Procida, Capitale italiana della Cultura per il 2022, sbarca sui grandi schermi di New York grazie al docufilm 'Voyage to Procida', un docufilm diretto da Federico Siniscalco, docente universitario di cinema documentario e comunicazione interculturale in Italia e in Usa, in collaborazione con Tom Mooney (Set New York) e Fabrizio Varesco (Set Procida).
Il film è un omaggio che il regista ha voluto fare ad uno dei più bei luoghi del mondo, il golfo di Napoli. Dopo aver avuto un'anteprima nel circuito dei festival, tra cui Toronto e Montreal, il documentario è stato presentato al pubblico per la prima volta a New York. La storia ruota intorno a Leonardo, nativo di Procida che si guadagna da vivere a bordo delle navi, e Georgia, giovane donna newyorkese, da sempre con una forte inclinazione per l'Italia, la terra dei suoi avi. Un incontro casuale tra i due si sviluppa in una relazione amorosa.
Eventi inattesi portano Georgia a Procida, dove rimane affascinata dalla storia millenaria dell'isola e dallo stile di vita dei suoi abitanti. In particolare, viene colpita dal ruolo delle donne procidane e grazie ad esse trova la forza per prendere una decisione impegnativa.
Come ha spiegato all'Ansa lo stesso regista, la storia è radicata nella cultura di una piccola isola del golfo di Napoli che, a differenza delle vicine isole di Capri e Ischia, e grazie alle sue tradizioni marinaresche, non ha mai dovuto contare sul turismo per il proprio benessere.
«Tuttavia - sottolinea Siniscalco - man mano che i cantieri navali dediti alla costruzione di velieri chiudevano in seguito al diffondersi della navigazione a vapore, e che le attività marinare venivano sopraffatte dalla concorrenza globale, i procidani sono stati costretti a intraprendere attività legate al turismo, per quanto consci del rischio di impoverire il prezioso bagaglio culturale dell'isola».
Viaggio verso Procida, l'isola dei pescatori in un docufilm
Questo rischio è anche il possibile scenario per l'isola dopo essere stata scelta come capitale italiana della cultura 2022. Il film vuole fare un passo indietro per mettere in risalto la storia locale e lo stile di vita e il passato dell'isola. «In particolare - continua - ho notato come, lavorando a bordo delle navi, molti uomini erano costretti a passare mesi lontano da casa, mentre le donne rimanevano a prendersi cura della famiglia e delle attività economiche, dando vita ad una sorta di matriarcato non esplicitamente dichiarato».
Nelle riprese il film prende ispirazione dal documentario di osservazione e, in omaggio al neorealismo italiano, si affida ad attori non professionisti. «Tranne che per il ruolo di Georgia, interpretato da Melanie Neu, tutti gli altri personaggi sono procidani veraci, con relazioni parentali o amicali più o meno simili a quelle descritte nel film» spiega il regista. Lo stesso vale per i luoghi in cui vengono girate le scene che corrispondono ai luoghi delle loro vite reali, così come le attività lavorative da essi svolte. «In tal senso - continua ancora Siniscalco - gran parte del film si potrebbe definire come un documentario sulla vita quotidiana degli abitanti di Procida».
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