Il turismo open air si consolida come seconda scelta ricettiva in Italia dopo gli alberghi e punta su sostenibilità, accessibilità e digitalizzazione per guadagnare competitività a livello europeo. Al 1° Forum Open Air a Roma, Alberto Granzotto, presidente di Faita Federcamping, ha dichiarato che le imprese del settore stanno concentrando i loro investimenti su questi pilastri chiave per migliorare l’attrattività e il servizio, anche per clienti con disabilità. «Solo migliorando l’inclusività, campeggi e villaggi realmente accessibili potrebbero incrementare i ricavi del 10-15%, con punte del 30%», ha affermato Granzotto.
Il turismo open air si consolida come seconda scelta ricettiva in Italia dopo gli alberghi
Anche Salvio Capasso, responsabile imprese e territorio di Srm per il gruppo Intesa Sanpaolo, ha illustrato le prospettive economiche del settore, evidenziando come questa forma di ospitalità, ben radicata nel Nord-Est, si stia diffondendo su tutto il territorio italiano. Secondo lo studio "Open Air Vision", nei prossimi tre anni il comparto potrebbe raggiungere un valore aggiunto di +10%, toccando i 15,5 miliardi grazie al potenziamento dell'offerta culturale, enogastronomica e balneare. Nel 2024, il settore ha raggiunto un fatturato di oltre 8 miliardi di euro, con 11,4 milioni di arrivi – la maggioranza dall’estero – e oltre 71 milioni di pernottamenti presso 2.600 strutture.
Anche l’aspetto della ricettività è in evoluzione. Sergio Redaelli, ad di Crippaconcept, azienda leader nella produzione di case mobili, ha affermato: «Il settore vive un profondo rinnovamento della propria offerta, sempre più orientata verso soluzioni che coniugano comfort, design italiano e rispetto per l’ambiente». Una scelta di investimento necessaria per non perdere terreno rispetto ai principali competitor come Spagna e Francia.
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