Intolleranze, ai primi sintomi meglio consultare un esperto

Glutine e lattosio si trovano un po’ dappertutto. Chi soffre di intolleranza o sensibilità non ha vita facile. Di fronte a sintomi sospetti bisogna subito rivolgersi a persone competenti

18 giugno 2020 | 10:45
di Tiziana Colombo
Intolleranze e sensibilità alimentari sono condizioni che affliggono una percentuale molto alta della popolazione. In alcuni casi compromettono la qualità per la vita, vuoi per una sintomatologia che può raggiungere livelli di gravità elevati, vuoi per l’obbligo di evitare alcuni alimenti. Un rischio è dato anche dalla natura dei sintomi, che sono spesso aspecifici, ovvero riconducibili a molte patologie. Sicché, prima di riconoscere l’intolleranza o la sensibilità, dal momento che queste vengono frequentemente scambiate per molto altro, passa parecchio tempo.


I sintomi sono spesso aspecifici, ovvero riconducibili a molte patologie

Pensiamo alla celiachia. I casi sono aumentati esponenzialmente negli ultimi anni. Tuttavia, è una semplice “illusione ottica”. Ad essere aumentata è la capacità di riconoscere il disturbo, quindi la rapidità con cui tale fenomeno è emerso. Ciò significa che in passato la celiachia non era curata, il paziente - gestito in malo modo - continuava a soffrire di una sintomatologia spesso grave. Ciò che accadeva in passato con la celiachia accade oggi con intolleranze e sensibilità meno conosciute o semplicemente più difficili da diagnosticare. Da qui la necessità di tenere gli occhi sempre aperti e rivolgersi a persone competenti ogni qual volta si lamentano sintomi sospetti.

Le più diffuse intolleranze e sensibilità alimentari riguardano il glutine e il lattosio. La celiachia è un disturbo di una certa gravità, di origine genetica, tuttavia anche le “semplici” intolleranze e sensibilità possono causare conseguenze negative, sebbene queste raramente producano danni a lungo termine e irreparabili. L’intolleranza al lattosio, però, è ancora più diffusa. Secondo studi clinici, nell’Europa Occidentale circa il 40% della popolazione ne è affetto, mentre in Asia le percentuali sono addirittura superiori. Intolleranza o sensibilità al glutine e al lattosio sono condizioni come minimo fastidiose per un semplice motivo: il glutine e il lattosio si trovano un po’ dappertutto. Anzi, fanno parte a pieno titolo dei regimi alimentari occidentali.


Bisogna rivolgersi a persone competenti ogni qual volta si lamentano sintomi sospetti

Anche in questo caso, però, occorre guardare al fenomeno dalla giusta prospettiva. Glutine e lattosio, infatti, non sono le uniche sostanze che possono essere oggetto di intolleranze e sensibilità. Alcuni individui lamentano un cattivo assorbimento di caffeina, alcol, persino sale. Vista la scarsa diffusione o la poco diffusa conoscenza al riguardo, spesso la sintomatologia viene ignorata, con conseguente calo del tenore di vita. La sintomatologia, poi, è la più varia. Se le intolleranze classiche, ovvero quella al glutine e al lattosio, causano sintomi gastrointestinali, negli altri casi i sintomi assumono una dimensione sistemica e quindi fortemente aspecifica (mal di testa, affaticamento, aumento della pressione).

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Alberto Lupini


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