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Sostegni: il turismo chiede miliardi non milioni

28 gennaio 2022 | 17:55
 

Sostegni: il turismo chiede miliardi non milioni

28 gennaio 2022 | 17:55
 

Il Decreto sostegni Ter, emanato dal Governo, soddisfa solo in parte le richieste degli addetti ai lavori che chiedono al Governo maggiori risorse. Per risollevare il settore a detta dell’associazione di categoria, servono i milioni, non i miliardi.

«Non può esaurirsi qui l’azione di Governo a sostegno di uno dei settori maggiormente colpiti dalla pandemia e che rappresenta un vero asset strategico per il Paese - è scritto in una nota di Confturismo - Credito d’imposta sugli affitti, intervento straordinario, quasi a costo zero, degli ammortizzatori sociali, nuove erogazioni per le imprese che dovrebbero arrivare dal rafforzato Fondo unico per il turismo, sono tutte azioni importanti anche se non esauriscono la nostra short list che include esenzione Imu, proroga delle moratorie sui crediti, riapertura ampia ai flussi internazionali, e altro ancora. Con le risorse, poche, che erano disponibili, si è fatto ciò che era possibile, ma traguardare gli interventi a 3 mesi, come previsto nel decreto, può essere solo un punto di partenza, considerato che la domanda, nella migliore delle ipotesi, segnerà incrementi apprezzabili solo a partire dal secondo semestre. Per il turismo la cosiddetta ripresa del 2021 non è mai arrivata, e si allontanano le prospettive per il 2022».

  Sostegni: il turismo chiede miliardi non milioni

Secondo il Presidente di Confturismo, Luca Patanè «Ci vogliono due impegni importanti, da assumere ora però: da parte del Governo, a partire dal Ministero del turismo, per emanare immediatamente. La consistente mole di decreti, bandi e atti necessaria a sbloccare le risorse stanziate, anche sui capitoli del Pnrr. E da parte del mondo della politica tutto, per mettere il turismo al centro delle iniziative sulle quali indirizzare le risorse di un’oramai inevitabile, quanto necessaria, nuova manovra, basata su scostamento di bilancio, che porti soldi freschi e veri, non le briciole di disponibilità residua che troviamo su questo decreto. L’ordine di riferimento sono i miliardi, non i milioni, per un settore che può davvero far tornare a volare l’intera economia del Paese».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
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