdotte). Più nel dettaglio, sono 11,15 i miliardi destinati a finanziare contributi a fondo perduto per le aziende con ricavi fino a 10 milioni. Vengono così accantonati definitivamente i codici Ateco a favore del calo del fatturato del 30% nel 2020 rispetto al 2019. Arriva anche il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali con una dote da 2,4 miliardi oltre a un fondo di 900 milioni per un bonus da riconoscere ai lavoratori stagionali.
Il testo è attualmente all'esame finale della Camera dei Deputati.
Il testo, molto rivisto rispetto all'originale, ha accolto diversi emendamenti e anticipato alcune misure riproposte per sicurezza anche nel Sostegni Bis.
Fra queste, per esempio, c’è:
- l’estensione dell’esenzione fiscale a beneficio del locatore per i canoni non riscossi anche sui contratti stipulati prima del 2020;
- la proroga della validità dei voucher rilasciati per la chiusura di palestre e piscine, che ora hanno una durata di sei mesi;
- la proroga della validità dei voucher per i biglietti degli spettacoli e dei musei fermati a causa del Covid e delle successive misure restrittive, che ora valgono tre anni. Per i concerti, però, l’evento deve essere riprogrammato entro il 2023;
- lo stop alla prima rata dell’Imu per le attività che hanno subito un calo del fatturato del 30% rispetto al 2019 (l’esenzione vale solo per gli immobili i cui proprietari sono anche gestori di attività);
- rinvio al 30 settembre del pagamento dell’Irap da parte delle imprese;
- proroga al 31 dicembre dell’esenzione della tassa di occupazione del suolo pubblico riservata a bar e ristoranti;
- abolizione del pagamento del canone Rai per gli alberghi e tutti i locali pubblici che sono stati costretti a chiudere;
- credito d’imposta del 90% per le attività culturali che hanno registrato un calo di fatturato almeno del 20% nel confronto tra il 2019 e il 2020;
- stanziamento di 40 milioni in favore dei maestri di sci già compresi nel Fondo montagna da icirca 700 milioni ma a cui non era mai stato indicato un plafond a cui far riferimento;
- differimento di un anno, al 2022, dell’obbligo di segnalazione da parte dell’Inps e dell’Agenzia dellea Riscossione di un’esposizione debitoria rilevante, nell’ambito degli strumenti di allerta finalizzati a far emergere tempestivamente le crisi di impresa.