La produzione di Parmigiano Reggiano nelle zone montane sta vivendo un vero e proprio boom, secondo i nuovi dati forniti dal Consorzio. Nel 2023, la produzione degli 83 caseifici di montagna della Dop ha superato le 861.000 forme, con un aumento dell'11% rispetto al 2016. Anche la produzione di latte è in crescita, con oltre 419.000 tonnellate (+9,3% sul 2016).
Nel 2023 la produzione degli 83 caseifici di montagna della Dop ha superato le 861.000 forme di Parmigiano Reggiano
Questi sono tutti forti segnali che la politica del Consorzio sta continuando a invertire una tendenza al declino che aveva colpito il settore fino al 2014. Per sostenere ulteriormente la produzione in montagna, il Consorzio ha lanciato nel 2016 la certificazione "Parmigiano Reggiano Prodotto di Montagna". Nel 2022, sono state prodotte 228.000 forme con questa certificazione, con un aumento del 28% rispetto al 2016. Un aumento della produzione che ha permesso di mantenere l'agricoltura in zone altrimenti abbandonate e ha contribuito allo sviluppo di una società agricola moderna e di un paesaggio riconoscibile e apprezzato sia dagli abitanti che dal turismo di qualità. Un altro segnale positivo è il cambio generazionale all'interno dei caseifici: l'età media dei produttori è passata dai 57 anni precedenti al 2016 ai 30-40 di oggi.
«Il Parmigiano Reggiano contribuisce a fortificare l’economia e a preservare l’unicità dell’Appennino emiliano», ha dichiarato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio. «È il più importante prodotto Dop ottenuto in montagna, con più del 21% della produzione totale concentrata in ben 83 caseifici sui 292 consorziati. La differenza delle Dop rispetto a tante altre realtà economiche è che l’attività non può essere delocalizzata, e pertanto il fatturato diventa automaticamente “reddito” per la zona di origine. Se a ciò aggiungiamo che nel 2021 un turista straniero su due ha visitato il nostro Paese in funzione dell’enogastronomia, risulta lampante l’importanza della Dop per lo sviluppo del turismo esperienziale in questi luoghi. Per il Consorzio, sono il territorio e la comunità che lo abita il bene più prezioso e il nostro intento è quello di impegnarci sempre di più per preservarli ed essere un modello di sostenibilità ambientale, economica e sociale».
Per Guglielmo Garagnani, vicepresidente del Consorzio, «la produzione nelle zone di montagna è da sempre una delle caratteristiche salienti del Parmigiano Reggiano. È stato fondamentale che il Consorzio introducesse interventi per la diffusione e la valorizzazione del “Prodotto di Montagna”, e che continui a farlo anche negli anni a venire: queste aree soffrono di condizioni svantaggiate e maggiori costi di produzione, ma la permanenza di una solida produzione agricola-zootecnica rappresenta un pilastro economico e sociale di interesse non solo per la comunità locale, ma per tutti. Preso atto dei risultati raggiunti con il consolidamento della lavorazione del Parmigiano Reggiano nelle zone dell’Appennino, ora la sfida è riuscire a rafforzare il valore commerciale del “Prodotto di Montagna” e promuoverne il valore aggiunto, per avere un posizionamento nel mercato che riesca a rendere sostenibile tale produzione nel tempo».
Per celebrare e promuovere il Parmigiano Reggiano Prodotto di Montagna si terrà dal 2 al 5 agosto la 58ª Fiera del Parmigiano Reggiano a Casina (Re). La fiera vedrà la partecipazione di 41 caseifici di montagna che presenteranno i loro formaggi, con degustazioni e possibilità di acquisto per i visitatori. Sarà inoltre presente uno stand con degustazioni curate dall'APR (Associazione Assaggiatori Parmigiano Reggiano) e la possibilità di acquistare Parmigiano Reggiano di Montagna dalle quattro province della zona di produzione.
Il momento clou della fiera sarà la 12ª edizione del Palio del Parmigiano Reggiano "Città di Casina", lunedì 5 agosto alle ore 20:00 in Piazza IV Novembre. 41 caseifici si sfideranno con il loro Parmigiano Reggiano di Montagna di 24 e 40 mesi, che sarà valutato da una giuria di assaggiatori certificati APR. A seguire si terrà la 7ª gara di taglio del formaggio, dove i mastri casari si sfideranno nel tagliare una forma di formaggio in porzioni sempre più piccole, dalla mezza forma a un ottavo, con l'obiettivo di ottenere fette il più vicino possibile a 1 kg ciascuna. Questa gara è una prova sia della bellezza e pulizia del taglio, sia dell'abilità dei casari nel porzionare manualmente il formaggio Dop.
«Siamo orgogliosi di annunciare la 58a edizione di questa rassegna unica nel suo genere», ha dichiarato Stefano Costi, sindaco di Casina. «Questa fiera è un’occasione irrinunciabile non solo per far conoscere il nostro territorio, ma anche per comunicare un prodotto di immenso valore quale il Parmigiano Reggiano di montagna. Un valore che non è solo finanziario, dato che la Dop è la colonna portante dell’economia di montagna e una delle principali attrazioni per il turismo enogastronomico, ma anche e soprattutto sociale, dato che dà un contributo fondamentale al mantenimento delle comunità in zone altrimenti a rischio abbandono».
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