L'avocado siciliano coltivato alle pendici dell'Etna sta conquistando il carrello della spesa degli italiani e lo fa a passi da gigante, aggiudicandosi il primo posto nell'ultima classifica dell'Osservatorio Immagino di GS1 Italy basata sui dati NielsenIQ. Un primato ottenuto grazie alle sue straordinarie proprietà nutrizionali e alla voglia sempre più diffusa di privilegiare prodotti locali e sostenibili.

Il boom dell'avocado siciliano: come l'Etna rilancia il superfood un tempo “esotico”
A rendere il frutto esotico una vera e propria “star” del 2025 è il suo ruolo di superfood: l'avocado, infatti, è ricco di grassi sani, vitamine essenziali (E, K e gruppo B), fibre prebiotiche e preziosi minerali come il potassio. La stampa di settore ne celebra i benefici e il crescente successo, in particolare durante il Veganuary, iniziativa globale che invita a seguire un'alimentazione vegana per tutto il mese di gennaio, promuovendo salute, rispetto per l'ambiente e stili di vita più consapevoli. Se in passato l'avocado è stato criticato per l'elevata impronta di carbonio e la produzione intensiva in paesi lontani, oggi si assiste a un cambio di prospettiva grazie a realtà come Sicilia Avocado, fondata da Andrea Passanisi.
L'azienda, situata a San Leonardello di Giarre, alle falde dell'Etna, rappresenta un modello virtuoso di filiera corta che segue la vocazione del territorio. Qui, le particolari condizioni climatiche semitropicali, la presenza di suoli vulcanici ricchi di minerali e i venti marini si rivelano ideali per la coltivazione di un frutto tropicale dalla resa eccezionale. La riduzione dell'impatto ambientale è uno degli aspetti più interessanti di questa produzione a chilometro zero, poiché evita lunghi trasporti intercontinentali e conseguenti emissioni inquinanti. Grazie a una filiera produttiva corta, con pochi passaggi tra raccolta e distribuzione, l'avocado siciliano raggiunge i consumatori fresco, tracciabile e con qualità organolettiche inalterate.
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