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Molino Paolo Mariani
Molino Paolo Mariani

Davvero il green pass pesa sul fatturato dei locali? Per Tni Italia, sì

06 settembre 2021 | 16:31

Davvero il green pass pesa sul fatturato dei locali? Per Tni Italia, sì

06 settembre 2021 | 16:31

Con l'introduzione del green pass, il 37% dei ristoranti avrebbe registrato delle perdite con cali di fatturato medi del -30% e punte fino al -60%. A dirlo è il movimento Tni Italia (Tutela nazionale impresa) a un mese dall'entrata in vigore dell'obbligo di presentare la certificazione verde per accedere ai pubblici esercizi.

Per Tni Italia il fatturato di bar e ristoranti è calato del -30-60% dall'introduzione del green pass Davvero il green pass pesa sul fatturato dei locali? Per Tni Italia, sì

Per Tni Italia il fatturato di bar e ristoranti è calato del -30-60% dall'introduzione del green pass

 

Obbligo verso il quale, va detto, Tni Italia ha sempre manifestato contrarietà e insofferenza. La stessa più volte ribadita rispetto alle chiusure dei locali e sfociata nell'appoggio alle fallimentari manifestazioni di #IoApro. Posizione che impone di "prendere con le pinze" i dati riportati a seguito di un sondaggio interno all'associazione che vorrebbe mettere in luce i lati negativi dell'introduzione del green pass. Tanti che, secondo il sondaggio, il 41% dei rispondenti afferma che il green pass è stato motivo di discussioni, spesso spiacevoli, con i clienti.

Discussioni che si sarebbero potute evitare. Anche perché, secondo Tni Italia, i controlli delle forze dell'ordine relativi alla corretta applicazione del green pass per accedere a bar e ristoranti sono risultati del tutto esigui: l'83,9% del campione intervistato non ha avuto nessun controllo, il 12,7% ne ha ricevuto uno, il 3,3% più di una volta. «Uno degli aspetti più interessanti del sondaggio - commenta Raffaele Madeo, portavoce di Tni Italia - è che solo uno, a Firenze, è stato multato. Si tratta di un caso limite: un barista, intento a far caffè, che non si è accorto che alcuni clienti si erano seduti al tavolo».

Insomma, il green pass sarebbe un peso non necessario, un aggravio per la ristorazione: «Non vogliamo fare, e questo sondaggio conferma che non esiste nemmeno la necessità, di fare i controllori. Per questo ribadiamo la nostra richiesta al governo di abolire l'obbligo di controllo del green pass da parte del gestore dell'attività di somministrazione», prosegue Madeo.

Tornando alla questione green pass e fatturato, secondo il sondaggio di Tni Italia se quasi il 40% dei ristoratori ha subìto una flessione, il 48% non ha registrato variazioni rispetto al periodo pre-green pass, mentre il 12% ha registrato un incremento, che però, sopratutto nelle zone balneari, è dovuto all'aumento delle presenze turistiche. Le maggiori difficoltà, e perdite, si sarebbero avute per i ristoranti senza spazi all'aperto, pari al 14,2% del totale degli intervistati.

Eppure, come confermato dal presidente del Consiglio Mario Draghi il Governo non intende retrocedere su questo punto e, anzi, si appresta a estendere l'utilizzo del green pass anche ai lavoratori dei pubblici esercizi; oltre che ai clienti. «Siamo esausti e l'era delle restrizioni, come dimostra il green pass, non è conclusa. Ci attendiamo un autunno molto difficile. Per questo – conclude il portavoce di Tni Italia – chiediamo una moratoria fiscale fino al 2022 e la proroga del credito d'imposta sugli affitti per tutto il periodo in cui ci sarà lo stato di emergenza».

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