Ai preesistenti fattori di rischio al ribasso che caratterizzavano la congiuntura mondiale si è aggiunta la crisi geopolitica internazionale, su tutti il conflitto tra Russia e Ucraina, che ha innescato un’ulteriore accelerazione dei prezzi legati all'energia e ai beni alimentari, giunti a livelli eccezionalmente elevati. Uno scenario mondiale a tinte fosche che coinvolge anche l'Italia. L'Istat rivela che la decelerazione della ripresa economica, nel quarto trimestre del 2021, seguita a gennaio dal calo della produzione e dalla flessione delle vendite al dettaglio, stanno facendo rivedere al ribasso la stima d icrscita del Pil per il 2022. Al momento è stata ipotizzata una flessione dello 0,7%, ma se la situazione di crisi peggiorerà, la stima potrebbe ridursi ulteriormente.
«La stima dell’impatto della crisi sull’economia italiana è estremamente difficile - ha commentato l'Istat - L’evoluzione del conflitto e gli effetti delle sanzioni finanziarie ed economiche decise dai paesi occidentali sono caratterizzati da elevata incertezza. Al momento, è possibile valutare l’impatto dello shock sui prezzi dei beni energetici rispetto a uno scenario base. Utilizzando il modello macroeconomico dell’Istat MeMo-It, il confronto evidenzia un effetto al ribasso sul livello del Pil nel 2022 è di 0,7 punti percentuali».
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