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Overtourism a Varenna? Per gli albergatori mancano trasporti sul lago di Como

Il ramo orientale del Lario registra un boom turistico, ma le infrastrutture carenti creano disagi. Federalberghi Lecco avverte: è necessario migliorare i servizi di trasporto per gestire al meglio l'afflusso di visitatori [...]

14 ottobre 2024 | 13:19
 

Overtourism a Varenna? Per gli albergatori mancano trasporti sul lago di Como

Il ramo orientale del Lario registra un boom turistico, ma le infrastrutture carenti creano disagi. Federalberghi Lecco avverte: è necessario migliorare i servizi di trasporto per gestire al meglio l'afflusso di visitatori [...]

14 ottobre 2024 | 13:19
 

L'estate 2023 ha portato un'onda di turisti sul ramo orientale del lago di Como, in particolare a Varenna, dove la stazione e i battelli sono stati presi d'assalto. Questo ha riacceso il dibattito sull'overtourism, un termine che nel linguaggio del turismo è diventato sempre più comune e che solleva interrogativi su come gestire un afflusso così massiccio di visitatori. Tuttavia, non tutti sembrano concordare con l'idea che il Lario sia in crisi a causa dei troppi turisti. Secondo Severino Beri, presidente di Federalberghi Lecco, è tempo di rifocalizzarsi non tanto sulla quantità di visitatori, quanto sulle infrastrutture e i servizi disponibili.

Overtourism a Varenna? Per gli albergatori mancano trasporti sul lago di Como

Varenna

Beri sottolinea che il problema non è tanto l'eccesso di turisti, quanto la mancanza di infrastrutture adeguate. «Non si può parlare di overtourism - afferma Ber, come riporta La Provincia di Lecco - ma bisogna circoscrivere il discorso ai servizi carenti, soprattutto per quanto riguarda i mezzi di trasporto». La stazione di Varenna, infatti, è diventata un importante hub di scambio tra navigazione e ferrovia, con una quantità enorme di turisti che viaggia per raggiungere località come Bellagio e Menaggio. «C'è tanta gente, ma non è il primo anno che questo accade», osserva Beri. «Lamentarsi dei troppi turisti non è la soluzione. Dobbiamo imparare a gestirli e migliorare i servizi».

Il presidente degli albergatori lecchesi indica che le strutture alberghiere hanno fatto i compiti a casa: molte di esse hanno investito nella ristrutturazione e nell'ampliamento dei servizi interni. Tuttavia, ciò che manca è un miglioramento del trasporto pubblico, con battelli, treni e mezzi pubblici che spesso non riescono a sostenere l'afflusso di turisti. Beri suggerisce che ci dovrebbe essere un intervento sia dal lato pubblico che privato, con la possibilità di aumentare il numero di motoscafi e taxi boat disponibili.

La questione della gestione del turismo non si limita a un semplice calcolo di quanti visitatori arrivano. «Bloccare la gente è difficile», spiega Beri, «ma bisogna fare una scelta e decidere se vogliamo essere come Rimini o come Portofino». In altre parole, si tratta di una scelta politica che deve privilegiare la qualità rispetto alla quantità. Gli imprenditori locali fanno la loro parte, ma spetta ai sindaci e alle autorità locali decidere quale tipo di turismo vogliono per il loro territorio.

Beri mette in evidenza come l'attuale situazione di afflusso turistico porti con sé un'alta presenza di escursionisti, persone che, pur godendo delle bellezze del lago, non pernottano e quindi lasciano poco sul territorio. È un dilemma da risolvere: «Vogliamo turisti di passaggio, che occupano parcheggi e silos, oppure una clientela alto-spendente che prenota camere e mangia nei ristoranti locali?».

Durante l'estate, il termine "overtourism" ha dominato le conversazioni pubbliche, sollevando preoccupazioni su come il turismo di massa possa influenzare negativamente le località turistiche. Tuttavia, Beri è convinto che il vero problema non sia l'overtourism, ma la capacità di organizzare meglio i servizi. «Prepariamoci per ricevere i turisti e per non dare loro disservizi», ribadisce. I continui ritardi e scioperi, specialmente dei treni, complicano ulteriormente la situazione.

Per gli imprenditori, il contesto è già migliorato: «La ricettività è a un ottimo punto, come dimostrano i numerosi matrimoni e le prenotazioni costanti». Ma per garantire che i turisti possano godere della loro vacanza, è essenziale migliorare i servizi di trasporto e ridurre i tempi di attesa, che attualmente possono risultare snervanti.

Nonostante l'alta affluenza turistica, Beri segnala che già quest'anno in alcune aree del lago si è registrato un leggero calo. «Il post-Covid si andrà ad assestare su qualche numero in meno, e sarà più facile gestire i turisti», afferma. Con l'apertura di nuovi mercati, tra cui quelli asiatici e australiani, ci sono maggiori opportunità di attrarre turisti, ma sarà fondamentale garantire un servizio di qualità.

«Chi viene deve essere trattato bene e accolto nel modo giusto», conclude Beri, esprimendo la speranza che il futuro del turismo sul ramo orientale del Lario possa essere caratterizzato da un afflusso di visitatori più consapevoli e sostenibili.

In Sintesi

Il boom di turisti sul ramo orientale del Lario, in particolare dopo il "caso Varenna", ha riportato l'attenzione sul fenomeno dell'overtourism. Tuttavia, mentre il numero di visitatori aumenta, emergono anche criticità legate alla carenza di infrastrutture e servizi di trasporto. È fondamentale che i rappresentanti locali e gli imprenditori collaborino per migliorare l'esperienza turistica e garantire un equilibrio tra afflusso di turisti e qualità dei servizi offerti.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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