L'Italia agricola è sotto assedio. Le eccellenze del Made in Italy, da nord a sud, stanno subendo i pesanti contraccolpi di un clima sempre più estremo. L'ultimo monitoraggio di Coldiretti dipinge un quadro allarmante: ondate di maltempo al Nord e siccità al Sud stanno mettendo a rischio produzioni fondamentali per l'economia nazionale.
Le eccellenze del Made in Italy stanno subendo i pesanti contraccolpi di un clima sempre più estremo
Dal radicchio di Chioggia alle nocciole piemontesi, passando per i limoni siciliani, la lista delle eccellenze in difficoltà si allunga inesorabilmente. Le bombe d'acqua che si sono abbattute sul Veneto hanno devastato i campi, costringendo i produttori a ricominciare da capo. In Piemonte, il maltempo ha causato una caduta anticipata delle nocciole, mentre al Sud la siccità sta prosciugando i terreni, compromettendo la crescita di agrumi e ortaggi. Dall'inizio dell'estate, sono stati registrati ben 1159 eventi estremi su tutto il territorio nazionale, tra nubifragi, grandinate e tempeste. Le conseguenze si fanno sentire su produzioni strategiche come riso, mais, grano, pomodoro e ortaggi. E non è tutto: secondo i dati Isac Cnr, i primi sette mesi del 2023 hanno registrato temperature record, con un aumento di 1,55 gradi rispetto alla media storica.
La siccità al Sud sta mettendo a dura prova le coltivazioni, compromettendo non solo la produzione di agrumi, ma anche quella di ortaggi autunnali e invernali. Le previsioni per il futuro non sono positive: i crolli della produzione di grano e foraggi, uniti alle prospettive negative per l'olio, delineano uno scenario preoccupante. Di fronte a questa emergenza, Coldiretti e Anbi lanciano un appello per la realizzazione di una rete di invasi diffusi sul territorio. L'obiettivo è quello di raccogliere e conservare l'acqua piovana, garantendo così una riserva idrica strategica per l'agricoltura, l'industria e l'uso domestico.
© Riproduzione riservata STAMPA