La ristorazione commerciale e collettiva francese, inclusi ristoranti e mense, dovrà indicare nei menu il Paese di origine delle carni di maiale, pollame, agnello o montone servite ai propri clienti. Lo rende noto la Coldiretti nell’annunciare che è stato pubblicato dal Governo con un apposito decreto del 26 gennaio. Questi stabilisce le modalità di applicazione dell’indicazione obbligatoria dell’origine delle carni di pollame, suine e ovine nella ristorazione commerciale e collettiva. Coldiretti prende spunto e propone di farlo anche in Italia.
«Nel dettaglio dovranno essere indicati nei menu il Paese di allevamento e il Paese di macellazione, sia che si tratti di carne fresca, refrigerata o congelata, per garantire maggiori informazioni sugli alimenti consumati anche fuori casa», ha spiegato Coldiretti. La nuova norma sarà applicabile dall’1 marzo 2022 per 2 anni, fino al 29 febbrai 2024 dopo essere stata autorizzata dall’Unione Europea. «Si tratta di una misura di trasparenza importante per consumatori e per imprese italiane che va adottata al più presto anche in Italia – ha affermato il presidente di Coldiretti Ettore Prandini - Dove circa un terzo della spesa alimentare avviene fuori casa per un importo che nonostante la pandemia ha raggiunto lo scorso anno i 60 miliardi di euro. Quindi, l’Italia che è leader nella qualità alimentare deve essere all’avanguardia nelle normative per la tracciabilità a tavola, come è accaduto sull’obbligo di indicazione di origine per gli alimenti venduti in negozi e supermercati. La misura va quindi estesa anche a ristoranti, trattorie e mense pubbliche e private nelle scuole, negli ospedali, nelle aziende e militari ai prodotti più sensibili, dalla carne al pesce, dai formaggi ai salumi, dalla frutta alla verdura».
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