L'Istat stima ad agosto 2022 una diminuzione congiunturale del commercio dell'Italia con i paesi extra-europei, più ampia per le esportazioni (-7%) rispetto alle importazioni (-3,6%).
La flessione congiunturale dell’export verso i paesi extra Ue, ad agosto, è condizionata dalle operazioni occasionali di elevato impatto (cantieristica navale) registrate il mese precedente, al netto delle quali la flessione si riduce a -2,4%.
Si rilevano aumenti su base annua delle esportazioni verso quasi tutti i principali paesi partner extra Ue27; i più ampi riguardano Turchia (+72,8%), Stati Uniti (+43,2%), paesi ASEAN (+39,1%) e paesi OPEC (+29,5%). Prosegue la flessione dell’export verso la Russia (-16,4%). Gli acquisti da Svizzera (+161,1%), Stati Uniti (+123,5%) e paesi OPEC (+97,0%) registrano incrementi tendenziali molto più ampi della media delle importazioni dai paesi extra Ue27. Diminuiscono gli acquisti dal Regno Unito (-6,0%).
Per l'import, invece, il calo congiunturale degli acquisti di energia dipende dai ribassi dei prezzi del greggio e dei prodotti della raffinazione.
Su base annua, la crescita dell'export accelera a +22% (dal 14,2% a luglio), spinta soprattutto dall'aumento delle vendite di beni di consumo non durevoli, che segnano (+30,2%), oltre che dall'energia (+89,8%).
«La crescita dell'import - continua la nota - resta molto sostenuta (+70,9%), seppur in lieve decelerazione, trainata dai maggiori acquisti di prodotti energetici (+173,3%)».
Nei primi otto mesi dell'anno, il deficit energetico dell'Italia raggiunge, in valore assoluto, quasi i 70 miliardi; nello stesso periodo, il disavanzo commerciale supera i 20 miliardi, a fronte di un avanzo di oltre 33 miliardi dei primi otto mesi del 2021.
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