Confcommercio chiede al Governo un maggior impegno per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina che stanno mettendo in ginocchio le imprese, a causa dell'aumento incontrollato del prezzo dell'energia elettrica e delle materie prime.
«Il decreto legge approvato dal Governo per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina contiene misure che si muovono nella giusta direzione. Esse però non sono ancora sufficienti a contenere l’impatto derivante dal rialzo incontrollato dei valori delle materie prime energetiche». Così ha oggi osservato Giovanni Acampora – membro di Giunta Confcommercio incaricato per la Transizione ecologica e la Sostenibilità – in sede di audizione, presso le Commissioni riunite Finanze e tesoro e Industria, commercio, turismo del Senato, sul disegno di legge AS2564 (conversione in legge del decreto-legge 21/2022 recante “Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi Ucraina”).
«Crediamo si possa fare meglio e di più - ha proseguito Acampora - A cominciare dalla necessità di rendere più inclusivo il nuovo credito d’imposta per l’acquisto di energia elettrica, eliminando il presupposto di accesso attualmente rappresentato dalla potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW. Occorre inoltre rafforzare l’ammontare del contributo, fissato nella misura del 12 per cento della spesa sostenuta per l’acquisto della componente energetica effettivamente utilizzata nel secondo trimestre dell'anno 2022. Confcommercio auspica pertanto un innalzamento, adeguato e sostenibile, dell’aliquota. A giudizio della Confederazione sarebbe poi necessario introdurre un meccanismo automatizzato di proroga del beneficio in caso di permanenza di una situazione di criticità dei prezzi energetici».
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